Francesca Anastasi – Tropical voice
Dopo alcuni soggiorni all’estero per motivi di lavoro, l’artista si presenta a Gallarate con un variegato impegno multitasking: dipinti, happening con musica tropicale dai suoni particolari, installazioni, bodypainting, proiezioni. Il tema della mostra gira intorno alla voce dei pappagalli, tropical voice appunto.
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Informazioni
- Luogo: SPAZIO ZERO
- Indirizzo: Via Scipione Ronchetti 6 - Gallarate - Lombardia
- Quando: dal 23/02/2013 - al 03/03/2013
- Vernissage: 23/02/2013 ore 18
- Autori: Francesca Anastasi
- Generi: arte contemporanea, personale
- Orari: dal lunedì al venerdì 17.00-20.00, sabato e domenica 10.00-13.00/15.00-20.00
- Uffici stampa: METAMUSA
Comunicato stampa
Lo Spazio Zero di Gallarate apre il 2013 con una mostra-evento molto singolare e coinvolgente per il pubblico. Organizzata da METAMUSA Arte ed Eventi con il Patrocinio del Comune di Gallarate Assessorato alla Cultura, a cura di Fabrizia Buzio Negri.
La mostra, che si terrà nelle sale dello Spazio Zero dal 23 febbraio al 3 marzo 2013, ha come protagonista Francesca Anastasi, giovane artista varesina con un interessante curriculum di esposizioni personali e collettive che l’ha vista esporre sia in Italia che all’estero
Gli animali tropicali sono rappresentati realisticamente, su sfondi a stesura di colore piatto, con applicazioni di oggetti, strass (Svarowsky originali), metalli, carta, bottoni, nella tecnica mista polimaterica che caratterizza la ricerca di Francesca. I pappagalli ben interpretano la voglia di comunicare, con quella capacità di riprodurre i suoni e le voci, nella tendenza a ripetere tutto diverse volte, (anche all’infinito, frasi e parole) riuscendo talvolta a conversare tra loro e con gli umani. I dipinti infatti hanno la caratteristica di avere sullo sfondo delle decorazioni "ripetute" che alludono a tali ripetizioni vocali, formando così uno strato di parole riprese più volte, che si configurano in una maglia decorativa, quasi una carta da parati, con iterazioni che divengono decoro estetico. Dice l’artista: “Ho volutamente scelto di rappresentare la loro stessa comunicazione sotto forma di decorazione con applicazioni, per contrastare con originalità lo stile "classico" dei soggetti riprodotti.”
