Gianluca Quaglia – Snails

Informazioni Evento

Luogo
VILLA GIANETTI - ASSOCIAZIONE CENTRO STUDI SUL CHIARISMO
Via Roma 22, Saronno, Italia
Date
Dal al

da martedì a venerdì: 15.30 | 19.00 sabato e domenica 10.00 | 12.30 - 15.30 | 19.00

Vernissage
07/03/2015

ore 17,30

Contatti
Sito web: http://www.reterosa.eu
Biglietti

ingresso libero

Artisti
Gianluca Quaglia
Curatori
Antonio D'Amico
Generi
arte contemporanea, personale
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Snail è un progetto espositivo d’arte relazionale e ambientale pensato e realizzato da Gianluca Quaglia per l’Associazione Rete Rosa di Saronno.

Comunicato stampa

Snail è un progetto espositivo d’arte relazionale e ambientale pensato e realizzato da Gianluca Quaglia per l’Associazione Rete Rosa di Saronno, un gruppo di volontarie che si occupa delle donne che hanno subito violenza all’interno delle pareti domestiche, laddove dovrebbe regnare sovrano il calore di presenze amiche, di voci confortanti e di ininterrotti dialoghi densi di rispetto e di amore.
L’artista milanese, con la sua installazione, allestita in una sala di Villa Gianetti, invita il visitatore ad entrare in contatto con gli oggetti esposti e a riflettere sulla violenza al femminile, che significa affrontare il cuore del problema e raggiungerne l’essenza, in quanto violare una donna, dentro le proprie pareti domestiche, vuol dire devastare e distruggere il suo io, l’identità, la sua persona con la sua storia, la ricchezza di una vita: il suo guscio.
Le pareti domestiche, siano esse fisiche, riferite alla casa, o quelle psicologiche dell’anima, sono l’essenza di una donna, sono il suo guscio stabile e sicuro, e aggredirlo significa annientare i cardini dell’esistenza che fino a quel momento costituivano la concretezza delle emozioni, i contorni dell’io, la coscienza del proprio corpo.
Con Snail Gianluca Quaglia presenta le molteplici sfaccettature del guscio fragile di una donna, dalla quotidianità ricca d’amore, forza e armonia, al momento in cui qualcosa s’incrina. Nel focolare domestico, gli oggetti del quotidiano trovano la propria collocazione e la propria valenza: la camicia, le scarpe, la sedia, le stoviglie, una forbice, un martello, i calzini, i pantaloni, i trucchi, gli asciugamano, piccoli elettrodomestici … È questa la fotografia di una ricchezza fatta di piccole cose, come piccolo è il guscio della lumaca simbolo di sicurezza, di protezione e di intimità.
Come scrive Antonio D’Amico, nella presentazione, “Gianluca Quaglia coglie un’istantanea silenziosa, mostrando questa ricchezza fatta di una varietà di elementi che rimandano al quotidiano vivere, in cui però, in maniera subdola, la violenza sulle donne è in agguato ed esplode improvvisa, senza avvertimento, nel rumore penetrante dei gusci in frantumi”.
Nella lettura artistica di Gianluca Quaglia, ogni donna è un guscio di lumaca dentro al quale si avvolge e si svolge il gomitolo della vita, un guscio che custodisce un progetto in divenire, che si consolida ogni giorno, un guscio che sembra intoccabile dalla frenesia del quotidiano e dall’inesorabile scorrere del tempo.
La lumaca non esiste senza il suo guscio, così la donna è un tutt’uno con il suo microcosmo e Quaglia dispone nella sua installazione gli elementi che lo costellano, considerando le molteplici ricchezze che si celano dentro al guscio di una donna, che nella perversione della violenza si disintegrano come in una deflagrazione, spezzando l’armonia tra il corpo e l’anima, tra l’anima e il suo tempio.
Antonio D’Amico e Rossella Torretta, presentando la mostra, coinvolgeranno il pubblico in una piacevole chiacchierata, fermandosi a dialogare sulle Fragilità del guscio; condizioni fisiche e mentali messe in evidenza nel lavoro concettuale e ricco di rimandi all’essente, che Gianluca Quaglia ha concepito per Rete Rosa. Arte e psicologia si intrecciano per mostrare e raccontare la vita.

Per info: tel. 02.250.60.600 | www.reterosa.eu

Gianluca Quaglia (Magenta (MI) 1978), vive e lavora a Milano.
Il suo lavoro indaga il rapporto tra l’ambiente e ciò che in esso accade, nella dimensione in cui il contesto e il soggetto si relazionano e si modificano tra loro. Utilizza diversi materiali sui quali agisce con un processo di riassestamento, provocando una nuova dimensione visiva e riflettendo sulle caratteristiche immanenti di quanto adopera.
Nel corso degli anni si è avvicinato a diverse associazioni culturali e gallerie d’arte, sviluppando progettazione di laboratori d’arte contemporanea per il sociale e, soprattutto, collaborando con istituti e realtà nel campo della disabilità. Da tre anni, l’esperienza nell’ambito dell’arte relazionale lo ha portato a sviluppare, presso l’Istituto San Vincenzo a Milano laboratori creativi.
Nel 2014 è stato finalista del Premio Arte Laguna nella sezione di Scultura e Installazioni.