Giuseppe Farina – Viaggi sentimentali

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DEL PRESENTE
Piazzale John Fitzgerald Kennedy , Rende, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a sabato ore 10-13 e 17-19 chiuso lunedì, domenica su prenotazione

Vernissage
14/07/2011
Artisti
Giuseppe Farina
Curatori
Roberto Sottile
Generi
arte contemporanea, personale

Come un viaggiatore del Gran Tour, Giuseppe Farina racconta attraverso le sue opere quello stupore del viandante che imprigiona grazie alla sua penna la meraviglia di un’antica folla, la grandezza dell’ingegno dell’uomo.

Comunicato stampa

Come un viaggiatore del Gran Tour, Giuseppe Farina racconta attraverso le sue opere quello stupore del viandante che imprigiona grazie alla sua penna la meraviglia di un’antica folla, la grandezza dell’ingegno dell’uomo. Farina sostituisce a quelle parole del forestiero, lo spettacolo delle immagini, fermate dall’incanto del colore e dall’armonia della forma, grazie a un linguaggio artistico capace di strasmutare percorsi e conoscenze in sensazioni e percezioni.

Ciò che Farina ci presenta attraverso i suoi lavori sono corpi e forme che si fondono grazie al colore in una sola anima artistica. Il viaggio, il riconoscersi nello scorrere di un tempo qualunque, che viene fermato nella tela, è la lettura necessaria per riuscire ad avvicinarsi a queste “produzioni artistiche”, risultato di un percorso che Farina ha raggiunto nel corso degli anni.

Come tanti Flash mob, Farina cattura un’azione in uno spazio grazie ad un pubblico che si trasforma a sua insaputa in protagonista che dialoga con la quotidianità di un luogo, con le forme di una architettura, con l’entusiasmo e la meraviglia della natura. Quello che è destinato a durare un solo istante, diventa così per sempre, grazie ad una tavolozza cromatica plastica e lavorabile che crea e concepisce quel movimento che da vigore e forza all’immagine, quasi come un rapido schizzo di china su carta, destinato ad imprigionare quella soavità e quella forza delle genti che vivono nella loro quotidianità.

Roberto Sottile
Critico d’Arte