Giulio di Robilant / Nicolò Ricci – Looking Ahead

Informazioni Evento

Luogo
CRAG - CHIONO REISOVA ART GALLERY
Via Parma 66 D, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
10/05/2025

ore 18

Artisti
Nicolò Ricci, Giulio di Robilant
Curatori
Carla Testore
Generi
fotografia, doppia personale

Crag gallery per il mese della fotografia torinese propone la mostra bipersonale “Looking ahead” di due giovanissimi fotografi under 25, Nicolò Ricci e Giulio di Robilant, curata da Carla Testore.

Comunicato stampa

Crag gallery per il mese della fotografia torinese propone la mostra bipersonale “Looking ahead” di due giovanissimi fotografi under 25, Nicolò Ricci e Giulio di Robilant, curata da Carla Testore, con inaugurazione sabato 10 maggio in occasione della TAG ART NIGHT – Notte Bianca della fotografia.
Niccolò Ricci (Forlì, 2001), laureato allo IAAD, Istituto d’Arte applicata e design di Torino, si concentra sulla fotografia di architettura, con l’intento di trasmettere ai suoi osservatori una visione intersezionale delle costruzioni, un modo diverso di apprezzare e comprendere il ruolo dell’architettura nell’estetica delle città e il suo impatto sulla società e sull’ambiente, sperimentando tecniche di stampa in rilievo e originali.
Giulio di Robilant (Torino, 2004) ha coltivato l’arte fin da bambino, disegnando e dipingendo come tanti nella storia della sua famiglia. Dopo un ciclo di studi in Italia e all’estero (Cambridge – studi classici e filosofia), nel 2019 si è avvicinato alla fotografia vincendo la SoNYT Photojournalism Challenge e relativa pubblicazione della fotografia vincitrice sul New York Times.
Looking Ahead è il messaggio di due artisti fotografi under 25 che invitano il pubblico a portare lo sguardo avanti. Come scrive Carla Testore è “sicuramente un avanti nel tempo, verso un futuro che sia prossimo o più lontano, ma allo stesso tempo anche un avanti/oltre grazie alla reinterpretazione di una realtà tangibile che nello scatto fotografico lascia una libertà di interpretazione più emozionale”.
Il confronto tra i due giovani fotografi vede da una parte la ricerca di Giulio di Robilant improntata alla semplicità delle forme, al controllo dei confini della vista sul soggetto osservato, fondendo gli ordini matematici dell’architettura con l’estetica della scelta artistica. Alcune immagini sono scorci di paesaggio intravisti attraverso finestre o aperture nei muri (Alpine Window 1 e 2), altre sembrano cogliere istanti della quotidianità di giovani figure che non sanno di essere davanti ad un obiettivo (Brisa, VV1). Singolare anche l’autoscatto Red Audience che mostra come spesso avviene nelle sue opere una sottile ironia estetica. Giulio di Robilant afferma “La fotografia è il processo attraverso il quale compongo consciamente il mio spazio esterno, imprimendo la mia comprensione dell’esperienza attraverso l’estetica”.

Dall’altra parte Nicolò Ricci con il bianco e nero quasi cinematografico propone una selezione di scatti, tra i quale anche omaggi a Torino con il grattacielo della Reale Mutua (Skyscraper Reale Mutua) che, con la stessa composizione ad angolo dell’Alcazaba, ne richiama la forma piramidale ed anche nel dettaglio delle volte della stazione di Porta Nuova (Porta Nuova station) che sembrano intrecciarsi come i passaggi di un labirinto. Prediligendo il bianco e nero, usa quasi sempre lo scatto in verticale perché questo, come dice lui stesso, “permette di soffermarci tra architettura e cielo”. Dai molti paesi visitati riporta immagini di strutture antiche o contemporanee che talvolta restano da identificare perché il fotografo ne sceglie solo degli scorci astraendoli dalla loro collocazione originale, come nel caso di The Palm Grove of surprises di Lisbona e di South Southeast Station di Malaga, oppure caratterizzandoli con una forma diversa dall’originale come nel caso del Castello Alcazaba che sembra rappresentare una piramide.