Gianni Melotti – WeitzLAiR

Informazioni Evento

Luogo
LEICA STORE FIRENZE
Vicolo dell' Oro 12/14 R / 50123 , Firenze, Italia
Date
Dal al
Vernissage
12/10/2017

ore 18

Artisti
Gianni Melotti
Generi
fotografia, personale
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Mostra del fotografo/artista Gianni Melotti dal titolo WEITZLAiR.

Comunicato stampa

Il progetto WEITZLAiR è nato appositamente per lo spazio di Leica Store di Firenze ed è una risposta site-specific a quel contesto fisico e simbolico. Le opere che compongono la mostra sono costituite da cinque fotografie dal titolo ARIA e da due immagini del ciclo VETRO, oltre alla presenza dell'opera video “Latente Memorabile” composta da una selezione di immagini collegate al lavoro work in progress SCHERMO. L'artista indica con il seguente statement quale sia il nucleo centrale che ha guidato questa sua recente ricerca:

“WETZLAiR è un gioco di parole composto dalla località tedesca Wetzlar, dove è stata inventata e tuttora è prodotta la macchina fotografica Leica e air (aria). Queste serie di fotografie non si riferiscono a dei luoghi. La mia attenzione si è rivolta verso l’aria, invisibile ma sempre presente, rispetto al soggetto rappresentato e al messaggio. WETZLAiR è un omaggio dedicato a Ernst Leitz, a Leitz Camera (Leica), ai suoi progettisti di obiettivi Walter Mandler e Peter Karbe e al fiume Lahn, che attraversando la città di Wetzlar, nel corso del tempo, ha lasciato sedimentate nelle sue anse preziose sabbie, terre rare con cui sono stati realizzati, in principio, i meravigliosi vetri ottici che tutt’oggi attraversano la luce delle nostre visioni. Questo lavoro prende spunto dalla qualità ottica di queste lenti con le quali ho realizzato l’idea di non rappresentare un soggetto, privilegiando un contesto luminoso. La luce che attraversa il mio occhio e si trasforma in immagine è la stessa che attraversa la mia mente ed è la stessa che attraverso la mia lente si rivela. In principio è idea latente in seguito è opera manifesta.”

La mostra WEITZLAiR, legata all'indagine sulla identità dello sguardo fotografico al tempo della diffusione dei social media, è completata da una preziosa edizione in 300 esemplari con l’idea grafica di Stefano Rovai. Questa contiene, assieme alle immagini del progetto, il testo del critico Lorenzo Bruni il cui inizio recita così:

“Chi è Gianni Melotti? Come possiamo interpretare le sue immagini? Devono essere giudicate secondo i canoni del mondo della fotografia o di quello dell’arte contemporanea? Non sono questioni di categoria estetica, bensì di tipo contenutistico e collegate in parte al suo percorso di ricerca che inizia nella seconda metà degli anni Sessanta. Sono gli anni, come testimoniano le ricerche di Ed Ruscha o Franco Vaccari, in cui il mondo della fotografia e quello dell’arte sono posti in dialogo e in frizione al fine di una loro radicale riformulazione. Melotti contribuirà appieno al dibattito attorno al nuovo ruolo dell’artista/fotografo anche se ha sempre tenuto saldi i suoi piedi nel campo delle arti visive nonostante i suoi stimoli venissero dall’altro. Soltanto osservando meticolosamente il suo percorso, decennio dopo decennio, è possibile definire il suo approccio in quanto artista che usa la fotografia per riflettere sul processo che essa utilizza per manifestarsi.”