Festival DiMondi

Informazioni Evento

Luogo
PIAZZA LUCIO DALLA
Via Fioravanti , Bologna, Italia
Date
Dal al
Vernissage
09/07/2022
Contatti
Sito web: https://dimondifestival.it
Generi
serata - evento, inaugurazione, musica, festival
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Artisti provenienti da tutto il mondo coloreranno la piazza con la kermesse DiMondi.

Comunicato stampa

A dieci anni dalla scomparsa dello storico cantautore il legame tra Lucio Dalla e Bologna si fa ancora più stretto con l'inaugurazione il 9 luglio di una piazza a lui dedicata, la prima in Italia, sotto lo spazio coperto della Tettoia Nervi.
La piazza coperta, di quasi 6mila metri quadri, sarà la protagonista di eventi culturali che, a partire dal 9 luglio animeranno la bolognina fino a fine ottobre, trasformandola in un luogo di aggregazione e socialità nell'ambito di Bologna Estate 2022.
Per ben quattro mesi il festival DiMondi, che in dialetto bolognese vuol dire "tanto", ci accompagnerà alla scoperta di un nuovo grande spazio pubblico orientato al futuro. Un incrocio e scambio tra mondi e culture.
Un progetto pilota che si inserisce nel cartellone di Bologna Estate 2022 ed è reso possibile grazie ai fondi del progetto speciale del Ministero della Cultura per le Città metropolitane, mirato a sostenere progetti di arti performative in aree periferiche con ricadute in termini di inclusione sociale, riequilibrio territoriale e tutela occupazione, con particolare riferimento ai giovani.

Il gestore delle attività estive nell'area della "Tettoia Nervi", individuato mediante avviso pubblico, sarà Estragon, che ha presentato una proposta in rete con molte realtà del territorio. Una piazza che ospiterà come una scacchiera molte attività differenti a seconda delle ore, del giorno e delle fasce di pubblico, offrendo opportunità di fruizione libera dal mattino fino a tarda sera.
Uno spazio in cui far ruotare le attività intorno ai punti fermi di una zona spettacoli, una pista da skateboard e una zona ristoro; un luogo per giocare con lo spazio e disegnare la piazza di domani.

Si parte il 9/07 con Eugenio Bennato per poi ospitare artisti provenienti da tutto il mondo - Cuba, Argentina, Spagna, India, Marocco e tanti altri paesi - con i loro esponenti più importanti.

CALENDARIO LIVE:
9/7 Eugenio Bennato (IT)
Compositore fin dagli anni '80 per cinema, teatro e balletto classico, fonda nel 1998 il movimento Taranta Power, che riunisce i grandi maestri della musica etnica di varie regioni del sud del Paese. Segue nel 2000 a Bologna la fondazione della Scuola di Tarantella e danza del Mediterraneo, dedicata alle tipiche danze del meridione. Il 2008 è l'anno della sua esibizione a Sanremo, mentre nel 2018 ha festeggiato il ventennale di Taranta Power.

13/7 Têtes De Bois (IT)
Dal 1992 portano la loro arte per il Paese a bordo di un furgoncino Fiat acquistato da un rigattiere, passano dal dedicarsi all'arte su strada al prestigioso palco dell'Ariston per io Festival di Sanremo come ospiti di Paolo Rossi, nel 2009. Ospiti di numerose trasmissioni TV, portano la loro passione per la musica e la bicicletta fino ai grandi schermi del cinema italiano

15/7 Leydis Mendez (Cuba)
Leydis Mendez, classe '81, cantante, cantautrice cubana originaria di Bayamo. Pubblica il primo singolo “Como Duele” che anticipa il suo primo lavoro di inediti in studio.
“Como Duele” promette la dolcezza di una consapevolezza nata da questo magico ricamo che è la vita. E così poi veniamo traghettati in quel che sarà il mondo di “Como Duele” anticipa il disco d'esordio dal titolo evocativo “Amo mi tierra”, un inno alla sua Cuba che si dipanerà dentro 12 inediti scritti da lei e dalI’immersione e nostalgia, un viaggio al cuore delle origini ma anche un modo personale di ritrovare la propria Cuba e le sue antiche tradizioni, dalla terra guajira del “son” e della “vieja trova santiaguera” fino al Bolero, al Cha-Cha-Cha, Salsa e tantissimo altro.

16/7 Tamburellisti di Torrepaduli (IT)
Il gruppo nasce nel 1990 da Pierpaolo de Giorgi e Amedeo De Rosa rivalutando per primi la “pizzica pizzica”, la musica della taranta da secoli utilizzata in Salento come terapia popolare, rielaborandola in chiave progressiva ma nel rispetto profondo della tradizione. Si sono uniti gli straordinari danzatori e suonatori di Torrepaduli, realizzando una proposta artistica insieme tradizionale e innovativa.
Il gruppo ha inciso numerosi album, che hanno incontrato grande favore nel pubblico e segnato una decisa svolta nella musica popolare pugliese e italiana.

22/7 Chocolate Remix (Argentina)
Chocolate Remix è il progetto solista della rapper, produttrice e DJ argentina Romina Bernardo.
Nominata dalla BBC tra le 100 donne più innovative e d’ispirazione del mondo, il suo brano "Ni una menos" è diventato un inno alla lotta contro la violenza sulle donne, in Argentina e nel mondo.
Chocolate Remix mescola satira e umorismo con diversi tipi di reggaeton, dalla vecchia scuola alle fusion con la cumbia, dal funk carioca, al dembow, fino al reggae e all'elettronica. Il suo messaggio è rivendicativo e punta a stravolgere gli storici codici stilistici maschilisti.
Il tour per il debutto del suo nuovo album “Pajuerana” farà tappa in più di 20 città d'Europa passando per Francia, Spagna, Italia, Svizzera e Germania.

29/7 Grupo Compay Segundo (Cuba)
Il Grupo Compay Segundo è l’ensamble di nove elementi che dal 1955 tengono viva e portano in giro per il mondo la musica del musicista cubano Compay Segundo, che ha il merito di aver avvicinato il grande pubblico alla musica tradizionale cubana. Compay Segundo in persona scelse i musicisti della band come suoi successori affinché divulgassero la sua arte. Del gruppo fa parte uno dei suoi figli, Salvador. Due di questi musicisti (oltre a Compay) parteciparono al film di Wim Wenders “Buena Vista Social Club”.
Accompagna il gruppo, nei loro spettacoli, la coppia di ballerini Roberta Pierazzini e Paolo Angelini.
30/7 Maruja Limón (Spagna)
MARUJA LIMÓN è una band tutta al femminile di Barcellona, dal suono vitale che oscilla tra flamenco, rumba, ritmi pop e latini.
Il loro terzo album “ Vidas” è un'opera piena d'energia, di intensità e della gioia che caratterizza i loro concerti. Si mescolano flamenco, rumba, pop e ritmi latini maturità e potenza con testi che compongono un insieme di voci e vite che raccontano la loro realtà.
Il loro album di debutto” Más de ti” (Kasba Music, 2018), ha ottenuto i più grandi riconoscimenti tra i migliori album spagnoli dell'anno secondo riviste musicali come Mondo Sonoro e Muzikalia. Con più di 200 concerti, il quintetto di Barcellona ha conquistato le tappe di prestigiosi festival in Europa e Spagna come Eurosonic (Paesi Bassi), Sziget Festival (Ungheria), Sudwave Arezzo (Italia), Maré de Agosto (Portogallo), Festival Cruïlla, Pirineos Sur, MMVV, Guitar BCN, Festival Actual (Spagna) e tanti altri.

31/7 Bombino (Niger)
Stella del desert blues, Goumar Almoctar, conosciuto come Bombino, è nato e cresciuto in Niger, ad Agadez, nel nord dell’Africa. Diventa allievo del celebre chitarrista Tuareg Haia Bebe e poco dopo entra a far parte della sua band, acquisendo il soprannome di Bombino, una storpiatura dell’italiano “bambino”.
La fama del giovane talento cresce fino ad essere conosciuto in tutto il mondo e suonare nei più importanti festival musicali, con collaborazioni prestigiose, tra cui quella con Keith Richards. Le sonorità di Bombino ricordano quelle dei Tinariwen, vicini suonatori del deserto, ma le sue melodie elettrizzanti, che racchiudono lo spirito della resistenza e della ribellione, trasudano un groove irresistibile. Una versione del blues densa e magmatica, a cui si aggiunge la particolarità di svincolarsi dalla classica metrica basata sul “call and response” tra cantante solista e coro.
Negli ultimi anni, Bombino è diventato un artista acclamato in tutto il mondo e ha collaborato con numerosi artisti e ammiratori come Stevie Wonder, Keith Richards, Robert Plant, Dave Longstreth, Dan Auerbach e molti altri. Ha partecipato al Bonnaroo e al Newport Folk Festival, elogiato da Pitchfork come “autentico e ambizioso.”

6/8 Mack (IT)
MACK è un cuore pulsante di hip hop, funk, jazz, neo-soul ed elettronica ideale per gli appassionati delle sonorità di quella tradizione black che da J Dilla arriva fino ai classici della Brainfeeder di Flying Lotus.
MACK è una creatura mutevole e ibrida tra mondo black ed elettronica contaminata.
MACK non è un numero fisso. Il progetto è nato da un'idea di due grandi talenti del jazz italiano contemporaneo, il batterista forlivese Marco Frattini (C’mon Tigre, Lucifour M) e il pianista mantovano Federico Squassabia (Friedrich, Indy Dibongue).
Il primo omonimo EP è uscito nel 2019 per la Irma Records sempre con la produzione di Mattia Matta Dallara. 6 tracce per 5 ospiti differenti: oltre ad AVEX, Devon Miles e Rachel Doe alle voci, Federico Pierantoni al trombone ed Enrico Terragnoli alla chitarra.
Le performance live di MACK sono state tante e su molti palchi differenti. Meritano una menzione: September Calling a Roma 2020 (Montreux Jazz Artists Foundation), Vancouver Jazz Festival 2019 (Canada), Fano Jazz Festival 2018, BAUM Festival 2018, Trentino Jazz 2019, Museo della Musica di Bologna 2020, Live Rock Festival 2020 in Toscana.

7/8 Tamikrest (Mali)
“Tamikrest” in lingua tamasheq significa congiunzione, connessione, nodo, coalizione. I membri del gruppo provengono da diversi orizzonti (Mali, Niger, Algeria e Francia) e hanno trovato nella musica Ishumar, il mezzo per esprimere la loro sentita identità Tuareg: un tributo condito con influenze rock moderne. I testi parlano del desiderio senza fine di un mondo libero. Attraverso il messaggio che le loro canzoni portano con sé, i Tamikrest vogliono rendere la poesia e la cultura tamasheq accessibili agli abitanti di un mondo che è ancora più grande dell’immensità del deserto sahariano.
Il loro ultimo album, uscito nel 2020 è una dichiarazione rock and roll vivida e irrefrenabile. Ritornano alle loro origini, entusiasmanti, coinvolgenti, psichedelici, con un album tra i più potenti dei loro che rivela come la band non solo abbia alzato il volume, ma affinato le atmosfere meditative e considerazioni sullo stato del Sahara e il mondo al di là di esso.

17/8 Lehmanns Brothers (Francia)
I Lehmanns Brothers sono il gruppo funk più caldo del momento, il gruppo è nato nel 2013 ad Angouleme. Utilizzano forti influenze jazz e funk degli anni '70 e un tocco di hip-hop, neo-soul e afro-beat, esplodono sul palco pronti ad incendiarlo.
Questi giovani musicisti sono particolarmente influenzati dalla musica di James Brown, Jamiroquai, The Roots e A Tribe Called Quest, e le loro performance hanno un'atmosfera groovy ed evocativa. Tutto quello che vogliono è far ballare e scatenare la folla, un'esperienza assolutamente da non perdere!
Fin dall'inizio la band è stata in tournée ogni anno in tutta Europa. Solo per citare alcune delle loro apparizioni dal vivo: Montreux Jazz Festival, Hutball Dresden, Mnop Terasson Festival, Fusion Festival, The South London Soul Train Club, Breminale Bremen, Internationale Kulturbörse Freiburg. Hanno già condiviso i palchi con Fred Wesley, Maceo Parker e Liv Warfield.

26/8 Dhoad Gypsies of Rajasthan (India)
Rahis Bharti, direttore artistico dei Dhoad Gypsies of Rajasthan, è un musicista originario di Jaipur e discendente di musicisti cortigiani dell'epoca dei maharaja. Negli ultimi 22 anni i Dhoad Gypsies si sono esibiti in oltre mille concerti in cento paesi del mondo.
Oggi il gruppo è conosciuto come "l'ambasciatore culturale del Rajasthan". Tra le esibizioni più prestigiose, i Dhoad hanno suonato alla celebrazione del Giubileo di Diamante della Regina Elisabetta II a Londra, davanti al Primo Ministro indiano Narendra Modi e all'ex Presidente francese François Hollande e alla festa di compleanno del cantante e cofondatore dei Rolling Stones, Mick Jagger.
I Dhoad Gypsies sono un collettivo di musicisti, vocalist e ballerini consumati, saggi e pieni di spirito, provenienti da diverse generazioni. Con sei musicisti, un ballerino e un fachiro mangiafuoco, i Dhoad Gypsies si dedicano a rappresentare i principali elementi delle caste di musicisti del Rajasthan.
Autentiche senza alcuno sforzo, le loro melodie orecchiabili e i loro intensi ritmi - una miscela inebriante di musica classica hindustani e musica devozionale sufi - sono ipnotici, gioiosi e immediatamente simpatici.

27/8 Kakawa (IT)
Kakawa è un progetto musicale esplosivo, ibrido che nasce dall’incontro fra tre musicisti: Frei Rossi (producer), Dario Giovannini (polistrumentista) e Devon Miles (cantante).
Tutti i membri dei Kakawa amano e subiscono le influenze delle sonorità e delle musiche che provengono dalle aree geografiche del cacao (Sudamerica e Centrafrica).
Nella musica dei Kakawa come nelle influenze culturali e geografiche dei suoi componenti, coesistono spazi e tempi remoti, un intero mondo sonoro compresso e articolato, dai suoni e canti dei riti iniziatici alle drum machines, dalle percussioni ai synth, dalle chitarre ai campionatori, da sud a nord, dal passato al presente.
Tra immaginari ibridi, tra estremità geografiche, temporali e estetiche si svolge e articola il progetto, senza un luogo e nemmeno un tempo preciso.

30/8 Orkestra Mendoza (USA)
Ciò che Sergio Mendoza, frontman e polistrumentista dell’ Orkesta Mendoza, chiama indie mambo è un mix di stili latino-americani con elementi della cumbia, del merengue e della ranchera: immaginate il mambo di una big band degli anni Cinquanta visto con gli occhi della musica latino-americana del Ventunesimo secolo e capirete chi sono gli Orkesta Mendoza.
Ad ogni concerto le loro canzoni sono arricchite di fascino e ricercatezza. Il frontman, cantante, tastierista e chitarrista Sergio Mendoza si esibisce con la lap steel guitar, la tastiera, le percussioni, i tamburi e ovviamente gli ottoni. La loro musica non è la riproduzione di suoni di ere passate, conservati in un museo, ma è qualcosa che vive e respira.
Il loro primo album Mambo Mexicano! è il risultato di una vasta gamma di sonorità armoniose e di divertimento. A partire dal 2009, quello che doveva essere un evento unico ed irripetibile, il tributo al re cubano del mambo Perez Prado, è stato invece riproposto in numerossisime occasioni dal SXSW, al GlobalFest di New York per finire al Womex del 2014.

1/9 Sergent Garcia (Spagna)
Torna in Italia uno dei massimi esponenti di quello che oramai è considerato un vero e proprio genere musicale transglobale, la “mestizo music” o “mezcla”, uno stile musicale fatto di provenienza diverse, incontro di idiomi e multiculturalità. El Sargento, che ha ricevuta la nomination come BEST TROPICAL FUSION ALBUM al Grammy nel 2012 per il suo album “UNA Y OTRA VEZ”, da anni propone la sua miscela di Reggae, Salsa, Ska e Dancehall ed è considerato l’inventore del “Salsamuffin”.
Ad accompagnarlo in questa data ci sarà la GARDENHOUSE, storica band bolognese, capitanata da El V. In questo nuovo show con EL V e la sua banda, Sergent Garcia interpreterà i suoi maggiori successi e darà vita a un travolgente spettacolo fatto di groove, rime indiavolate e suoni del mondo, dove la musica lancia un grido di speranza.
13/9 Modena City Ramblers (IT)
I Modena City Ramblers nascono nel 1991 come gruppo di folk irlandese, da sempre innamorati della musica e delle tradizioni dell’isola di Smeraldo. Da lì un trentennio costellato di successi, sia dal punto di vista discografico che di live tour, in Italia e in Europa. Lo stop del 2020 ha forzatamente tenuto la band lontano dai propri fan, abituati alle circa 80 date all’anno sul palco. Ciò nonostante, la grande famiglia dei Modena City Ramblers ha cercato di stare vicina ai propri fan e nel 2021 ha portato avanti le celebrazioni per i 30 anni di carriera con lo spirito di sempre, con la musica e con l’estrema vicinanza al proprio pubblico.
Ad aprile 2022, in occasione dei festeggiamenti per l’Anniversario della Liberazione d’Italia, i Modena City Ramblers partono con il tour celebrativo di “Appunti Partigiani”, disco d’oro del 2005 e importante tappa nella ricca carriera discografica della band, da sempre legata con un filo rosso alle tematiche e ai valori della Resistenza.

16/9 Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar (IT)
La Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar nasce nel 2010, anno in cui Eusebio inizia a suonare con musicisti che molto hanno influenzato la sua musicalità e in senso più generale il suo modo di dar vita ad uno spettacolo musicale. In quel periodo infatti, anche grazie alla lunga collaborazione con Vinicio Capossela, ha modo di conoscere e di suonare con artisti di diversa nazionalità, tra cui anche la Kocani Orkestar (SRB) e la Taraf de Haidouks (RO), che gli fanno scoprire ed amare la grande musica gitana. Nasce così la voglia di dar vita ad un progetto musicale che racchiudesse questa essenza, ossia in cui i musicisti e gli spettatori non siano in alcun modo separati da un dislivello dovuto al palcoscenico, ma si uniscano in una festa che veda sullo stesso piano persone che ballano, suonano e cantano liberamente.
Questo avviene nel 2011 con “Gazpacho”, primo album della band distribuito da CdBaby alla cui realizzazione partecipano anche musicisti internazionali provenienti dalla band di Goran Bregovich, dalla Fanfara Ciocarlia e dai Modena City Ramblers.

21/9 Bab L’Bluz (Marocco)
Bab L’Bluz (letteralmente “La porta del blues”) è un gruppo franco-marocchino formatosi nel 2018 a Marrakech. La band si ispira alla musica tradizionale Gnawa e Hassani a cui combina rock, suoni psichedelici e blues.
Il progetto nasce dall’incontro della carismatica Yousra Mansour (voce, awisha, percussioni e guembri) e il francese Brice Bottin (guembri, chitarra, percussioni e cori) a Marrakech all’inizio del 2017. Entrambi appassionati di musica Gnawa, hanno deciso di imparare insieme a suonare il guembri, uno strumento a corde pizzicate della tradizione musicale di quei popoli. Hanno voluto combinare le loro influenze raffinatamente, rispettando il mondo analogico emerso negli anni ’60 e ’70, dando così vita alla composizione di un nuovo repertorio di 10 canzoni.
Yousra imbraccia il guembri, prende così vita la composizione di un nuovo repertorio di canzoni, intitolato Nayda! (RealWorld), che in Darija, dialetto marocchino, significa “sollevati” ma anche “divertiti” ed è il termine utilizzato per identificare il nuovo movimento artistico e culturale giovanile emerso in Marocco.
Il loro album Nayda! esce nel 2020, vincono il premio Songlines miglior band e si esibiscono al Womex. Sensuale, viscerale e immediato, Nayda! è devozione all’unità, alla rivoluzione e alla ristrutturazione dello status quo.

23/9 Fanfara Station (IT)
Fanfara Station è un progetto in trio con looping dal vivo che fonde la forza di un’orchestra di fiati, l’elettronica e i ritmi e i canti del Maghreb.
Fanfara Station celebra l’epopea dei popoli Migranti del Mediterraneo, delle culture musicali della diaspora africana e dei flussi che da sempre uniscono il medio oriente al Maghreb, all’Europa e alle Americhe.
Un dance party creato dal vivo da soli tre musicisti e due loop station usate per sovraincidere le tracce e manipolare i suoni acustici ed elettronici.

24/9 Afrodelic (Mali)
Afrodelic è il progetto solista del chitarrista e produttore Victor Diawara, che nel 2022 ha pubblicato il suo album di debutto "Dusunkun Hakili" (La memoria del cuore). La raccolta di canzoni è un tributo al padre, rispettato scrittore e poeta maliano Gaoussou Diawara, scomparso nel 2018. Nato in Lituania, cresciuto in Mali, Victor ha vissuto in Germania e Irlanda prima di tornare definitivamente in Lituania, paese natale della madre, nel 1997. Qui ha formato gli Skamp, una band che è diventata molto popolare in Lituania alla fine degli anni 2000 (ha pubblicato 8 album, vinto numerosi premi ed è stata nominata due volte agli MTV European Music Awards). Il progetto Afrodelic nasce nel 2018: un intrigante mix di musica africana e ritmi elettronici.

1/10 Ginevra di Marco (IT)
Ginevra ha esordito come splendida voce dei CSI prima (dal 1993) e dei PGR poi, assumendo un ruolo sempre più rilevante nei due gruppi guidati dal carismatico Giovanni Lindo Ferretti. Parallelamente ha intrapreso la strada solista, pubblicando nel 1999 "Trama Tenue", album che le fa vincere i prestigiosi Premio Ciampi e Premio Tenco come miglior artista esordiente.
La coerenza del percorso di Ginevra rimane intatta, non si disperde e raccoglie il frutto di tutte quelle esperienze che le hanno insegnato il mestiere dell'essenzialità e della floridezza, il peso specifico delle sfumature, la complessità dello stare al mondo, su questo mondo, in questo tempo.
Il progetto ogni volta si rinnova di artisti diversi dando vita a uno spettacolo che si allontana dall’idea di kermesse per diventare una condivisione reale e compartecipata di musica.