Femminile Plurale

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA IN ARCO
Piazza Vittorio Veneto 3, Torino, Italia
Date
Dal al
Vernissage
03/05/2013

ore 18

Artisti
Michela Forte, Lamia Ziadè, Ann Craven, Kathe Burkhart
Curatori
Sara Boggio
Generi
arte contemporanea, collettiva
Loading…

Kathe Burkhart, Ann Craven, Michela Forte e Lamia Ziadè sono le protagoniste di Femminile Plurale una collettiva che riunisce personalità in apparenza irriducibili a comuni denominatori.

Comunicato stampa

Kathe Burkhart, Ann Craven, Michela Forte e Lamia Ziadè sono le protagoniste di Femminile Plurale una collettiva che riunisce personalità in apparenza irriducibili a comuni denominatori.
Una rete di assonanze unisce tecniche, temi e approcci, in un itinerario che attraversa metropoli del Nord e del Sud (tra New York, Parigi, Beirut e Palermo) e che va cercato al di sotto della superficie.
Femminile è lo spirito guida di questo cammino, senza riferimenti alle questioni di genere, ma alla pluralità di suggestioni e valenze simboliche.
Kathe Burkhart, artista multidisciplinare e scrittrice, presenta estratti della serie di dipinti dedicati a Liz Taylor, suo alter ego, immortalato in centinaia di pose a partire dal 1982, una galleria di ritratti che si arricchisce tuttora.
Di tutt’altro segno la pittura di Ann Craven che predilige soggetti semplici e stereotipati come fiori, cerbiatti e uccellini. I suoi quadri, replicati in decine di copie con variazioni minime, sono un’ininterrotta riflessione sui meccanismi percettivi che regolano il processo pittorico.
Michela Forte è un’artista che lavora con la fotografia analogica per dare vita a un mondo in bianco e nero fatto di oggetti, dettagli minimi del proprio corpo e nitide geometrie, occasionalmente scalfite da linee nervose, incise da forbici, bisturi o altri strumenti chirurgici.
Infine, Lamia Ziadè, fashion designer per Jean Paul Gaultier e autrice della graphic novel Bye Bye Babylon (dedicata alla guerra civile in Libano, suo paese d’origine), presenta i suoi collage di stoffa che rappresentano interni sontuosi, carichi di languore erotico e reminescenze letterarie dove, al centro della scena, nudi femminili recano omaggio al lavoro di Tom Wesselman e alle liriche di Baudelaire.