Fly to the moon
Mostra collettiva che riunisce opere di 4 artisti contemporanei accomunati da una ricerca sospesa tra realtà e immaginazione.
Comunicato stampa
Manuel Zoia Gallery è lieta di invitarvi giovedì 13 novembre per l’inaugurazione della mostra ”FLY TO THE MOON”, collettiva che riunisce opere di 4 artisti contemporanei accomunati da una ricerca sospesa tra realtà e immaginazione.
Le opere esposte evocano mondi onirici, visioni rarefatte e atmosfere in bilico tra luce e mistero.
Pennellate precise e forme scolpite delineano figure umane, forme antropomorfe, paesaggi interiori, dove la leggerezza del sogno incontra tonalità più gotiche e profonde.
Le sculture di Angelo Brugnera fondono materia e leggerezza, la sua figurazione ci riporta ad un repertorio biomorfo, ad un mondo di presenze misteriose ed unicellulari. Le tele di Matteo Casali Caramello si muovono tra astrazione e figurazione, in un dialogo di luci e ombre che apre a dimensioni interiori. Giuseppe Gallace esplora invece un universo più simbolico e visionario, dove l’elemento umano si dissolve in spazi sospesi. Nelle opere di Maurizio Pometti, la pittura si fa racconto lirico, attraversato da una tensione poetica che unisce rigore formale e sensibilità emotiva.
Nell’insieme l’esposizione diventa un viaggio che invita lo spettatore a sollevarsi da terra — come in un volo verso la luna — oltre i confini del visibile.
Angelo Brugnera nasce nel 1966 a Sacile (PN) dove tutt’ora vive e lavora. Conosce la pietra lavorando tra il 1984 e il 1986 nel laboratorio del padre marmista. Nel 1994 comincia a frequentare l’ambiente artistico pordenonese e, dopo una brevissima parentesi in cui utilizza la terracotta, inizia a dare vita alla sua espressione artistica con la sua materia preferita, la pietra, partecipando alla realizzazione tra il 1995/96 di opere monumentali tuttora presenti nel territorio friulano. Da quel periodo prende il via anche una fitta attività espositiva e di partecipazione a simposi di scultura che lo porterà in Italia e all’estero. Negli ultimi dieci anni affianca alla sua ricerca la realizzazione d’importanti commissioni di arte sacra. Attualmente collabora con la Galleria Zamagni di Rimini.
Matteo Casali Caramello è nato nel 1994, diplomato in informatica e successivamente in pittura all’Accademia di Venezia, attualmente vive, studia e lavora a Venezia. È un artista visivo che esplora la pittura come linguaggio in continua evoluzione, un processo infinito di tentativi, bozzetti e frammenti che, nel loro insieme, costituiscono un unico flusso espressivo. Le sue opere si concentrano sulla tensione tra l’essere e il divenire, studiate attraverso ciò che egli chiama “abbau iconico”, metodo di sintesi segnica tratto da Heidegger, con figure che emergono come presenze sospese, frammenti di una realtà in costante trasformazione. Attraverso una pratica che include sia il medium tradizionale che la sperimentazione digitale, come la realtà virtuale e gli NFT, Casali crea opere che interrogano il confine tra il visibile e l’invisibile, il tangibile e l’immateriale. Questa ricerca riflette la sua visione della pittura come un tentativo continuo di dare forma all’invisibile, una resistenza al tempo e alla dissoluzione, un modo per esplorare ciò che persiste nella frizione e nel cambiamento. Ha esposto in contesti internazionali come ART TAIPEI in Taiwan e Rea! Art Fair a Milano.
Giuseppe Gallace nato a Soverato nel 1993, si è laureato presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Nonostante la giovane età, Gallace ha partecipato a molte personali e collettive, oltre ad aver vinto importanti premi. La sua ricerca si muove nell’ambito di una pittura evocativa e ambigua tipica del Realismo magico, interrogando lo spazio della visione e della memoria attraverso un linguaggio sensibile e stratificato. I suoi lavori nascono da un equilibrio tra immaginazione, memoria visiva e costruzione progettuale, spesso organizzati in serie ma sempre autonomi nella risoluzione pittorica. L’immagine si sviluppa come evento sospeso, con una forte tensione visiva, senza mai sfociare nella narrazione lineare. I riferimenti al paesaggio, alla figura, all’oggetto e al dettaglio architettonico appaiono e si dissolvono, in una pittura fatta di presenze e assenze, di visibile e di trattenuto, mettendo in tensione superficie e profondità, tattilità e trasparenza. La materia pittorica diventa essa stessa parte del senso: sedimentazione, filtro, ostacolo e rivelazione, al servizio di microcosmi fatti di solitudini, malinconie e tensioni dell’essere umano contemporaneo.
Maurizio Pometti nasce nel 1987 a Catania dove vive e lavora. È Laureato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Catania. La pittura di Maurizio Pometti evoca la memoria, ricreando un presente surreale attraverso immagini di ricordi mai vissuti, trasformando le sue opere in frammenti di un diario immaginario.
Tra le mostre personali: L’a_socialité, Sacca Gallery, Modica, 2025; Custodire l’immagine, Fondazione Brodbeck, Catania, 2024; Se ti stavi nascondendo dall’amore, Parco letterario Salvatore Quasimodo – Torre Saracena, Roccalumera (ME), 2024; Io cresco, Archeoclub di Licodia Eubea (CT), 2024; Paesaggi alternativi, LeoGalleries, Monza, 2023. Tra le mostre collettive e residenze: Arteam Cup X, Real Collegio Carlo Alberto, per Paratissima XXI, Moncalieri (TO), 2025; Nel Divenire, identità tra vulcano e acqua, Consorzio Acque Santa Tecla, Acireale, 2025; Face to Face, Manuel Zoia Gallery, Milano, 2025; La bellezza resta, Centro per l’Arte Contemporanea Rocca di Umbertide (PG), 2025; Chiamata alle Arti 2021-2024, Istituto Italiano della Cultura di NewYork, 2024; Experimentum Crucis, Ex Caserma Cassonello, Noto, 2024; SMart, residenza artistica, Pagliara (ME), 2024; Naturalmente Pianoforte, residenza artistica “Tracce nel vento”, Pratovecchio Stia (AR), 2024; D’Annunzio e la Cina, Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, 2024; Residenze d’Artista Villa Greppi, Consorzio Brianteo Villa Greppi, Monticello Brianza (LC), 2022; Ligabue, La figura ritrovata (collettiva di pittura), Fondazione Museo Antonio Ligabue, Palazzo Bentivoglio, Gualtieri (RE), 2021; Premio Artivisive San Fedele 2019-2021. L’Umano e il Divino (finalista), Galleria San Fedele, Milano.