Festival Dolce India

Informazioni Evento

Luogo
ASHRAM JOYTINAT
Via Ripa 24 60013, Corinaldo, Italia
Date
Dal al
Vernissage
14/09/2012
Patrocini

Regione Marche, Provincia di Ancona, Comune di Corinaldo

Generi
arte contemporanea, incontro - conferenza, serata - evento, musica
Loading…

Il festival, curato da Fulvio Chimento, funge da cassa di risonanza culturale al Convegno Internazionale di Ayurveda, che giunge quest’anno alla sua XIV edizione, con un ricco programma dedicato alla letteratura, all’arte, alla fotografia, alla musica, alla danza, alla meditazione e alla cucina ayurvedica.

Comunicato stampa

Motto del Festival 2012: “Io sono il problema. Io sono la soluzione!”
Swami Joythimayananda
Com. St. – Festival *Dolce India*, presso Ashram Joytinat, Via Ripa 24, Corinaldo (Senigallia, AN)
Il 14-15-16 settembre 2012 si svolge la II edizione del Festival *Dolce India*, organizzato dall’Ass. Joytinat Yoga e Ayurveda presso l’Ashram Joytinat di Corinaldo (Senigallia, AN), realtà fondata nel 2006 dal maestro indiano Swami Joythimayananda nella splendida cornice delle colline marchigiane. Il festival, curato da Fulvio Chimento, funge da cassa di risonanza culturale al Convegno Internazionale di Ayurveda, che giunge quest’anno alla sua XIV edizione, con un ricco programma dedicato alla letteratura, all’arte, alla fotografia, alla musica, alla danza, alla meditazione e alla cucina ayurvedica.

Il Festival si apre il 14 settembre alle 18.30 con un omaggio a Tiziano Terzani, nel giorno in cui lo scrittore fiorentino avrebbe compiuto 74 anni. Àlen Loreti (biografo ufficiale di Terzani) presenterà i due volumi da lui realizzati per i Meridiani Mondadori, Terzani – Tutte le opere, con proiezioni video inedite che ripercorrono la storia del grande giornalista. Interviene anche Massimo Mangialavori, medico omeopata scelto da Terzani come alleato contro la malattia, e citato in Un altro giro di giostra (2004).
È questa un’occasione per approfondire la conoscenza di argomenti inerenti la storia, la cultura e la spiritualità del mondo Occidentale e Orientale attraverso gli occhi di un profondo conoscitore del nostro tempo. Il Festival *Dolce India*, che quest’anno concentra le proprie attenzioni sul tema del “Cambiamento”, trova nella produzione letteraria di Terzani un riferimento originale in grado di scardinare i luoghi comuni e offrire nuove possibilità interpretative della nostra società: un modo radicalmente alternativo di pensare la nostra vita presente in relazione a problemi globali e conflitti mai spenti.

Terzani e i Meridiani
Due Meridiani raccolgono tutti i libri di Tiziano Terzani pubblicati in Italia. Il primo, che presenta le opere fino al 1992, si apre con gli articoli apparsi tra il 1966 e il 1970 su «l’Astrolabio», prima che il giornalismo diventasse per Terzani professione e missione. Ai due libri sul Vietnam, Pelle di Leopardo. Diario vietnamita di un corrispondente di guerra 1972 –1973 (1973) e Giai Phong! La liberazione di Saigon (1976) seguono La porta proibita (1984), dove parla del suo lungo soggiorno in Cina conclusosi con l’arresto per “attività controrivoluzionaria” e l’espulsione, e Buonanotte, signor Lenin (1992), testimonianza del crollo dell’impero sovietico, selezionato per il Thomas Cook Award. Il secondo volume riunisce le ultime quattro opere del reporter: Un indovino mi disse (1995), in Asia (1998), Lettere contro la guerra (2002) e il capolavoro Un altro giro di giostra (2004), pubblicato quattro mesi prima della scomparsa.
ARTE E FOTOGRAFIA
Contestualmente alla presentazione del volume Mondadori (14 settembre) viene inaugurata l’installazione di Alfredo Bini dal titolo “Revolution. Post-Revolution”, in esposizione fino al 15 ottobre. 50 scatti di formato 10x15 in cui il fotografo pistoiese affronta uno dei temi di maggiore attualità: le rivoluzioni nei paesi del Nord-Africa e Medio Oriente. Alfredo Bini, fotoreporter dell’Agenzia Cosmos di Parigi, è stato uno dei primi a entrare in Libia prima della definitiva caduta del regime di Muammar Gheddafi, riuscendo così a documentare la guerra civile libica. Una lettura del cambiamento, quella proposta da Bini, inteso nella sua accezione sociale di riscrittura di regole precostituite, ma anche nella chiave più intima che coinvolge le aspirazioni interiori di un popolo. L’installazione pone quindi l’attenzione su un aspetto storico di grande rilevanza: la difficoltà di attuare un cambiamento. Dopo la spinta propulsiva che porta al ribaltamento dei poteri costituiti, infatti, l’organizzazione del futuro secondo aspettative originariamente condivise presenta complesse problematicità.
Alfredo Bini è un reporter raffinato, poiché i suoi scatti avvicinano lo spettatore alla realtà rappresentata senza cadere mai nell’ovvietà e nel sensazionalismo che caratterizza la comunicazione contemporanea. Il fotografo toscano coglie gli elementi essenziali della narrazione permettendo all’osservatore di calarsi lentamente nella dimensione visiva e consentendo a questo di cogliere l’essenzialità del pathos umano.

Uno dei momenti principali del Festival è costituito dal disvelamento, sabato 15 settembre alle ore 18.30, delle opere realizzate da Umberto Chiodi (Galleria Studio d’Arte Cannaviello, Milano) e Valerio Giacone (Galleria Spazio 120, Roma), frutto della loro residenza d’artista di due settimane presso l’Ashram Joytinat. Le opere rimarranno esposte in modo permanente all’interno della struttura, quale espressione diretta di un approccio ayurvedico all’arte, in quanto ispirate a una riflessione inerente i cinque elementi su cui si basa la filosofia indiana (Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Spazio). Nel caso specifico, le opere sono realizzate con i materiali che gli artisti hanno reperito direttamente nel territorio, in un’operazione che si richiama all'“Arte Povera” e alla “Land-Art”, entrambe derivanti dall'arte concettuale americana. L’evento è curato da Fulvio Chimento e ha come fine quello di riavvicinare l’arte a luoghi carichi di spiritualità, dal momento che i grandi musei, le “cattedrali contemporanee”, sembrano aver perduto progressivamente la propria funzione.
Durante lo svolgimento della residenza sarà possibile seguire da vicino l’evolversi delle opere da parte dei due artisti collegandosi giornalmente alla pagina facebook dell’Ashram Joytinat ( www.facebook.com/ashram.joytinat ), che permetterà di conoscere in modo approfondito i protagonisti del Festival attraverso le loro quotidiane testimonianze.
Alfedo Bini (1975) vive a Pistoia. Vincitore del titolo Runner-Up al Travel Photo Of The Year in UK con Water and Land in Sahel, the case of Burkina Faso (2007/2008) e del Silver Award of Excellence al Biennial Juried Photography Show (NY), ha pubblicato Trasmigrazioni (2009/2010) su vari media: Corriere della Sera Magazine, BBC, Lens – New York Times, El Pais Semanal, Il Venerdì di Repubblica, Avvenire, Il Manifesto, RaiNews24. Tra i musei e gallerie in cui ha esposto, si segnalano la The Corcoan Gallery in Washington, l’Espace Dupon di Parigi, l’Edward Hopper Museum di NY. Dal 2010 è membro dall’agenzia Cosmos di Parigi.

Umberto Chiodi nasce a Bentivoglio (Bo) nel 1981, vive e lavora a Milano. Oggi è uno dei più promettenti artisti italiani e fa parte della prestigiosa “scuderia” del gallerista Enzo Cannaviello, scopritore di talenti, che ha lanciato in Italia il neoespressionismo tedesco (Baselitz, Penck, Polke) e il maggior esponente dell’Art Brut, Jean Dubuffet. Dotato di una solida formazione tecnica e di acume intellettuale, Chiodi ha esposto nella Galleria Michael Shultz di Berlino, nella Galleria Nazionale di Belle Arti di Sofia, in Santa Maria della Pietà a Roma e al Museo Morandi di Bologna.

Valerio Giacone nasce a Roma nel 1976, città in cui vive e lavora. Artista in grado di coniugare differenti linguaggi espressivi, negli ultimi anni è molto attivo sulla scena romana ed è ospite di riferimento della Galleria d’Arte Spazio 120, nella centralissima Via Giulia. Tra le sue ultime mostre ricordiamo: Alle origini, il fuoco (Galleria d’Arte Spazio 120, Roma); Valerio Giacone (Vollhnoffer Art Studio, Budapest); Valerio Giacone, (Brancaleone, Roma).io
Fulvio Chimento nasce a Roma nel 1979, vive e lavora a Modena, dove collabora con la Fondazione Fotografia Cassa di Risparmio. Nel 2009, grazie al progetto site-specific Risk-Art! (ex Fonderie Riunite di Modena), è uno dei vincitori del concorso per giovani critici “A cura di...”, indetto dal Ministero dei Beni Culturali. Dal 2010 collabora con le riviste d'arte Arskey e Drome Magazine. Nello stesso anno cura la VII edizione di Gemine:Muse presso il Museo Etnologico di Modena e il Premio Starting Point per conto dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Nel 2013 pubblicherà il libro Tout-court. Dialoghi sul contemporaneo con Mimesis Edizioni (Milano).

PROGRAMMA DETTAGLIATO DEL FESTIVAL

XIV CONFERENZA INTERNAZIONALE DI AYURVEDA
Sabato 15 e domenica 16 settembre: ore 10.30 - 17.
Principali argomenti del convegno: I principi dell’Ayurveda, alimentazione in armonia con la nostra costituzione individuale, lo yoga come filosofia di vita, la gestione del corretto stile di vita, deontologia dell’operatore ayurvedico, esperienze di un cammino interiore.
Tra i principali relatori del convegno, si segnalano: Acharya Swami Joythimayananda, i medici indiani dott. Atulkumar Rakshe e dott. P. H. Kulkarni, il dott. Massimo Mangialavori (omeopata di fama internazionale), prof. Romano Benini (giornalista e docente alla Sapienza di Roma), prof. Antonio Morandi (medico specialista in neurologia e ayurveda), prof. Luciano Villa (docente presso l’Università di Pavia), Antonio Morandi (neurologo e direttore della scuola Ayurvedic Point di Milano).
Scopo della conferenza medica è creare una tavola rotonda che coinvolga medici indiani e occidentali per confrontare differenti tradizioni scientifiche, al fine comune di migliorare la qualità di vita degli individui.

MUSICA
Sabato 15 settembre, ore 21.30: concerto con la cantante indiana Nadesh , membro della Banda di Piazza Caricamento, e il percussionista Rashmi Bhatt, uno dei più importanti musicisti indiani presenti sul territorio nazionale, che nella sua pluriennale esperienza vanta diverse collaborazioni con artisti di grande prestigio, tra cui una live performance con la star internazionale del pop Shakira.
Domenica 16 settembre, ore 19: musica d’ascolto al tramonto con Luca Cerigioni (pianoforte) e Roberto Ripesi (voce lirica).
DANZA
Domenica 16 settembre, ore 18: esibizione della danzatrice indiana Nadesh Joythimayananda impegnata in una performance di danza bharatanatyam, un’antica arte composita in grado di coniugare il teatro e l’arte drammatica, che diviene spettacolare espressione spirituale.
YOGA E MEDITAZIONE
Tutti i giorni, ore 7,30 - 9:00: Meditazione, yoga e canto dei mantra nella natura che circonda l’Ashram.

CUCINA
Nelle serate del 14, 15 e 16 settembre sarà possibile degustare dei menù indiani ideati per *Dolce India* da Rajaletchumi Joytimayananda, chef indiana giurata del programma cult “MasterChef Italia”, in onda su CieloTv. Sarà inoltre possibile assaggiare i dolci vegani della creperia itinerante BlissVeg Food.

Durante l’intero arco del Festival *Dolce India*, a partire dalle ore 18,00 di venerdì 14, è aperto INDY-MARKET! Esposizione di artigianato tradizionale indiano, abiti gioielli e accessori, mandala in mosaico realizzati da Davide Zacchilli e creazioni in ceramica Raku di Anna Rossi, acquisto di prodotti ayurvedici e prove di massaggio ayurvedico a offerta libera, libreria con volumi riguardanti l’ayurveda, la storia e la tradizione dell’India, mercatino del baratto, per scambiare, sperimentare e divertirsi!
Per i PRANZI e le CENE è richiesto un contributo di 12,00 euro, che include un Talhi, piatto tradizionale indiano a base di verdure, riso, legumi e salse varie + bevande analcoliche. Con un costo a parte, esclusivamente a cena, sarà possibile degustare altri prodotti tipici della cucina indiana + pizze realizzate con farine biologiche prodotte nell’Ashram e cotte in forno a legna + vino biologico.
È vivamente consigliata la prenotazione: 071 679032
Ingresso ai concerti: 5 euro (i bambini fino a 10 anni entrano gratis).