Francesca Lapignola – Installazioni
Dopo le istantanee di Milena Fantinel, i disegni di Karin Proia e i quadri di Rosy Losito, saranno le installazioni di Francesca Lapignola ad abbellire il Jolly Bar per la rassegna d’arte al femminile MAD Lillabox, curata da Fabio D’Achille con il contributo critico di Francesca Piovan.
Comunicato stampa
Dopo le istantanee di Milena Fantinel, i disegni di Karin Proia e i quadri di Rosy Losito, saranno le installazioni di Francesca Lapignola ad abbellire il Jolly Bar per la rassegna d’arte al femminile MAD Lillabox, curata da Fabio D’Achille con il contributo critico di Francesca Piovan. Vernissage con degustazione enologica a cura di Casale del Giglio.
Francesca Lapignola nasce a Napoli, dove frequenta l’Accademia laureandosi con una tesi sul linguaggio del corpo e la Body art. Successivamente frequenta corsi di ceramica, di design applicato all’artigianato e di restauro specializzandosi in pulitura, stuccatura e integrazione pittorica di dipinti su tela e tavola, intervenendo su numerosi dipinti di collezioni private e musei, affreschi in edifici di culto, stucchi ornamentali, dipinti murali in appartamenti privati.
Tuttora si occupa di restauro di collezioni private e pubbliche e decorazione ex-novo. Nel 2007 frequenta uno stage in Francia volto ad approfondire i metodi che attraverso l’arte possono essere utilizzati in situazioni di disagio giovanile, problemi di apprendimento, lievi disabilità, in maniera da permettere a persone affette da tali problematiche di inserirsi in modo migliore nella società.
Dal 1992, anno della prima collettiva d'arte, lavora intensamente nell'ambito artistico con una ricerca riguardante prima la scultura in marmo, metallo e terracotta, poi la 'leggera' cartapesta, infine lo studio delle relazioni fra i materiali di riciclo e l'arte, con numerosi riconoscimenti ed esposizioni a Napoli, Firenze, Velletri, Latina.
“Calate in una sorta di primitivismo metafisico, le figurine di Francesca sembrano galleggiare, fluttuare in uno spazio tutto loro, relativamente piccolo per chi osserva, ma avvolgente nel contornare l’abbondanza dei volumi; la profondità dello spazio, la morbidezza delle forme, la carica simbolica, si contrappongono alla materiale sottigliezza e vulnerabilità della cartapesta usata per scolpire. La scultura, l’arte del togliere e del modellare, dell’arrivare al fulcro della materia e al cuore delle idee, si unisce qui all’arte del creare unioni, dell’assemblare, al collage. La poderosa manualità della scultura viene perciò subordinata alla minuzia artigianale e alla leggerezza dei gesti. La bravura dell’artista risiede nell’intento creativo, nella fantasia, nella costruzione divertente e divertita di questi micro-spazi abitati, di questi piccoli “teatrini”, ove l’emozionante atto creativo ed artistico si trasforma in gioco, in messaggio ludico“.
(Francesca Piovan)