Genius Loci

Informazioni Evento

Luogo
VILLA GIULIA
Corso Zanitello 8, Verbania, Italia
Date
Dal al

dal lunedì alla domenica (tutti i giorni)
orario: dalle 10,30 alle 22

Vernissage
13/06/2014

ore 18

Contatti
Sito web: http://www.museodelpaesaggio.it
Biglietti

Intero: 5 euro Ridotto: 3 euro Gratuito La riduzione si applica agli Under 25 ed Over 70, ai militari in servizio, ai soci del Fai e Touring Club Italiano che esibiscano la tessera.

Generi
collettiva, arte moderna
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In mostra cinquanta opere del Museo, provenienti dalle collezioni di pittura e scultura di Palazzo Viani Dugnani.

Comunicato stampa

La mostra, Genius Loci, nasce dalla volontà di restituire ai verbanesi ed ai tanti visitatori estivi la possibilità di ammirare il patrimonio della città, in attesa che terminino i lavori di messa in sicurezza della sede di via Ruga.

Nelle sale della storica villa Branca la storia dell'arte si interseca con quella del Verbano e delle sue campagne, attraverso gli artisti che vi hanno soggiornato in un arco temporale che si apre con gli ultimi echi del Risorgimento e si chiude alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Dalle sculture di Giulio Branca, che con “l'addio dello spazzacamino” racconta
l'esodo delle generazioni di stagionali che lasciavano le valli per cercare fortuna, alle
vedute placide del Lago Maggiore di Luigi Litta. Dalla “Scapigliatura” di Daniele
Ranzoni, con “I giocatori di morra”, all'arte sociale di Arnaldo Ferraguti autore delle
“Lavandaie” al verismo di Achille Tominetti, con l'”Aratura a Miazzina”, dove un gruppo
di contadini dissoda a mano la terra, riprendendo un rito millenario.

La mostra lascia spazio anche alla delicatezza dei volti di Sophie Brown, che con la sua
“Eva” è stata scelta come simbolo della rinascita del Museo. Dalla Belle Epoque alla
scultura di Paolo Trubetzkoy, ed ai ritratti del fratello Pierre, segno di una generazione
colta ed artisticamente impegnata che ha abitato ed amato le rive del Lago Maggiore
all'inizio del Novecento.

Le acque lasciano spazio all'abbondanza della vegetazione nei quadri di Eugenio
Gignous e Federico Ashton, che fissano sulla tela lo splendore dei paesaggi ossolani. Il
viaggio si conclude con le geometrie di Mario Tozzi e Siro Penagini, le sculture di
Arturo Martini ed i volti stilizzati di Adriana Bisi Fabbri, cugina ed amica di Umberto
Boccioni.

Un “trasloco temporaneo” che segna l'apertura di un confronto vivo ed attivo con le altre
reltà del territorio, come dimostra l'inserimento di due capolavori di Jules Cesar Van Loo, “Dintorni di Torino con effetto d'aurora” e “Dintorni della Venaria Reale con effetto di Tramonto”, provenienti dalla Galleria Sabauda di Torino in occasione dell'iniziativa “La Sabauda in Tour per le città”.

Il Museo ha il piacere di ospitare all'interno del percorso di visita “Sottobosco” di Lorenzo Peretti Junior della collezione Poscio di Domodossola. Il prestito è frutto della sinergia avviata insieme all'imprenditore e grande collezionista, il cui gusto è celebrato dalla mostra temporanea “Alessandro Poscio, collezionista appassionato”, che dal 7 Giugno al 31 gennaio 2015 sarà ospitata a Casa Rodis a Domodossola.

“Il Museo del Paesaggio – spiega il Presidente Massimo Terzi - ha organizzato la mostra
Genius Loci nella suggestiva cornice di Villa Giulia per rappresentare simbolicamente
l’inizio di una fase nuova che, preservando i valori artistici e culturali dei fondatori, possa conformare le future attivita` ad un rapido allargamento sul territorio, alla connessione in una ampia rete di tutti i soggetti del settore, alla diffusione e pubblicizzazione di tutte le collezioni anche via web.

Abbiamo l’ambizione di contribuire alla rinascita di una societa` e di un tessuto sociale disgregato e di porci come importante punto di riferimento culturale anche, e soprattutto, per i giovani che sono quelli che hanno subito maggiormente tale disgregazione”.

Un mostra nuova curata dalla Dott. Federica Rabai, giovane conservatrice del Museo del
Paesaggio che nell'elaborazione dei pannelli che accompagnano il visitatore si è avvalsa
dell'esperienza del Prof. Gianni Pizzigoni.

“La splendida cornice di Villa Giulia – racconta la conservatrice - ci aiuta a presentare al meglio il concetto che sta dietro all’esposizione stessa, concetto espresso molto bene
anche dal titolo che abbiamo voluto dare alla mostra “Genius Loci. I capolavori del
Museo del Paesaggio a Villa Giulia”. Il titolo esprime la magia che lo spirito del “luogo
Lago” ha infuso nel corso dei secoli agli artisti attraverso la bellezza del paesaggio,
ispirandoli a creare opere straordinarie che ancora oggi rientrano con merito nel prezioso
patrimonio culturale italiano che abbiamo il dovere di conservare, valorizzare e - quindi – promuovere”.

I VOLONTARI
Uno degli elementi che meglio rappresenta il rinnovamento del Museo del Paesaggio ed
il nuovo rapporto con la cittadinanza è la scelta di istituire la possibilità di diventare
volontario del Museo, aiutando il personale nelle diverse attività che caratterizzano
l'ente.

In questo caso i 50 volontari verranno impiegati su quattro settori principali che
comprendono le attività di accoglienza e biglietteria, di sorveglianza nelle sale, di guida e accompagnamento per turisti italiani e stranieri, ed in ultimo di gestione del bookshop e delle attività didattiche per i bambini, che impegneranno buona parte dei week end estivi.

I volontari sono impiegati in tre turni, da quattro ore ciascuno, che permettono di
coprire l'ampio orario della mostra. I ragazzi, giovani e meno giovani, non hanno un ruolo
passivo all'interno del Museo, ma sono una parte fondamentale, come dimostra la scelta
di un piccolo gruppo di volontari appassionati di giardinaggio, di riprendere un vecchio
studio sui giardini di Villa Giulia ed offrire al Museo la possibilità di abbinare la visita alle collezioni a quella del parco della Villa.

I volontari sono riconoscibili grazie ad un badge, in cui sono segnati i settori di interventi e le lingue straniere che conoscono, in modo da semplificare la visita in museo ai turisti provenienti dall'estero.

Il Museo si occupa della formazione del proprio staff e dei volontari, che parteciperanno a due mattinate di formazione in cui il personale racconterà le collezioni e la biografia degli artisti presenti a Villa Giulia. Le lezioni termineranno con una visita guidata, in cui il gruppo potrà vedere da vicino in che modo si svolge una visita guidata e quali possono essere le criticità.

VILLA GIULIA
Villa Giulia assunse le forme e le caratteristiche che noi oggi ammiriamo e conosciamo tra
il 1882 e il 1884, quando la primitiva casa di villeggiatura del 1847-48, dopo due
passaggi di proprieta`, fu trasformata da Giuseppe Branca - figlio di Bernardino, che
l’aveva costruita - su progetto dell’architetto milanese Giuseppe Pirovano.
L’architetto, esponente dello stile eclettico tipico dell’epoca, elaboro` due facciate
completamente differenti, adattandole a scopi diversi.

La fronte sulla via nazionale fu elaborata come se si trattasse di un edificio di rappresentanza posto in un contesto urbano: un primo piano possente, severo - il cui paramento murario a bugnato si ispira a celebri architetture rinascimentali quali il fiorentino Palazzo Strozzi – sopra il quale si elevano, arretrati, due piani dalle ampie finestre con cornici a loro volta bugnate.

La facciata verso lago, invece, presenta un’architettura assolutamente diversa: leggera,
aerea, luminosa, introdotta dalla gradinata antistante, scandita dalla ripetizione degli
elementi verticali nei primi due piani loggiati e, soprattutto, movimentata dalla
meravigliosa esedra all’ultimo piano, memore del Santuario della Fortuna Primigenia di
Praeneste (Palestrina).

In seguito alla morte di Giuseppe Branca nel 1888, la moglie Giulia Villa - a cui la
residenza era stata dedicata e di cui ancora oggi porta il nome - continuo` ad abitarla,
anche con il secondo marito, il duca Francesco Melzi d’Eril.

Seguirono passaggi di proprieta`, ampliamenti (arch. Luigi Broggi, 1904; arch. Pierluigi
Requiliani, 1955), la trasformazione della darsena per ricavarne uffici (1959), fino
all’acquisizione nel 1987 da parte del Comune di Verbania, subentrato nella
proprieta` all’Azienda Autonoma di Cura, Soggiorno e Turismo, che l’aveva acquistata nel
1932.