Gian Maria Lepscky – Come d’incanto sospeso
È la sua una figura poliedrica di pittore, pronto a misurarsi su vari terreni, dal paesaggio al ritratto, alla natura morta, fino all’arte sacra, avendo egli lasciato testimonianza del colore della tradizione veneta in numerose chiese.
Comunicato stampa
Presentando una mostra su Gian Maria Lepscky, il Comune di Monselice, grazie all'Assessore alla Cultura prof. Gianni Mamprin, intende contribuire alla rivisitazione della figura e dell’opera di un artista ingiustamente trascurato dalla critica del secondo Novecento, artista da considerarsi invece a pieno titolo tra i protagonisti della "Seconda stagione di Ca’ Pesaro", al pari - per citare solo alcuni nomi - di Eugenio Da Venezia, Luigi Cobianco, Fioravante Seibezzi, Mario Varagnolo.
Lepscky è una presenza assai frequente alle collettive della Fondazione Bevilacqua La Masa, espone due volte alla Biennale veneziana, è personaggio assai noto a Venezia, dove è nato e vissuto, ma anche in Friuli, dove trascorre lunghi periodi in compagnia di parenti e artisti amici.
È la sua una figura poliedrica di pittore, pronto a misurarsi su vari terreni, dal paesaggio al ritratto, alla natura morta, fino all’arte sacra, avendo egli lasciato testimonianza del colore della tradizione veneta in numerose chiese.
Muovendosi tra continuità con quella grande tradizione e attenzione alla modernità - quella degli impressionisti e dei postimpressionisti, ma non solo - Lepscky ci consegna sovente delle opere di notevole fattura e sensibilità.