Flavio Favelli – Manatthan Club

Informazioni Evento

Luogo
CARDI BLACK BOX
Corso Di Porta Nuova 38, Milano, Italia
Date
Dal al

Da lunedì a sabato 10-19

Vernissage
22/11/2011

ore 19.00-21.00

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Flavio Favelli
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
arte contemporanea, personale
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Manatthan Club racconta la storia dei consumi – attraverso mobili, luci al neon, tappeti, collage di immagini e di francobolli di cui Favelli amplifica il potenziale poetico – che diventa a sua volta metafora della trasformazione socio-culturale di un’Italia che, uscita dal dopoguerra, si spogliava della sua dimensione provinciale e si convertiva in società di consumo.

Comunicato stampa

Da martedì 22 novembre 2011 la galleria Cardi Black Box ospita la prima personale milanese di Flavio Favelli (Firenze, 1967) intitolata Manatthan Club, a cura di Art At Work.
L’ampia mostra, che occuperà entrambi i piani della galleria, sarà l’occasione per conoscere e approfondire la poetica di Flavio Favelli, che si caratterizza come una sorta di viaggio nella memoria individuale attraverso l’accumulo di oggetti, che l’artista rielabora, modifica, combina tra loro e trasforma in altro.
Una ricostruzione (non filologica ma giocata sul piano dell’emotività) per immagini e segni di un passato personale, che tuttavia si può intendere anche come volontà di attivare la rievocazione di una storia recente, quella dell’Italia degli anni ’60 e ’70.
Manatthan Club racconta infatti la storia dei consumi - attraverso mobili, luci al neon, tappeti, collage di immagini e di francobolli di cui Favelli amplifica il potenziale poetico - che diventa a sua volta metafora della trasformazione socio-culturale di un’Italia che, uscita dal dopoguerra, si spogliava della sua dimensione provinciale e si convertiva in società di consumo.
Settembre 2011
Come di consueto l’inaugurazione è accompagnata da un cocktail Grey Goose,la luxury vodka rinomata per la sua eccellenza qualitativa e partner della Galleria Cardi Black Box.
FLAVIO FAVELLI
Testo a cura di Ilaria Bonacossa - Art At Work
Flavio Favelli sviluppa la sua pratica artistica attraverso il rapporto intimo e personale che instaura con gli oggetti, le immagini e i mobili che raccoglie incessantemente nei mercatini e dai robivecchi in giro per l’Italia. Monta, smonta, taglia incolla cose di ogni genere, creando un universo estetico carico di bellezza malinconica e di poesia, caricandole di suggestioni emotive personali e a volte criptiche. Così i suoi grandi collage di francobolli o le cartoline inseriti in cornici d’epoca, i patchwork di tappetti e tendaggi, sembrano registrare in maniera personale il passare del tempo, creando una personalissima sintesi tra pittura, scultura, istallazione.
Per la sua prima personale milanese ‘Manatthan Club’, Favelli ci racconta, riappropriandosi di alcuni oggetti che hanno segnato la storia dei consumi italiani degli anni degli anni ’60 e ’70, un’Italia provinciale, kitsch e contemporaneamente genuina, capace ancora di sognare attraverso i segni del consumo, loghi di marchi famosi e scritte al neon, una realtà lontana e migliore.
Il titolo, ‘Manatthan Club’, che riporta volutamente un errore ortografico, nasce dalla fotografia scattata da Favelli nella primavera del 2011 (e scelta come invito per la mostra) a un locale notturno in cui l’artista si è imbattuto in Sicilia, sulla statale che collega Licata a Gela. Questo non-luogo con la scritta nera a caratteri cubitali su pareti fucsia e rosse evocava la promessa della trasgressione e del divertimento associate al mito della metropoli americana. L’accostamento inaspettato di questi tre colori torna ossessivamente nei mobili trasformati in lightbox dai neon, così come nei loghi e nei diversi oggetti che costituiscono, nelle parole dell’artista: “…il mio immaginario e quello di un paese, l’Italia, che lambisce il provinciale-trash-pop-meridionale.”
Significativi sono i lavori che citano Sandokan, eroe personale dell’artista bambino, che a nove anni si appassionò delle avventure della Tigre di Mompracem interpretata da Kabir Bedi nello sceneggiato Rai del 1976. Questo sceneggiato si rivelò un successo senza precedenti (si narra 27 milioni di spettatori) diventando in poco tempo un cult per i giovani italiani e dando vita al primo fenomeno nazionale di merchandising su larga scala, attraverso magliette, quaderni per la scuola, maschere di Carnevale e un ricercatissimo album di figurine della Panini. Favelli si riappropria di questo mito, recentemente citato dai media perché scelto dal boss camorrista Francesco Schiavone come nome in codice.
La mostra milanese si struttura in due ambienti distinti; nella main gallery i mobili con luci al neon installati insieme ai loghi delle aziende che hanno segnato il mercato italiano degli anni ’70, creano un’atmosfera surreale, carica di sensualità attraverso l’uso del rosso e del fucsia. Al level one l’artista sceglie di trasformare, attraverso tappeti e drappeggi, lo spazio in un boudoir in cui i collage di immagini e di francobolli, le sete dei foulard di Pucci vengono installati come in una quadreria ottocentesca, capace di evocare uno senso di straniamento spazio-temporale.
La mostra di Favelli diventa una personale testimonianza della trasformazione socio-culturale del Bel Paese e sembra, accostando immagini tratte dal cinema porno degli anni ’70 a quelle commerciali, voler parlare del perverso bisogno di possedere cose inutili. Tuttavia questa mostra non è una critica sociale, piuttosto una riflessione su un passato nazionale in cui il desiderio non veniva mercificato, né strumentalizzato per fidelizzare i propri consumatori, i quali, forse in maniera un po’ provinciale, sognavano attraverso le cose un futuro diverso e moderno.
FLAVIO FAVELLI
CENNI BIOGRAFICI
Flavio Favelli è nato a Firenze nel 1961, vive e lavora a Savigno (BO).
MOSTRE E PROGETTI
Mostre personali
2011
ManattHan Club, a cura di Art At Work, Cardi Black Box, Milano
2010
La Rotonda, a cura di S. Brunetti and L. Pratesi, Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro (PU)
2009
China Red, produzione Tiziana Fausti, Quadriportico del Sentierone, Bergamo
Acrobazie #5, a cura di Fulco, produzione Unicredit, Fatebenefratelli, S. Colombano (MI)
L'Ozio, a cura di A. Salvadori, Castello Malaspina, Fosdinovo (MS)
Abito vs Habitat, a cura di A. Salvadori, Museo Marino Marini, Firenze
2008
Casa Vhernier, a cura di M. Farronato, Corso Porta Nuova 34, Milano
Crystal Garden, a cura di D. Perra, produzione Roberto Del Carlo, Via Tortona, Milano
Interno China, a cura di M. Benucci, Museo G. Calori, San Gemini (TR)
Sala d'Attesa, Opera permanente, Pantheon Certosa di Bologna
Palazzina Cinese, a cura di L. Barreca, Galleria Francesco Pantaleone, Palermo
Terrazzo con Decori, Galleria SALES, Roma
China, Opera permanente, a cura di S. Risaliti, MARCA, Catanzaro
Giardino all'Italiana, Dispari&Dispari Project, Reggio E.
2007
La Terza Camera, a cura di L. Pratesi, Cinecittàdue, Roma
On the Rocks (con I.Zuffi), a cura di A. Grulli, Galleria Nicola Ricci, Pietrasanta (LU)
Bureau La Maison Rouge Fondation Antoine de Galbert, Paris
Palace, Opera permanente Bar, Mambo, Bologna
Ambient Tour (con C. Frosi e D. Ligorio), Fondazione Sandretto, Torino
2006
Gemini Hall, a cura di A. Natalini, Tuscia Electa, Cango, Firenze
Balcony Hall, a cura di S. Pezzato, Hilger Contemporary, Vienna
Vermut Hall, a cura di R. Gavarro, Fondazione Volume, Roma
2005 Rosé Royal, a cura di A. Zabludowicz, Projectspace 176, Londra
Prima Sala d'Aspetto, a cura di S. Solimano, Museo di Villa Croce, Genova
Vestibolo d'Aspetto, a cura di S. Pezzato, Project Room, C. Arte Pecci, Prato
Broccato, In Alto, a cura di M. Pugliese e A. Lissoni, S. Maria nelle Grazie, Milano
Vestibolo, Opera permanente, Sede ANAS S. Croce, Venezia
2004
Interior, IIC, Los Angeles
Collezione F.F., a cura di D. Ferri, Museo Arredo Contemporaneo, Russia (RA)
2003
La Mia Casa è la Mia Mente, Galleria Maze, Torino
Where is My Home? (con G. Fagen), a cura di V. Urbani, IIC, Londra
Sentirsi Vergogna, a cura di M. Pozzati, Galleria Valeria Belvedere, Milano
2002
My Home is My Mind, Artinprogress, Berlin
César /Favelli, a cura di M.Pugliese, Museo della Permanente, Milano
Crocicchio, a cura di S. Risaliti, Palazzo delle Papesse, Siena
Archivio, a cura di Nuova Icona, Oratorio S. Ludovico, Venezia
2001
Archivio, Galleria Maze e Piazza Vittorio, Torino
2000
Catetere, Via Casarini, Bologna 2000, Bologna
1998
Sala d’Attesa, Link Project, Bologna
Collettive
2009
Italics, a cura di F. Bonami, MCA, Chicago
Italian Open!, a cura di Art At Work, Annet Gelink Gallery, Amsterdam
Non Voltarti Adesso!/Don't Look Now!, a cura di M. Farronato, Ca Pesaro, Venezia
Living with... , Galleria Raffaella Cortese, Milano
La Pelle, a cura di A. Grulli, Codalunga, Vittorio Veneto (TV)
L'immagine Sottile 03 - a cura di A. Bruciati, Galleria Comunale, Monfalcone
2008
A lady's shoe lost in the grass, a cura di A. Grulli, IIC, Stoccolma
Italics, a cura di F. Bonami, Palazzo Grassi, Venezia
Ortus Artis, a cura di A. Bonito Oliva, Certosa di Padula (Sa)
XIII Biennale di Scultura, a cura di F. Poli, Carrara
XV Quadriennale di Roma,Palazzo delle Esposizioni, Roma
L'Alba di Domani, a cura di V. Urbani, Elgiz Museum, Istanbul
2007
Art Caucasus, a cura di Ani Raboschenko, Pioneer Palace
Tblisi Où? Scènes du Sud, Carré d'Art, Musée d'Art Contemporain de Nîmes
Mobili, a cura di L. Aiello e E. Del Prete, Nosadella 2, Bologna
Good Morning Babilonia, a cura di S. Risaliti, Marella Gallery, Pechino
2006
Giardino, a cura di L. Hegyi, PAN, Napoli
2005
Bologna Contemporanea, a cura di P. Weirmeier, GAM, Bologna
Domicilio, a cura di L. Hegyi, Musèe d'Art Moderne de Saint-Etienne
2004
Clandestini, a cura di F. Bonami, Forte Spagnolo, L'Aquila
Four Rooms, a cura di A. Busto, Il Filatoio, Caraglio (CN)
2003
Clandestini, 50 Biennale di Venezia, a cura di F. Bonami, Venezia
Moltitudini Solitudini, a cura di S. Risaliti, Museion, Bolzano
2002
Exit, a cura di F. Bonami, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
2001
8 Artisti 8 Critici 8 Stanze , a cura di P. Weirmeir, Villa delle Rose, Bologna
1999
Fuori Uso Mercato Globale, a cura di L. Cherubini, ex Stella Maris, Pescara
1998
Politically Correct, a cura di D. Perra, La Salara, Bologna
Corso Superiore di Arti Visive, a cura di A. Vettese e G. Di Pietrantonio, Como
Bibliografia
2003 Flavio Favelli, Artforum International n. 5,
2001 Autoritratto, Flavio Favelli, Tema Celeste n. 87
2000 M.P. Mazzocchi, Flavio Favelli, Tema Celeste n.78
1999/2000 A.Capasso, Flavio Favelli, Segno, n. 171
1999 L. Cerizza, L'immagine è zero, Cross, n.1
M.P. Mazzocchi, Flavio Favelli, E, n.4
1998 A.Capasso, Stanze per sé, Modus Vivendi, n. 6
A.La Porta, Flavio Favelli, Ora Locale, n.4
Pubblicazioni
2003 "The book by Flavio Favelli", Ed. Fine Arts Unternehmen Books, CH