Franco Pierluisi – Architettura e incisione

Informazioni Evento

Luogo
AOCF58 GALLERIA BRUNO LISI
Via Flaminia 58, Roma, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì ore 17.00 - 19.30 (chiuso sabato e festivi)

Vernissage
14/10/2017

ore 18

Artisti
Franco Pierluisi
Generi
architettura, disegno e grafica
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Mostra personale

Comunicato stampa

Architettura e disegno

Il disegno d’Architettura non è più e non è più soltanto «Disegno tecnico»; è anzi ormai ben distinto da questo, ha

proprie qualità espressive e tecniche, costituisce la più diretta epifania del pensiero architettonico; potremmo dimostrare che è indistinguibile, tutt’uno col progetto; i metodi della progettazione sono i suoi stessi metodi: non Disegno e Architettura,ma Disegno come Architettura.

Manca ancora una ricostruzione globale della Teoria,della Didattica, della Comunicazione dell’Architettura a partire dal disegno. Tale compito è assolutamente urgente,pena la definitiva distruzione del nostro ambiente e la scomparsa della nostra civiltà urbana, di ogni forma della nostra opera di specie.

Il Disegno d’Architettura è infatti un Ridisegno, miglioramento del Mondo: è l’unica nostra capacità di paragonarsi all’opera della Natura, di istituire un rapporto dialettico con i suoi cieli.

E va ancora acquisita l’idea di un’Architettura come«strato», riscrittura incessante, rivelazione, nel tempo, del destino spaziale della Civiltà; quasi del suo nascosto Disegno.

Architettura e incisione

L’incisione, l’antico magistere della lastra e delle morsure,del riprodurre e diffondere l’immagine spaziale, le luci e le ombre vibranti di segno, gli spaccati e le figurette viventi in quegli spazi, mi hanno sempre affascinato. Fin dal Rinascimento,prolungamento naturale dell’attività dell’architetto è stata l’incisione, mezzo di diffusione e veicolo di segni:faccio incisioni molto diverse da quelle, e non solo perché quelle sono inimitabili: 150 anni di storia dell’Arte non sono trascorsi invano. Ma, come allora, la magia di ricavare spazi con un procedimento simile alla costruzione e alla scultura,far agire in essi figure grandi, piccole, possedute dai loro gesti, fermate nei loro supplizi: mescolare spazi, tempi diversi,proiettare millenni su quell’unico, umido foglio; tutto ciò mi sembra ancora necessario, risponde quasi ad una esigenza morale: non fu così infatti anche per Piranesi, che inascoltato in patria, viveva sulla lastra, «gettando una luce nel Passato», la sua Rivoluzione? Il dramma del suo tempo?.

Evento organizzato in occasione della tredicesima Giornata del Contemporaneo AMACI