Gabriella Morbin – Dipinti

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA DELLA TARTARUGA
Viale Somalia, 50/a Libreria Eli, Roma, Italia
Date
Dal al

Durata della mostra: dall’8 al 18 aprile 2016
Orario d’apertura: 10-13 e 16.30-19.30 - Chiuso i festivi ed il lunedì mattina

Vernissage
08/04/2016

ore 18

Artisti
Gabriella Morbin
Curatori
Marco Pezzali
Generi
arte contemporanea, personale
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La Galleria della Tartaruga presenta per la prima volta l’artista Gabriella Morbin in una sua mostra personale che si compone di circa venti dipinti ad olio e ad acquarello dedicati al paesaggio romano, perlopiù quello riguardante le antiche vestigia.

Comunicato stampa

La Galleria della Tartaruga presenta per la prima volta l’artista Gabriella Morbin in una sua mostra personale che si compone di circa venti dipinti ad olio e ad acquarello dedicati al paesaggio romano, perlopiù quello riguardante le antiche vestigia.

Scrive infatti così Flaviano Raschietti nella presentazione in catalogo della mostra di Gabriella Morbin: “Goethe affermava curiosamente che i colori hanno delle qualità, sono “morali”. Non nel senso che i colori debbano essere considerati come provvisti in sé e per sé di una sorta di “valore”. Per Goethe i colori non sono solo una manifestazione della polarizzazione tra luce e oscurità che l’osservatore riceve passivamente, ma anche un’elaborazione dell’occhio e, quindi, della mente. Sono perciò un fenomeno attivo e non solo passivo, del quale entrano a far parte la fisiologia, la psicologia, l’emotività, lo spirito. È come se i colori esercitassero un’azione analoga a quella della musica nel nostro animo. I colori agiscono profondamente su di noi, individui che subiscono la natura, ma che la possono anche “trascendere”, in particolare nell’azione creativa degli artisti. Gli oggetti, le cose, l’ambiente e la natura che ci circondano cambiano colore a seconda del variare dei due fenomeni originari della luce e dell’oscurità. Ecco perché, ad esempio, i colori del mezzogiorno sono più intensi, brillanti e caldi di quelli della sera.

È alla luce e alle ore, alla luce e al mutare dei suoi effetti sul mondo e su chi ci vive che Gabriella Morbin ha voluto dedicare questa esposizione che raccoglie le sue opere più recenti. I luoghi rappresentati sono parte della Roma antica, del Foro romano, luoghi molto amati anche da Goethe. Ma sono un pretesto per misurarsi, in realtà, con la luce e il buio delle ore del giorno, la luce e l’oscurità dello scorrere della vita interiore, dell’allegria e della malinconia delle ore, delle emozioni e delle pene dei giorni. Sono i motori della creatività, il modo più alto per trascendere la natura.”