Gian Marco Montesano – Era una notte che pioveva…

Informazioni Evento

Luogo
SANTUARIO DI SANTA MARIA DELLA VITA
via Clavature 10, Bologna, Italia
Date
Dal al

Dal martedì alla domenica: 10-19

Vernissage
19/12/2015

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Patrocini

promossa da Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Genus Bononiae. Musei nella Città.

Artisti
Gian Marco Montesano
Curatori
Christian Caliandro
Generi
arte contemporanea, personale
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Nell’anno delle celebrazioni dell’inizio della Grande Guerra la mostra intende proporre attraverso le intense opere di Gian Marco Montesano, una riflessione su quell’evento che inaugurò, sconvolgendola, la configurazione dell’Europa odierna.

Comunicato stampa

Dal 20 dicembre 2015 al 31 gennaio 2016, presso il Complesso Monumentale di Santa Maria della Vita, si terrà la mostra Era una notte che pioveva. Gian Marco Montesano, curata da Christian Caliandro e promossa da Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Genus Bononiae. Musei nella Città.

Nell’anno delle celebrazioni dell’inizio della Grande Guerra la mostra intende proporre attraverso le intense opere di Gian Marco Montesano, una riflessione su quell’evento che inaugurò, sconvolgendola, la configurazione dell'Europa odierna. “Si tratta dunque di un progetto - scrive l’artista - la cui ragion d'essere travalica ampiamente i significati, più o meno importanti, di una qualsiasi mostra incentrata sulle soggettive intenzioni d’artista. Infatti le opere esposte fanno memoria di un evento tremendo e decisivo inserito nella storia e nella cultura (sia pure ormai inconscia) di una intera collettività”.
Nelle opere di Montesano, realizzate per l’occasione, sembra di guardare le immagini di un passato lontano, sepolto, fatto di trincee, baionette, filo spinato. La conflittualità insita nella stessa idea di “guerra”, con gli opposti concetti del conflitto e del soccorso, viene costantemente veicolata dai contenuti e dalle “disposizioni d’animo” del tessuto artistico e visivo italiano, in particolare della pittura rinascimentale e barocca, intese come il luogo di un’appartenenza elementare.
Nei suoi dipinti l’artista gioca con gli stereotipi e le figure retoriche, con il monocromo e i colori artificiali da cartolina: la crocerossina, il bersagliere, l’alpino, Gabriele D’Annunzio, Filippo Tommaso Marinetti, attori come Kirk Douglas e Vittorio Gassman. Simboli evocativi come i titoli delle opere stesse che rimandano e citano celebri frasi tratte da canzoni popolari dell’epoca.
Il fatto che questa serie di opere sia esposta nel medesimo luogo che ospita il Compianto del Cristo Morto di Niccolò dell’Arca – capolavoro di espressionismo e drammaticità - completa e approfondisce il dialogo intimo con l’arte italiana.