Grazia Sernia – Costruendo equilibri

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO ARTE FUORI CENTRO
Via Ercole Bombelli 22, Roma, Italia
Date
Dal al

dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.

Vernissage
14/05/2013

ore 18

Artisti
Grazia Sernia
Curatori
Loredana Rea
Generi
arte contemporanea, personale
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Per questa esposizione Grazia Sernia presenta una serie di raffinatissimi fogli incisi a creare una polifonia di segni che si inseguono per costruire equilibri formali sempre diversi, in cui emerge prepotente la stringente coerenza del suo sviluppo e anche il desiderio di sempre nuove sperimentazioni, che inevitabilmente si innestano sulle esperienze di altri linguaggi.

Comunicato stampa

Martedì 14 maggio 2013, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la personale di Grazia Sernia Costruendo equilibri, curata da Loredana Rea. L’esposizione rimarrà aperta fino al 31 maggio, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.
La mostra è il quinto appuntamento di Itinerari per viaggiatori distratti, ciclo di approfondimento, ideato dal critico Loredana Rea con l’intento di riflettere sul ruolo dell’arte, sul suo valore e sul suo campo d’azione.
Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sette artisti – Grazia Sernia, Rita Mele, Margherita Levo Rosenberg, Maurizio Cesarini, Enzo Cursaro, Riccarda Montenero e Immacolata Datti – differenti per formazione e scelte operative, si confrontano per evidenziare l’importanza di una pratica di continuo e ricercato sconfinamento, strettamente connessa alle metodologie di lavoro e agli strumenti di espressione, suggerendo un itinerario complesso nella sua multiforme articolazione.
Per questa esposizione Grazia Sernia presenta una serie di raffinatissimi fogli incisi a creare una polifonia di segni che si inseguono per costruire equilibri formali sempre diversi, in cui emerge prepotente la stringente coerenza del suo sviluppo e anche il desiderio di sempre nuove sperimentazioni, che inevitabilmente si innestano sulle esperienze di altri linguaggi. Sono infatti opere recenti eppure riassuntive di un lungo percorso di ricerca in cui le tecniche calcografiche sono sempre state centrali, anzi fondanti di ogni necessità espressiva.
Osservando con attenzione questi lavori, in cui il bianco si rapporta dialetticamente al colore, quando lo sguardo si appaga di spaziare di segno in segno è possibile sentire la forza e la delicatezza dei gesti che regolano l’azione del bulino o del brunitoio, ma anche la paziente attesa legata ai tempi delle morsure, utilizzati con la sagacia di chi conosce i segreti di una tecnica antica ma sempre di grande attualità.