Gabriele Grones / Luca Macauda
L’esposizione mette a confronto la ricerca di Gabriele Grones con quella di Luca Macauda, attraverso alcuni lavori in grado di far emergere le caratteristiche peculiari delle loro poetiche, apparentemente così distanti.
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Informazioni
- Luogo: SPAZIO KN
- Indirizzo: Vicolo dei Dall'Armi, 15 38122 – I - Trento - Trentino-Alto Adige
- Quando: dal 23/03/2018 - al 22/04/2018
- Vernissage: 23/03/2018 ore 18
- Autori: Gabriele Grones, Luca Macauda
- Curatori: Gabriele Salvaterra
- Generi: arte contemporanea, doppia personale
- Orari: dal 23 marzo al 22 aprile 2018 martedì-sabato 17-19
Comunicato stampa
Venerdì 23 marzo alle ore 18.00 lo Spazio Kn presenta la mostra Personali matematiche a cura di Gabriele Salvaterra; l’esposizione mette a confronto la ricerca di Gabriele Grones con quella di Luca Macauda, attraverso alcuni lavori in grado di far emergere le caratteristiche peculiari delle loro poetiche, apparentemente così distanti. Da un lato Gabriele Grones (Arabba, BL, 1983) personifica una giovane pittura iperrealista vicina alla figurazione e agli stratagemmi della rappresentazione ritrattistica che porta avanti con minuzia fiamminga
Sulla scia della teoria di Wilhelm Worringer che nel 1908 spiegava l’arte figurativa come l’espressione di un rapporto armonioso con la natura contrapponendola a una tendenza all’astrazione, emblema di un impulso alla fuga e al rigetto verso una realtà percepita come ostile, il progetto si propone di mettere in crisi questa polarizzazione facendo reagire, come in un processo chimico, due linguaggi esteriormente agli antipodi. Nell’azzardo di questo incontro di estetiche la pittura si rivela piuttosto un dispositivo mobile in grado di sviluppare ossimori ed esplicitare valori che sanno anche tradire le stesse configurazioni formali nelle quali si manifestano.
Per questo i lavori di Grones, nonostante la loro vocazione referenziale, dimostrano una contraria tendenza analitica che sembra congelare il soggetto dopo averlo attentamente studiato per riproporlo in una figurazione sì “empatica” ma piena di elementi refrattari, cristallini e metallici. Del resto Macauda traspone nelle sue astrazioni la memoria di luci, atmosfere e vedute paesaggistiche che richiamano insistentemente la natura della Sicilia, segnata da un’immersione armoniosa nelle sue valli, nei contrasti realizzati dal sole bruciante e nei confini disegnati dal mare, dalla terra e dal cielo.
Per entrambi natura e astrazione sono categorie che continuamente si rincorrono mettendo in moto il lavoro. A loro volta gli occhi dell’osservatore si trovano a rimbalzare da una ricerca all’altra, guidati da aspettative e soddisfazioni, tensioni e rilassamenti, stimolati dalla reazione chimica dei due autori messi a confronto nel rivelare anche inaspettate similitudini.

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