Gipsoteche in penombra
La giornata di studi presenta alcuni dei risultati di maggior interesse di questo censimento – gipsoteche, appunto, in penombra, spesso rimaste proprietà privata degli eredi – ma delle quali appare ormai imminente la candidatura ad un inevitabile processo di riscoperta.
Comunicato stampa
Il Piemonte è stato, negli ultimi decenni del Novecento, una delle prime regioni ad affrontare in modo organico la questione del recupero e della valorizzazione delle gipsoteche presenti sul proprio territorio. Concluso il riallestimento di quelle già musealizzate (Giulio Monteverde a Bistagno; Pietro Della Vedova a Rima San Giuseppe; Paul Troubetzkoy a Verbania; Davide Calandra a Savigliano; Leonardo Bistolfi a Casale Monferrato) è sembrato opportuno confrontarsi con il problema dei fondi non ancora confluiti in musei o, comunque, tuttora non compiutamente esposti e resi noti al pubblico.
Gli uffici regionali hanno quindi promosso, in collaborazione con l’Associazione culturale “Arteco”, un'intera giornata di studi e un censimento generale dei lasciti di gessi e modelli provenienti da studi e laboratori di artisti piemontesi o operanti in Piemonte tra Ottocento e primi del Novecento: un patrimonio che sta assumendo crescente importanza, alla luce del nuovo impulso dato in tempi recenti agli studi sulla scultura di quel periodo, ma che attende ancora per molti versi una sistemazione critica.
La giornata di studi presenta alcuni dei risultati di maggior interesse di questo censimento – gipsoteche, appunto, in penombra, spesso rimaste proprietà privata degli eredi - ma delle quali appare ormai imminente la candidatura ad un inevitabile processo di riscoperta.
Con il contributo dei maggiori esperti delle realtà oggetto di studio si cercherà, al tempo stesso, di puntualizzare alcuni nessi critici relativi al modificarsi nel tempo delle tecniche e dell’organizzazione del mestiere di scultore, e alla valorizzazione dei gessi nella loro specifica funzione all’interno del processo di realizzazione di un’opera plastica
Ad integrazione della giornata di studi verrà organizzata una mostra del fotografo Giorgio Stella, dedicata alle cinque gipsoteche piemontesi già musealizzate.
A seguire, sabato 19 ottobre, presso il Castello del Valentino – Facoltà di Architettura avrà luogo il workshop che vedrà coinvolti alcuni docenti e studenti del Politecnico di Torino, dell’Università degli Studi di Torino e del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale. Il workshop avrà l'obiettivo di individuare buone pratiche di tutela e valorizzazione, con l'ideazione di una rete di gipsoteche che tenga conto del sistema di infrastrutture e delle risorse culturali, materiali e immateriali, presenti sul territorio, al fine di assicurarne la fruibilità in un'ottica di autosostenibilità economica.
Relatori: Sandra Berresford, Fabio Cafagna, Walter Canavesio, Casimiro Debiaggi, Elena Dellapiana, Augusto Giuffredi, Mario Guderzo, Gian Luca Kannés, Cinzia Lacchia, Chiara Lanzi, Laura Marino, Donatella Mossello Rizzio, Alfonso Panzetta, Annalisa Pellino, Paola Pizzamano, Franco Sborgi, Monica Tomiato, Franca Varallo, Paolo Volorio, Giorgio Zanchetti, Beatrice Zanelli.
L’iscrizione e la partecipazione è gratuita. Per maggiori informazioni
In Piemonte esistono oltre 30 gipsoteche, renderle visibili dando un piccolo contributo è semplice. Per maggiori informazioni www.associazionearteco.it