Fefè #12 – I hate you

Informazioni Evento

Luogo
DOROTHY CIRCUS - GALLERY
Via Dei Pettinari 76, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
12/07/2012

ore 20

Contatti
Email: redazione@nede.it
Generi
presentazione

Il visual magazine italiano con 25 artisti da tutto il mondo nella galleria punto di riferimento del Pop Surrealism in Europa nel segno di Ray CAESAR, artista icona della collezione e firma della copertina del nuovo numero.

Comunicato stampa

I HATE YOU
FEFÈ VISUAL MAGAZINE #12 _limited edition
25 artisti, uno scrittore, un bambino interpretano la frase tratta dal film
“Do the right thing” di Spike Lee
In un volume dalla preziosa rilegatura, esclusivamente in limited edition, con la copertina di Ray Caesar,
torna il visual magazine italiano venduto nel mondo.
Fefè visual magazine è un periodico ad alto tasso creativo edito da Fefè Project.
In italiano e inglese appartiene alla generazione di pubblicazioni che si affidano alle immagini più che alle
parole, per una ricognizione artistica della cultura contemporanea.
Il nome dal sapore made in Sud, è in realtà l’acronimo di “free entry free exit” e permette in ogni uscita
l’allineamento delle più attuali tendenze dell’arte, della fotografia, della comunicazione visiva.
I 25 artisti che partecipano ad ogni numero di Fefè vengono selezionati dal fondatore e direttore artistico
Luigi Vernieri, nella produzione mondiale e partecipano con un’opera originale creata esclusivamente per il
tema del numero. Ogni artwork (che spazia dalla scultura all’illustrazione, dalla pittura all’urban art) occupa
una doppia pagina.
Artista simbolo di questo “Hate issue”, autore dell’opera in copertina è Ray Caesar.
È uno dei massimi esponenti del pop surrealismo capace di condensare in una delle sue inquietanti e perfette
figure femminili sensualità, straniamento, perfidia e adamantina innocenza. Le creature del geniale, riservato
artista, residente a Toronto, manifestano fin dal primo sguardo la loro irriducibile originalità. Realizzate in digitale,
sono entrate nel mondo dell’arte grazie all’allure che emanano. Imprigionato in un’ipnotica infanzia o sprofondato
in un malizioso roccocò o assorto in un erotismo disturbante, il mondo di Ray Caesar è una sfida al nostro
immaginario onirico, in bilico tra l’incubo e la seduzione. E la nera “femme fatale” di Ray Caesar, la donna sirena
concessa per la copertina di questo numero, è l’affondo più sottile e intrigante, nel concetto di odio.
A sintetizzare la coincidenza tematica è lo stesso artista:
“Le sirene nuotano verso le profondità del subconscio. Ed io sono sempre stato affascinato da ogni essere
che esplora le profondità dell’oscuro e riesce a mantenere la sua dignità e la sua umanità”
L’opera di Ray Caesar – giunta nel magazine grazie alla collaborazione con la Dorothy Circus Gallery
di Alexandra Mazzanti – è immersa nella sequenza del magazine dove altri artisti – dei 25 di Fefè –
hanno dato la loro interpretazione originale.
Tra loro ricordiamo: dalla Polonia, l’artista urbana Olek, famosa per le sue installazioni di knitter art
(realizzate all’uncinetto), dalla Germania i quotati fratelli Daniel & Geo Fucks, dallo stile feroce e surreale.
Dalla Cina il raffinato scultore Mang Hao e gli irriverenti Brother Camp, dall’Argentina l’eclettico Mutto,
dal Brasile il giovane Fernando Chamarelli, illustratore emergente dal gusto etnico.
Tra gli stili più adottati emerge il collage: ne firma uno la russa Masha Rumyantseva, un altro l’austriaca
Valerija Ilchuk, da Londra John Vincent Aranda racconta una storia in frammenti visivi.
Sempre dall’Inghilterra viene l’artista rivelazione di questo numero di Fefè (che da sempre mescola nomi noti
ed affermati a talenti ancora sconosciuti): l’illustratore Dan Hillier, che traghetta incubi vittoriani in una
generazione pop surrealista. Ma anche, a testimonianza della vivace stagione artistica inglese, Paddy Mills,
dall’insolita forza visiva e l’energica quanto visionaria fotografa Danielle Tunstall.
Ma Fefè Visual Magazine non ha catturato solo artisti internazionali e nel gruppo di italiani - dove si segnala
l’inconfondibile stile del veneziano Saturno Buttò e l’abilità infografica della milanese Laura Cattaneo,
spicca il drappello di artisti che vivono e lavorano a Roma, dove la redazione di Fefè ha la sua base.
Sono figli della cultura “street & pop” nella capitale Scarful, Jonathan Pannacciò, Mr Klevra.
Sono firme femminili emergenti della città Alice Pasquini e il collettivo Arturo. Da non dimenticare infine la
rivelazione di Fabio Listrani che condensa nelle sue illustrazioni la grande lezione del fumetto di fantascienza.
Completa il viaggio creativo intorno al tema dell’odio e del disamore, il disegno di una giovanissima
Gelsomina Scuderi Mazzanti, studentessa di seconda media, chiamata a interpretare con la sua sensibilità
e il suo immaginario il tema. E nella tempesta di immagini di Fefè - come da tradizione - c’è un solo scrittore.
Il racconto breve è firmato in questo numero da Sara Casotti, scrittrice emergente che si è messa in evidenza
con il suo romanzo d’esordio “Pensilina Vonnegut”.
Ad introdurre la galleria di immagini e immaginario una serie di notizie che – come in un brainstorming –
introducono il tema e lo calano nella storia, nel costume, spesso negli aspetti più curiosi del nostro vivere
sociale. Ciascuna breve notizia viene illustrata con grafiche originali realizzate dal Fefè Project e dai suoi ospiti.
Come nelle uscite precedenti anche questo numero dal tema “I HATE YOU” ha un legame di dicotomia con
il numero precedente che aveva come tema “I LOVE YOU”.
Le notizie introduttive sono selezionate e illustrate ‘a specchio’ con quelle del numero precedente, in un
virtuosistico gioco di capovolgimento semantico sia delle citazioni che delle illustrazioni originali.
Una curiosità: come ricordano forse i cinefili nel film di Spike Lee il tema dell’odio è espresso con un tatuaggio
sulle dita di una mano. Nell’altra mano il tatuaggio invece parla di amore. Nell’alternanza e complementarietà
di amore e odio, attrazione e repulsione, accettazione e rifiuto si estende dunque il viaggio degli ultimi due
numeri di Fefè #11 e #12 che vanno considerati due poli della stessa indagine artistica.