Focus – Mario Sironi nella Collezione Allaria

Informazioni Evento

Luogo
MART MUSEO D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI TRENTO E ROVERETO
Corso Angelo Bettini 43, Rovereto, Italia
Date
Dal al

Martedì - Domenica 10.00 - 18.00
Venerdì 10.00 - 21.00
Lunedì chiuso

La biglietteria chiude mezz'ora prima della chiusura del Museo

Vernissage
05/03/2017

ore 11.30

Biglietti

Intero: 11 € Ridotto: 7 €

Artisti
Renato Guttuso, Mario Sironi, Graham Sutherland, Anton Zoran Music
Curatori
Daniela Ferrari, Alessandra Tiddia
Generi
personale, collettiva, arte moderna
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Il Focus di approfondimento su Mario Sironi è l’occasione per presentare al pubblico le opere della Collezione di Antonio Allaria che, da inizio 2017, vanno ad ampliare il patrimonio del Mart.
In mostra oltre 60 opere di Sironi, tra dipinti e disegni, che dialogano con i lavori di altri artisti presenti nella collezione, come Renato Guttuso, Anton Zoran Mušič e Graham Vivian Sutherland.

Comunicato stampa

Il programma espositivo del Mart di Rovereto si arricchisce periodicamente di approfondimenti dedicati alle raccolte che compongono il patrimonio museale.
Si tratta dei Focus tematici e monografici pensati per esplorare le radici dell’arte italiana contemporanea, i movimenti storici internazionali, le nuove emergenze partendo dal vasto patrimonio del Mart che comprende, oltre alle opere, preziosi documenti conservati presso l’Archivio del ’900.

Nel 2016 l’inedito “format” ha consentito al pubblico del Mart di conoscere il progetto di ricerca pluriennale MATERIALE IMMATERIALE. PROGETTO VVV VerboVisualeVirtuale realizzato in collaborazione con Museion e con la Fondazione Bruno Kessler; le opere di Mario Raciti giunte al Mart tramite la Donazione Carlo Damiano e le collezioni VAF-Stiftung, Collezione Volker W. Feierabend, Collezione Domenico Talamoni; la serie fotografica Mediterraneo di Mimmo Jodice, dalla Collezione “I Cotroneo”. Inoltre, con materiali provenienti dall’Archivio del ’900 sono state realizzate le mostre Disegnare la villeggiatura e Tra nucleare e patafisica (in corso fino al 30 aprile).
Il calendario del 2017 prevede ancora due Focus a cura dell’Archivio del ’900 Costruire con la luce: fotografie di architettura dagli archivi del Mart (7 maggio - 27 agosto) e La rivista come luogo di ricerca artistica: il portale Capti (3 settembre - 28 gennaio).
A questi progetti si aggiungo due preziose mostre dedicate a due grandi collezioni private italiane: la Collezione Allaria (5 marzo - 11 giugno )e la Collezione Panza di Biumo (2 aprile - 2 luglio).

Focus | Mario Sironi nella Collezione Allaria

Il recente deposito della Collezione Allaria conferma l’impegno del Mart nell’accogliere e valorizzare nuclei di opere d’arte provenienti da raccolte private, integrandole con armonia nel contesto del museo e del suo patrimonio.
Il cospicuo gruppo di disegni e dipinti di Sironi raccolti nel secondo dopoguerra da Antonio Allaria va infatti ad arricchire la serie di opere del pittore giunte al Mart attraverso precedenti depositi, come quelli della Collezione Domenico Talamoni, della VAF-Stiftung e della Collezione Romana Sironi.
Attraverso circa 100 opere, di cui oltre 60 di Mario Sironi, suddivise in nove sezioni tematiche, il Focus dedicato alla Collezione Allaria esplora il rapporto di amicizia nato a Cortina nel 1947 tra il collezionista e l’artista, restituendo un Sironi privato, quasi totalmente sconosciuto al pubblico.
Tra quadri e disegni, lungo il percorso espositivo si incontrano opere dal contenuto più politico, composizioni figurative con esiti quasi astratti e, addirittura, giocosi e colorati disegni realizzati per le figlie dell’artista e regalati in seguito all’amico Allaria in occasione della nascita della figlia Alessandra.
In generale però la maggior parte delle opere di Sironi presenti nella Collezione Allaria appartiene agli anni più duri dell’esistenza dell’artista, quelli del secondo dopoguerra, segnati dal dramma della morte di una delle figlie e dall’ostilità della critica, che vedeva in lui un vecchio artista del regime fascista. Un’atmosfera cupa si riverbera nei paesaggi dipinti in questo periodo, nelle vedute prevalgono le ombre e i toni plumbei di un eterno crepuscolo. Molte opere hanno come protagonista la montagna, che si staglia scura e massiccia all’orizzonte, dal profilo tracciato sinteticamente con impasti densi, cretosi.
Si tratta quasi sempre di una montagna ideale, fuori dal tempo, ma che in alcuni casi rivela un preciso riferimento alle cime ampezzane, come le Tofane e il Becco di Mezzodì.  
Il mondo di rovine dipinto da Sironi in questi anni è popolato da personaggi che ricordano eroi sconfitti, titani schiacciati dal peso delle costruzioni o di un paesaggio che si stringe intorno a loro, soffocandoli. Emergono dall’oscurità figure irrigidite in impasti cromatici calcinati, appena sbozzate come grandi idoli di pietra, murate nelle loro nicchie o nell’atto di fuggire faticosamente da questi spazi angusti

Come scrivono il Direttore e la Presidente del Mart nell’introduzione al catalogo della mostra: “Di grande rilevanza è anche il fatto che la parte più ampia e organica della Collezione presentata dal Mart con una mostra temporanea […] sia focalizzata sull’opera di Mario Sironi, ossia di uno degli artisti più importanti del Novecento italiano e, nonostante l’acclarato rilievo, rappresentante di un’epoca che merita comunque aggiornati studi e approfondimenti scientifici ad oggi inadeguati rispetto al portato di una generazione che ha vissuto la crisi del proprio tempo con gesti non riducibili alla sola prospettiva ideologica e da inquadrare oggi con maggiore coscienza storica”.

In mostra le opere di Sironi vengono messe a confronto con i lavori di altri artisti acquistati da Allaria, come Morandi e Picasso. In particolare, l’esposizione si sofferma sulla presenza all’interno della Collezione di tre grandi artisti a cui Allaria era legato da rapporti di profonda amicizia: Renato Guttuso, Anton Zoran Mušič e Graham Vivian Sutherland. Le opere del collezionista dialogano inoltre con le opere delle Collezioni del Mart e con i suoi allestimenti permanenti. Il dialogo tra nuovi e vecchi ospiti, selezionati per coerenza tematica, finisce ancora una volta per contraddistinguere l’intero percorso di visita del museo di Rovereto.