Go with the Flow

Informazioni Evento

Luogo
VILLA BOTTINI
Via Elisa 9, Lucca, Italia
Date
Dal al

da martedì a domenica | ore 10.30 – 12.30 e 16.30 – 19.30 | lunedì chiuso

Vernissage
11/08/2012
Contatti
Email: lab@bonelliarte.com
Biglietti

ingresso libero

Patrocini

L’Immagine del Suono è prodotta da Art Lab. Promossa dal Comune di Lucca.
Direttore Artistico Immagine del Suono: Alessandro Romanini.

Artisti
Marco Mazzoni, Fulvio Di Piazza, Marco Schifano, William Marc Zanghi, James Kalinda, Elena Monzo, Marta Sesana, Jana Brike, Andrea La Rocca, Mia Araujo, Hsiao Ron Cheng, Crajes
Curatori
Alberto Mattia Martini
Generi
arte contemporanea, serata - evento, collettiva, musica, fumetti
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In mostra 23 artisti provenienti da tutto il mondo che fanno della figurazione la base del loro lavoro e si ricongiungono alla scena underground internazionale della musica e del fumetto.

Comunicato stampa

La mostra, a cura di Alberto Mattia Martini, comprende opere di artisti provenienti da più di dieci paesi diversi e da differenti background culturali.
La mostra rientra nella rassegna L’IMMAGINE DEL SUONO giunta alla sua quarta edizione, promossa dal Comune di Lucca e coordinata da ArtLab. La rassegna ha come scopo quello di mettere in evidenza le strette relazioni fra arti visive e arti sonore, la sinergia fra le varie discipline espressive e le varie iconografie nel panorama contemporaneo. L’overview di artisti presentati fanno della figurazione la base del loro lavoro e si ricongiungono alla scena underground internazionale della musica e del fumetto. Il titolo, Go with the Flow, è un tributo al gruppo Queen of the Stone Age e al loro LP di successo Songs for the Deaf, che li lanciò nella scena musicale mondiale all’inizio degli anni 2000.
Idealmente la mostra scatta un frame sulla scena artistica contemporanea internazionale, senza avere la pretesa di storicizzare o applicare un’etichetta a questo gruppo di artisti.
Nonostante un background culturale in origine veramente differenziato (dalla Cambogia al Giappone, dall’Italia alla Lettonia, da Taiwan a Seul), molti di loro decidono di trasferirsi nelle principali capitali artistiche del momento: Los Angeles, Berlino o New York. La delocalizzazione influisce notevolmente sulla loro produzione artistica, creando un mush-up estremamente interessante che riflette il melting-pot culturale in cui viviamo.