Festival delle Colline Torinesi 2017
Ventiduesima edizione di Torino Creazione Contemporanea – 22° Festival delle Colline Torinesi.
Comunicato stampa
Inaugura domenica 4 giugno la ventiduesima edizione di Torino Creazione Contemporanea - Festival delle Colline Torinesi, un appuntamento da non perdere dedicato alla creazione teatrale contemporanea. Quest’anno minimo comune denominatore di molti spettacoli è il ruolo della donna nelle trasformazioni della società contemporanea, tema del progetto triennale dedicato alla figura femminile, integrato spesso dalla riflessione sulle migrazioni del nostro tempo.
Il Festival inizierà alle ore 19,30, al Teatro Marcidofilm!, con il debutto in prima nazionale dello spettacolo della compagnia Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, Amelia la strega che ammalia and friends, in cui vengono evocati lo spirito e la potenza creativa di tre grandi donne, scrittrici e poetesse, provando ad entrare nella loro “caverna sentimentale”. Anche per raccontarne la vita e il destino. Sul palco prenderanno forma e si intrecceranno le voci, le pulsioni e i sogni di Emily Dickinson, Sylvia Plath, Amelia Rosselli e altri “amici”. L'ambizione? “Imbastir coi versi un'opera di teatro”. (repliche 5 giugno, ore 19,30 - 6 giugno, ore 21,30)
Alle ore 21,30, al Teatro Astra, una combinazione di prosa e musica caratterizzerà la prova di Saba Anglana, artista italo-somala in Abebech - Fiore che sboccia, il sacro nella cultura d’Etiopia. Lo spettacolo, prodotto per l’occasione da Assemblea Teatro, racconta la storia vera di Abebech, donna etiope strappata alla sua terra natale e deportata a Mogadiscio nel periodo della colonizzazione italiana. Le musiche eseguite dal vivo sono di Fabio Barovero; con lui in scena i musicisti Federico Marchesano e Mattia Barbieri.
Il 5 giugno, ore 17.30, presso Pratici e Vaporosi di Via Donizetti 13, ci sarà inoltre il secondo appuntamento di “UN TEATRO PIENO DI INTERROGATIVI. A cinquant’anni dal Convegno di Ivrea sul Nuovo Teatro”, un progetto di Armando Petrini, Giuliana Pititu, Sergio Ariotti per ricordare il Convegno di Ivrea, che nel giugno 1967 radunò alcuni protagonisti del cambiamento teatrale allora in atto. Interverranno: Guido Boursier, Daniela Dal Cin, Paola Di Mitri, Silvia Mei.
Ventisette sono nel cartellone gli spettacoli, alcuni in prima assoluta, altri in prima nazionale o regionale. Paesi ospiti da cui provengono gli spettacoli in lingua originale sono Germania, Grecia, Serbia, Somalia e Libano.
Oltre alla compagnia tedesca She She Pop, di ritorno al Festival dopo due anni, saranno inoltre in cartellone altri artisti internazionali come il greco Euripides Laskaridis e i libanesi Lina Majdalaine e Rabih Mroué. Numerose e apprezzate le compagnie italiane del programma: Motus, Socìetas, Fanny & Alexander, Scena Verticale, Babilonia Teatri - a cui si affiancheranno, oltre a molti giovani, alcuni altri protagonisti della scena teatrale italiana: Valter Malosti, Paola Rota, Marta Dalla Via, i Fratelli De Serio, Frosini/Timpano, Milena Costanzo, Elena Bucci, Deflorian/Tagliarini, Cuocolo/Bosetti, Licia Lanera.
Il Festival 2017 si può realizzare grazie al sostegno pubblico di Ministero dei Beni Attività Culturali e Turismo, Regione Piemonte, Città di Torino. In ambito privato grazie alla Fondazione CRT e alla Compagnia di San Paolo, maggior sostenitore del Festival. In campo europeo supporteranno gli spettacoli tedeschi il Goethe-Institut Turin e il Land Berlin. Affiancano l’organizzazione della ventiduesima edizione, come sempre, il Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale, il Circuito Regionale dello Spettacolo Fondazione Piemonte dal Vivo, le Fondazioni Teatro Piemonte Europa e Teatro Ragazzi e Giovani. Una nuova partnership culturale è attivata con il Lovers Film Festival. Oltre che nei teatri torinesi Gobetti e Astra, gli spettacoli saranno proposti a Moncalieri alle Fonderie Limone, a Collegno alla Lavanderia a Vapore e in spazi non tradizionali quali Le Roi Music Hall, Teatro Marcidofilm! e Scuola Holden.
Il segno d’artista 2017 sarà offerto ancora da una donna, caposcuola dell’arte povera in Italia: Marisa Merz.