Francesco Preverino – Holzwege. Sentieri interrotti

Informazioni Evento

Luogo
LA LUNA GALLERY
Via Roma 92, Borgo San Dalmazzo, Italia
Date
Dal al

Sabato 10,30 – 13,00 /16,00 – 19,00; domenica 10,30 – 12,30

Vernissage
28/03/2015

ore 16,30

Artisti
Francesco Preverino
Curatori
Guido Curto
Generi
arte contemporanea, personale
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Il titolo Holzwege- Sentieri interrotti, cita un saggio del filosofo Martin Heidegger che sostiene: “Holzwege sono i sentieri interrotti nei boschi, ognuno di essi procede per suo conto, ma nel medesimo bosco. L’uno sembra l’altro, legnaioli e guardaboschi sanno cosa significa trovarsi in un sentiero che, interrompendosi, svia”.

Comunicato stampa

Dopo l’esperienza positiva del 2012, con la mostra dedicata a Piero Simondo, la Fondazione Peano e l’Art Gallery La Luna, propongono una nuova esposizione dedicata ad un artista torinese di fondamentale importanza: Francesco Preverino.
La mostra, a cura di Guido Curto, verrà inaugurata sabato 28 marzo e vuole essere un viaggio tra l’imponente produzione di Preverino, artista nato a Settimo Torinese nel 1948, che ha realizzato importanti esposizioni collettive e personali.
Il titolo Holzwege- Sentieri interrotti, cita un saggio del filosofo Martin Heidegger che sostiene: “Holzwege sono i sentieri interrotti nei boschi, ognuno di essi procede per suo conto, ma nel medesimo bosco. L'uno sembra l'altro, legnaioli e guardaboschi sanno cosa significa trovarsi in un sentiero che, interrompendosi, svia".
Il percorso espositivo si snoda attraverso due sedi separate tra loro ma unite da un unico filo conduttore.
Presso la Fondazione Peano, si potrà ammirare l’imponente installazione dei “Giardini neri”, che accolgono il visitatore e che come spiega lo stesso Preverino “alludono al fatto che se una persona cammina in un bosco, se poi si perde, quella natura prima così lussureggiante e accogliente, via via diventa ostile, incute timore, paura.” La mostra propone bozzetti di sculture e ceramiche varie, dai colori più accesi e dal grande impatto visivo ed emotivo.
Presso l’Art Gallery La Luna verranno presentati una cinquantina di lavori dedicati a vari cicli produttivi di Preverino, dai più datati ai più recenti, compresi tra il 1997 e il 2014.
Particolarmente interessante è il ciclo dedicato agli sbarchi dei migranti a Lampedusa, dove l’artista s’immedesima totalmente nella sofferenza di queste persone, riuscendo a trasmettere un messaggio molto forte. Spiega Guido Curto: “Lo strazio di quei tanti giovani morti, in fuga dalla miseria, dalla guerra e dalle violenze di una Terra che da bellissima e assolata è improvvisamente diventata sanguinaria e ostile, hanno lasciato un’impressione dolorosa e indelebile nella mente e nell’animo di Preverino. Tanto che quei dipinti non solo contengono pezzi e rottami di questi tragici naufragi, ma nel color nero plumbeo esprimono il lutto, il cordoglio per quelle vittime.”
Interessanti anche le sue opere dedicate alla Cina, Paese molto amato da Preverino, che qui è riuscito a cogliere colori ed emozioni di un luogo così magico.
Vi è poi un progetto dedicato a un fatto storico molto importante che ha toccato nel profondo l’artista. Verrà, infatti, presentata una serie di lavori dedicata alla tragedia del Grande Torino, la leggendaria squadra di calcio drammaticamente scomparsa nell’incidente a Superga il 4 maggio del 1949.
Ancora una volta Preverino riesce a toccare la sensibilità delle persone, arrivando al cuore e riuscendo a scatenare emozioni sopite.
Questa mostra è l’occasione per capire chi è veramente Preverino e per recepire il suo messaggio, che è forte, ma che allo stesso tempo riesce sempre a far riflettere in maniera mai banale.

“Questo modo di dipingere è un modo di essere, perché Preverino sente il bisogno, l’urgenza, di andare a lavorare in studio tutti i giorni, come un pianista che deve quotidianamente suonare ed esercitarsi col suo strumento, o come dello scrittore si dice Nulla dies sine linea. Questa sua laboriosità e costante ricerca s’esprime non solo in una produzione vastissima e ricchissima, ma trova una cifra nel fatto che lui mantiene nel corso degli anni sempre lo stesso stile e linguaggio. Astratto, nel vero senso etimologico della parola, di chi as-trae della realtà lo spunto per dipingere”. Guido Curto