Giuliana Demagistris – ‘70/’90 Retrospettiva
d’Arte Moderna e Contemporanea Artgallery37 che sorge nel Palazzo Antonelliano di Via Buniva 9/ter/f a due passi dalla “Mole”, propone all’attenzione del pubblico torinese la retrospettiva di Giuliana Demagistris, artista piemontese nonché docente di arti pittoriche ad Asti e a Torino.
Comunicato stampa
La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Artgallery37 che sorge nel Palazzo Antonelliano di Via Buniva 9/ter/f a due passi dalla “Mole”, propone all’attenzione del pubblico torinese la retrospettiva di Giuliana Demagistris, artista piemontese nonché docente di arti pittoriche ad Asti e a Torino, che per anni ha lavorato e vissuto in via Napione 21 nello Storico “Borgo Vanchiglia”, lo stesso quartiere nel quale la sua raffinata arte viene oggi riproposta dopo anni di silenziosa attesa… La mostra curata dall’Associazione Culturale Collettivo 37 di Torino è stata ideata e realizzata con la collaborazione del fratello dell’artista, il Prof. Alessandro De Magistris, insegnante di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano.
Testi di Roberto Borra (Associazione Collettivo 37)
Giuliana Demagistris nasce a Borgo San Martino in provincia di Alessandria nel 1946. Si diploma al Liceo Artistico e all’Accademia Albertina di Torino (corso di Pittura). Allieva di Paulucci, Saroni, Calandri e Franco, in seguito insegna discipline pittoriche presso l’Istituto d’Arte di Asti e presso il I° Liceo artistico statale di Torino. Le sue prime esposizioni collettive risalgono al 1967 e dal 1976 è protagonista di alcune esposizioni personali. Da segnalare in particolare le sue personali alla Galleria Caldarese di Bologna e alla Galleria Arte Club di Torino, città nella quale ha condotto buona parte della sua esistenza. In occasione dell’esposizione bolognese nel marzo del 1976, il critico Albino Galvano ha presentato la giovane artista piemontese mettendo in rilievo la sua “fedeltà spontanea a un’idea tradizionale di pittura come espressione di serena contemplazione del vero” e come “esigenza di far proprio un linguaggio figurativamente responsabile”. Le sue opere presentate in questa retrospettiva alla Artgallery37 di Torino non sono frammenti evocatori di una espressione pittorica polverosa e desueta ma, pur “ripescate” nei silenzi di un semi interrato, riemergono nel loro delicato vigore per parlarci di una sensibilità pittorica ancora attuale e capace di sorprendere per la raffinatezza del segno, la delicatezza dei toni e per la volontà di tenere insieme, tradizione e ricerca, presupposti fondamentali quando si parla di arte. La mostra si compone di tele e di carte dove l’artista ha impresso con l’uso di oli, pastelli e acquerelli, l’unicità del gesto poetico della sua arte e del suo pensiero. Sospesa tra il colore, la forma e l’assenza spesso dettata dagli spazi bianchi, la pittura della Demagistris anche quando affronta il tema della natura lo elabora in forma anti-naturalistica a sottolineare la volontà di fuggire dai canoni della rappresentazione scientifico-oggettiva per offrire all’opera, un’anima. Parlavamo dell’assenza rappresentata dall’artista come spazio bianco, come tratto peculiare di alcune tra le sue opere più significative. Il ritmo compositivo dei suoi lavori è spesso dettato da una ricerca di geometrie architettoniche intervallate da ampi spazi vuoti a sottolineare che il segno, come la parola, acquisisce valore ed energia quando nasce dopo una silenziosa riflessione. In questo senso le considerazioni del critico d’arte Enzo Guasco sono significative per comprendere frammenti dell’arte della Demagistris anche attraverso aspetti dei suoi tratti caratteriali. Esso, in occasione della prima visita nell’atelier della pittrice, racconta: ”la prima volta che andai a vedere i suoi lavori mi disse di essere timida. Forse è la timidezza (i timidi sono quasi sempre sensibili, intelligenti e dubbiosi) ad impedirne i mali passi. Le opere della Demagistris sono da assaporare con lentezza. I rettangoli di cielo, le finestre aperte sulla natura, gli scorci dei tetti e i muri, come brandelli di componimenti poetici sembrano ri-sorgere dall’essenza stessa dei luoghi. Ne svelano l’incanto, ne raffigurano le percezioni più profonde, in qualche modo possiamo affermare, ne rappresentano l’essenza, sottolineata ora da segni incisi della matita, talvolta da chiazze astratte di colore. La sua pittura è rigorosa almeno quanto la sua coerenza nell’esigere che i luoghi siano immortalati “dal vero” come unica imprescindibile condizione per fare arte senza le mediazioni.
Progettualità dell’Associazione Collettivo 37 e finalità della mostra.
La progettualità dell’Associazione Culturale Collettivo 37 in parte attiva nella valorizzazione dell’Arte Moderna (vedi mostra inaugurale) è al contempo fortemente proiettata nella contemporaneità e nell’apertura di orizzonti di carattere internazionale come ben testimoniato dagli eventi fino ad oggi realizzati, si è manifestata in svariate collaborazioni con associazioni, gruppi di artisti e spazi espositivi in Spagna (Valencia) in Inghilterra (Londra) e a Cuba (L’Avana). Non solo, con orgoglio in poco più di un anno di attività l’Associazione ha coinvolto e fatto convergere negli eventi torinesi artisti giunti da: Francia, Inghilterra, Scozia, Stati Uniti, Cuba, Spagna, Iran, Argentina. Come Associazione, attiva sul territorio piemontese ed in particolare nella Città di Torino, riteniamo importante oltre alle aperture di carattere internazionale, il recupero e la valorizzazione di quegli artisti del passato che, pur non avendo necessariamente raggiunto vette di grande notorietà, sono stati degni rappresentanti di quel tessuto culturale che storicamente ha reso Torino una città di prim’ordine nel contesto artistico nazionale e non solo. Questa retrospettiva si inserisce dunque nella programmazione di eventi che hanno una forte connotazione storico-culturale anche in funzione di una valorizzazione della Città di Torino e del Borgo Vanchiglia, uno dei poli più attivi e propulsivi della creatività torinese, soggetto negli ultimi anni ad un profondo lavoro di riqualificazione urbanistica e di rinascita culturale. La mission dell’Associazione è fondamentalmente quella di valorizzare l'arte e di creare uno spazio di confronto artistico e culturale sostenuto dal concetto di riscoperta delle proprie recenti radici (Arte Moderna) e dell’innovazione, elemento ispiratore dell’arte contemporanea.