Giorgio Ramella

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE GIORGIO AMENDOLA - ASSOCIAZIONE LUCANA IN PIEMONTE CARLO LEVI
Via Tollegno 52, Torino, Italia
Date
Dal al
Vernissage
13/05/2022

ore 18

Artisti
Giorgio Ramella
Generi
arte contemporanea, personale
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La Fondazione Giorgio Amendola presenta una mostra dedicata a Giorgio Ramella (Torino 1939). Venticinque opere costituiscono il corpo della rassegna intitolata Un Oriente disegnato.

Comunicato stampa

La Fondazione Giorgio Amendola presenta una mostra dedicata a Giorgio Ramella (Torino 1939). Venticinque opere costituiscono il corpo della rassegna intitolata Un Oriente disegnato. Il catalogo della mostra è accompagnato dal testo di Maria Riccardi: “Ventitré disegni che sembrano usciti da un taccuino. Quel taccuino che Giorgio Ramella ha portato in una tracolla insieme alle matite colorate durante il suo viaggio in Oriente. L’Oriente che visita lui però non è reale, è il suo Oriente personale perché lui in quei posti non ci è mai stato. Durante il viaggio nella fantasia ha tirato fuori i fogli e le matite e ha disegnato ciò che vedeva, libero dai vincoli della realtà”.

Compiuti gli studi classici, l’artista frequenta l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino. L’esordio sulla scena artistica torinese risale al 1964 alla Galleria La Bussola con la prima personale. I lavori iniziali, gli Incidenti, sono caratterizzati da forme e frammenti metallici che compongono strutture drammatiche e allo stesso tempo rigorosamente calibrate. Negli anni sessanta frequenta artisti come Pardi, Colombo, De Filippi, Spagnulo, Arroyo, Aillaud, Schmidt e Ramosa. Nel 1970 è presente all’esposizione Quelques tendences de la jeune peinture italienne a Ginevra, Parigi e Bruxelles, curata da Luigi Carluccio. Gli anni settanta mostrano una figurazione che prende il posto della ricerca astratta e Ramella espone in Argentina, Brasile, Parigi, per tornare in Piemonte al Museo d’Arte Contemporanea di Rivoli. A partire dagli anni ottanta si susseguono importanti mostre in altrettante sedi espositive che raccontano la continua ricerca dell’artista torinese. Dal Palazzo Comunale di Spoleto a quello Ducale di Mantova; dal Convento dei Cappuccini di Caraglio al Complesso del Vittoriano a Roma; da Palazzo Chiablese di Torino alla Venaria Reale.