Giampietro Livini – Sopra l’acqua dei Navigli
L’idea alla base della mostra è quella di proporre un viaggio fotografico non dall’acqua né dalle alzaie, non in barca, non in bici, ma in elicottero, a seicento piedi sopra i fiumi di Milano: il Naviglio Grande, la Martesana, il Naviglio Pavese.
Comunicato stampa
Milano è al centro di numerose e importanti vie d’acqua conosciute come Navigli.
L’idea alla base della mostra è quella di proporre un viaggio fotografico non dall’acqua né dalle alzaie, non in barca, non in bici, ma in elicottero, a seicento piedi sopra i fiumi di Milano: il Naviglio Grande, la Martesana, il Naviglio Pavese.
La storia dei Navigli viene fatta risalire alla metà del dodicesimo secolo quando i monaci Cistercensi riattivarono gli antichi corsi d’acqua, tra i quali il Ticinello (che diventerà il Naviglio Grande) e poterono trasportare su barconi il marmo di Candoglia per la costruzione del Duomo.
Nel 1457 nacque il Naviglio Martesana, indi il “cavo” di Bereguardo, infine il Naviglio di Pavia, inaugurato dall’Arciduca d’Austria nel 1819.
La scelta delle immagini di Giampietro Livini è avvenuta selezionando fra migliaia di scatti “in volo” e trascurando quasi tutte le immagini “da terra”.
Sono state privilegiate le immagini dei Navigli più facilmente identificabili sul territorio, documentandone il percorso dal Ticino per il Naviglio Grande, dall’Adda per la Martesana, dalla Darsena per il Naviglio Pavese sino alla confluenza nel Ticino.
La carta “Ducato Territorio di Milano”, posta all’inizio della mostra, evidenzia i principali corsi d’acqua creati dall’uomo intorno alla città di Milano.
La Milano in cartolina, col fascino acquatico dei Navigli, non c’è più e la memoria dei nonni si sta evaporando. Oggi rinasce la proposta di scoprire i Navigli: altri lavori che interesseranno altri fotografi per cartoline di giorni a venire.
La mostra “Sopra l’acqua dei navigli”, promossa dalla Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura, si avvale della collaborazione di ABC, Agenzia Videografica e Web.