Forme. La Collezione Sorlini in dialogo con Scarpella e Mangiarotti

Informazioni Evento

Luogo
MARTES - MUSEO D'ARTE SORLINI
Piazza Roma 1 , Calvagese della Riviera, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Lunedì 10.00 – 18.00 (ultima visita ore 17.00)

Martedì, mercoledì e venerdì 10.00-15.00 (ultima visita ore 14.00)

Sabato 15.00 – 18.00 (ultima visita ore 17.00)

Domenica 11.00 - 13.00; 15.00 - 19.00 (ultima visita ore 18.00)

Biglietti

intero €14, ridotto €10

Ingresso gratuito: bambini fino a 10 anni. Diversamente abili. Guide turistiche. Abbonamento Musei Lombardia.

Il biglietto include la visita guidata all’esposizione permanente.

Editori
SILVANA EDITORIALE
Artisti
Livio Scarpella, Angelo Mangiarotti
Uffici stampa
ANNA DEFRANCESCO COMUNICAZIONE
Generi
design, arte contemporanea

La mostra si configura come un dialogo tra le opere e gli ambienti del MarteS Museo d’Arte Sorlini, le sculture di Livio Scarpella e il design di Angelo Mangiarotti.

Comunicato stampa

Dal 25 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026, il MarteS Museo d'Arte Sorlini di Calvagese della Riviera (BS) presenta la mostra FORME. La Collezione Sorlini in dialogo con Scarpella e Mangiarotti, ideata con l’obiettivo di avvicinare il museo ad altre espressioni di bellezza, con cui istituire rapporti di assonanze e risonanze.

L’esposizione si sviluppa come un dialogo tra le opere della Collezione Sorlini, gli ambienti del MarteS e le sculture di Livio Scarpella (Ghedi 1969), valorizzate dagli oggetti di design di Angelo Mangiarotti (Milano, 1921-2012) provenienti dalla collezione di Agapecasa.

Una ventina di opere tra ceramiche e bronzi, realizzate da Scarpella negli ultimi quindici anni, rappresentano il fulcro del percorso espositivo, che coinvolge le sale del MarteS e ne mette in luce i capolavori. Nel ruolo di supporto e di cassa di risonanza estetica, si aggiungono i tavoli e i mobili che Mangiarotti ha ideato nel corso della sua carriera e che Agapecasa, dal 2009, si occupa di realizzare.

Ricerca plastica, qualità della materia, attenzione alla forma ed estro nella componente decorativa sono alcuni degli elementi che avvicinano i lavori dei due autori, le cui peculiarità emergono evidenziandone le rispettive identità. Mangiarotti è riconosciuto tra le figure di riferimento della prima generazione del design italiano per l’eleganza e il minimalismo dei suoi oggetti, realizzati in stretto rapporto tra funzione e raffinatezza estetica.

L’ultimo decennio di produzione scultorea di Scarpella è stato invece caratterizzato da una preziosità tardobarocca e accenni pop innestati sulle basi della tradizione classica e novecentesca. L’intreccio di assonanze e divergenze ampliano la contaminazione di elementi che già caratterizza le sculture dell’artista, da lui stesso definite “medusiache”, ossia portatrici di un senso di incanto sublime e surreale, come un senso di “tragedia perfetta”, secondo la definizione del saggista e curatore Jean Clair.

Tra i soggetti delle opere esposte troviamo infatti uomini con orecchie d’asino (Lucignoli, 2014), volti velati (Ghost underground, 2023), busti dai colori intensi (Nuba mosaic, 20213), ritratti di creature ibride e metamorfiche (Baby triton, 2011), dall’eco classico e mitologico (Antinoo surviving, 2019-2025), e allo stesso tempo pop e contemporanee (Shunga Mosaic, 2012). Inneschi per cortocircuiti semantici che rendono la poetica di Scarpella atemporale: «il mio lavoro lo faccio e lo penso come atemporale, inclassificabile: per questo sono eclettico per natura».

A corredo della mostra sarà pubblicato un volume edito da Silvana Editoriale con le immagini di allestimento e un testo critico di Antonio D’Amico, storico e critico d’arte, direttore del Museo Bagatti Valsecchi di Milano.

LIVIO SCARPELLA

Livio Scarpella (Ghedi, 1969) ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, diplomandosi nel 1990. Fino al 1995 ha lavorato come assistente presso lo studio dello scultore Giuseppe Bergomi. Nel 1993 ha ottenuto il premio di pittura “San Carlo Borromeo” (Palazzo della Permanente, Milano) e nel 2002 il Premio Durini. Alcune sue opere sono state scelte da Aldo Busi per illustrare le copertine di alcuni suoi libri. Nel 2003 è stato invitato a partecipare con “Italian Factory - la nuova scena artistica italiana” al Parlamento Europeo di Strasburgo e nella sezione “Extra 50” alla Biennale di Venezia. Le sue sculture, affiancate a quelle di Bernini, sono state esposte nell’importante mostra romana, presso l’Ambasciata di Spagna (Santa Sede-Vaticano, Roma). Su incarico del governo italiano, Scarpella ha realizzato due sculture, “San Bartolomeo” e “Sant’Andrea”, che sono state collocate nelle nicchie della magnifica cattedrale di Noto in Sicilia.

AGAPE E ANGELO MANGIAROTTI

La storia di Agape inizia nel 1973 e attraversa 50 anni di evoluzione nel design, nell'architettura, nella tecnologia e nelle abitudini di vita, interpretando uno degli ambienti più speciali della casa, il bagno, uno spazio che Agape pone al centro della vita domestica, concependolo per durare nel tempo e suscitare ogni giorno sensazioni ed emozioni profonde. Nel 2009, la passione di Agape per la cultura del design e la lunga collaborazione con Angelo Mangiarotti (Milano, 1921-2012) culminano nella nascita di Agapecasa, dedicata alla riedizione dei pezzi originali e senza tempo di uno dei più grandi maestri del design e dell'architettura italiana del dopoguerra.

COLLEZIONE SORLINI

La Collezione Sorlini è composta da 185 dipinti, principalmente veneziani e veneti, databili tra il XIV e il XIX secolo, raccolti nel tempo dall’imprenditore bresciano Luciano Sorlini (1925-2015), di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita. A lui è intitolata l'omonima Fondazione, istituita nel 2000, che negli anni si è occupata di riorganizzare e riunire l'intera raccolta a Calvagese della Riviera (BS), dove oggi è conservata al MarteS Museo d'Arte Sorlini.

PALAZZO SORLINI

L’edificio in cui ha sede il MarteS è un tipico palazzo bresciano seicentesco, caratterizzato da un massiccio corpo di fabbrica il cui accesso permette di comprendere la natura di un ben più articolato e ampio complesso architettonico. Dal portone d’ingresso, definito da un elegante portale bugnato, si percepisce l’asse prospettico principale che passa dall’androne, attraversa un ampio cortile definito a monte dal portico del palazzo e ai lati da due barchesse con ampie arcate e conduce sino al confine del brolo chiuso da un imponente arco scenografico a bugne, sormontato da due obelischi.