Fritz. Un elefante a corte

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZINA DI CACCIA
Piazza Principe Amedeo n.7 , Stupinigi, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Martedì-Venerdì dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso ore 17)
Sabato e festivi dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18) | Lunedì chiuso

Vernissage
19/05/2015

ore 17

Biglietti

Ingressi mostra+museo: Intero 12 €. Ridotto 8 € (6-17 anni e over 65). Gratuito per minori di 6 anni, Abbonamento Musei, disabili e loro accompagnatori

Curatori
Elisabetta Ballaira, Pietro Passerin d'Entrèves
Uffici stampa
THREESIXTY
Generi
documentaria

Con la mostra Fritz. Un elefante a corte rivive alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, alle porte di Torino, il “serraglio di animali esotici” che animava il grande parco della residenza Sabauda nella prima metà dell’Ottocento.

Comunicato stampa

Da Mercoledì 20 maggio a Domenica 13 settembre 2015 con la mostra Fritz. Un elefante a corte rivive alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, alle porte di Torino, il "serraglio di animali esotici" che animava il grande parco della residenza Sabauda nella prima metà dell’Ottocento. Protagonista della mostra realizzata dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e dalla Fondazione Ordine Mauriziano, con la cura di Elisabetta Ballaira e di Pietro Passerin d'Entrèves, Fritz: l’elefante indiano donato dal viceré d'Egitto Muhammad ‘Ali al re Carlo Felice nel 1827.
L'amato pachiderma, tuttora conservato nel Museo torinese accanto a raccolte storiche costituite fin dalla prima metà del Settecento, rappresenta - insieme all'intera Ménagerie di Stupinigi - un'opportunità di scoperta del ruolo che gli animali esotici rivestivano nelle corti europee.

Agli studenti dell'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino il compito di progettare l'allestimento della mostra con esemplari naturalizzati quali leone, canguro e struzzo fra stampe d'epoca, dipinti, sculture e contributi audiovisivi. Alla realizzazione dei modelli in mostra ha preso parte anche l’associazione Scuole Tecniche San Carlo di Torino.
Un affascinante percorso fra le risorse dell'Archivio Storico della Fondazione Ordine Mauriziano - erede del secolare Ordine proprietario della Palazzina di caccia fin dalla sua costruzione nel 1729 - e i tesori archivistici e naturalistici delle più prestigiose istituzioni culturali torinesi prima fra tutte il Museo Regionale di Scienze Naturali, depositario delle grandi collezioni nobiliari nonché degli storici Musei di Zoologia e Anatomia comparata dell’Università di Torino.

Fritz. Un elefante a corte | dal 20 maggio al 13 settembre 2015
Curatori: Elisabetta Ballaira e Pietro Passerin d'Entrèves
Organizzazione: Museo Regionale di Scienze Naturali e Fondazione Ordine Mauriziano
Allestimenti e manufatti: Accademia Albertina di Belle Arti e Associazione Scuole Tecniche San Carlo
Sede: Palazzina di Caccia di Stupinigi | Piazza Principe Amedeo 7 Stupinigi - Nichelino (TO)
Tel. +39 011 6200634 | www.ordinemauriziano.it
Orari mostra: Martedì-Venerdì dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso ore 17)
Sabato e festivi dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18) | Lunedì chiuso
Ingressi mostra+museo: Intero 12 €. Ridotto 8 € (6-17 anni e over 65). Gratuito per minori di 6 anni, Abbonamento Musei, disabili e loro accompagnatori
Mezzi pubblici: dal centro di Torino - bus Sadem linea 275/282 Torino-Pinerolo-Perosa-Sestriere (mar-Ven partenze ogni mezz'ora | Sab/Festivi ogni ora circa da Porta Nuova) o linea tram 4 fino al capolinea e bus 41 per tre fermate

La storia di Fritz
Per accogliere l’elefante donato a Carlo Felice fu ricavato nell'ex scuderia di Stupinigi uno spazio interamente recintato. A disposizione di Fritz c’era anche un cortile con una vasca circolare munita di scivolo. Il pachiderma fu oggetto di grande interesse: appena giunto a Stupinigi fu ritratto dal vivo dalla pittrice Sofia Giordano. La litografia, stampata presso il laboratorio di Felice Festa, ebbe larga diffusione. Nel 1835 Enrico Gonin dipinse l'elefante attorniato da una folla di curiosi durante una parata e, soprattutto, Fritz ebbe l'onore di essere immortalato in un dagherrotipo, unico in Italia con un soggetto animale. Casimiro Roddi, chef della Ménagerie, Franco Andrea Bonelli, Giuseppe Genè e Filippo de Filippi, che si avvicendarono alla direzione del Museo Zoologico torinese, registrarono con cura notizie e informazioni sui suoi comportamenti, la sua alimentazione (spesso inadeguata) e le cure mediche. Dopo la morte (1852) Fritz venne tassidermizzato ed è ancora oggi custodito nel Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.