Fotografie e un giardino
Un architetto di giardini, un fotografo di architettura e una giardiniera dialogano con le loro piante… in galleria Antonia Jannone.
Comunicato stampa
Fotografie e un giardino
Marco Bay, Andrea Martiradonna, Sofia Meda
Tre architetti sul tema del giardino, si mettono in mostra.
inaugurazione martedì 7 giugno 2016 ore 18.00
Antonia Jannone | Disegni di Architettura | Milano
7 - 14 giugno 2016
Un architetto di giardini, un fotografo di architettura e una giardiniera dialogano con le loro piante... in galleria Antonia Jannone.
In mostra 16 fotografie, 8 realizzate da Marco Bay e 8 da Andrea Martiradonna, dialogheranno con le piante della serra di Sofia Meda che, per questa occasione, saranno ospitate al centro dello spazio espositivo, creando un giardino all'interno della galleria.
Marco Bay, architetto milanese, lavora da sempre nel campo dell’architettura del paesaggio con una particolare sensibilità alla conquista della spazialità contemporanea ma sempre con il rispetto del genius loci; parallelamente all’attività di progettista, scrive e fotografa sul tema del giardino. In mostra, fotografie di “Great Dixter,” un giardino culto nella campagna inglese dove la scenografia, curata nei minimi particolari in tutte le sue molteplici nature: tropicale, formale, selvatico, diviene protagonista nelle fotografie rigorosamente in bianco e nero di grande formato.
Andrea Martiradonna vive e lavora a Milano dove ha studiato Architettura. Da allora svolge l’attività di fotografo di architetettura e design per i più prestigiosi studi e riviste di settore, con l’obiettivo di restituire agli architetti la visione delle loro geometrie. Per le fotografie che presenta in quest’occasione, però, si è dilettato a tuffarsi col suo sguardo d’amatore tra i petali dei fiori per resuscitarne forse la grazia?
Sofia Meda architetto e fotografa, dopo essere stata allieva di Aldo Rossi, si è spostata sempre più verso la progettazione del giardino e l’arte della coltivazione in vivaio. Da anni coltiva in antiche serre di ghisa le sue piante, che riproduce da talea e da seme con il sapere istintivo di una vecchia contadina. Le coltiva senza cimarle lasciandole libere. Così saranno esposte in galleria a dialogare con le fotografie dei suoi colleghi architetti.