Fare paesaggio fragile equilibrio di realtà

Informazioni Evento

Luogo
CASCINA BIBLIOTECA
Via Casoria 50 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
23/10/2022

ore 12

Generi
presentazione

Presentazione delle opere realizzate nel corso della Residenza non riservata da 11 giovani artisti, seguiti da 5 giovani curatrici provenienti dall’Accademia di Brera.

Comunicato stampa

Non Riservato presenta:
Fare paesaggio
fragile equilibrio di realtà

parte di #AudioCityMap-Racconti di pratiche urbane
http://maps.nonriservato.it/audio-city-map-residenze-non-riservate/
Residenze Non Riservate 18/07/2022 - 23/10/2022

Inaugurazione: Domenica 23 Ottobre 2022, ore 12.00 - Cascina Biblioteca, Via Casoria 50, Milano.

Si ringrazia Cascina Biblioteca, Accademia di Belle Arti di Brera - Dipartimento di Arti Visive e Dipartimento di Didattica dell’arte e i docenti Vittorio Corsini, Marco Cingolani e Lucrezia Cippitelli.

Manager di progetto:
Rossana Ciocca

Artisti:
Elena Maria Canavese, Giulia Caponetto, Lorenzo D’Alba, Caterina De Donato, Arianna Di Gregorio, Matteo Giuseppe Lo Moro, Michela Malacrida, Giuseppe Martire, Ettore Morandi, Camilla Novati, Alice Romano.

Team curatoriale:
Sandra Beccaro, Sofia Bellina, Marta Chinellato, Rebecca Chiusa, Angelica Lucia Raho.

Domenica 23 Ottobre alle ore 12.00, Vi aspettiamo per un pic-nic presso Cascina Biblioteca in Via Casoria 50, Milano.

Cooperativa Cascina Biblioteca

Se la parola “fare” fonda le sue radici etimologiche nell’origine delle azioni generative, provare ad immaginare nell’area periurbana del Parco Lambro nuovi ed inaspettati paesaggi significa costruire nuovi orizzonti al territorio.
Sedici giovani artisti e curatori provenienti dall’Accademia di Brera per tutta l’estate studieranno en plein air all’interno del Parco della Cascina Biblioteca di Milano; punto di incontro e di confronto sulle visioni della net generation è la sede di Non Riservato in via Paisiello 5.
Tutte le opere prodotte durante le Residenze Non Riservate saranno visibili e permanenti all’interno dell’area della Cascina.

Gli artisti nel corso della residenza hanno realizzato opere site-specific per l’area esterna della Cascina Biblioteca, concentrandosi sulle tematiche relative al paesaggio e, in particolare, osservando le relazioni tra essere umano e natura.

Tutte le opere si sono sviluppate riflettendo sul concetto di traccia, di corrispondenza e di convivenza all’interno dell'ambiente naturale e nel suo confine prettamente periurbano.
Ogni opera si è inserita con profondo rispetto nei singoli habitat senza alterarne le peculiari caratteristiche.

Elena Maria Canavese nasce a Milano nel 1989, attualmente vive e lavora a Milano dove frequenta il biennio di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Le opere che compongono Battibecchi nascono in seguito ad alcune visite serali dell’artista che si concludevano spesso con l’osservazione, quasi ipnotica, del recinto dei volatili mentre consumavano il pasto. In quei momenti, infatti, si osservano veri e propri “battibecchi” fra uccelli, sia della stessa specie sia di specie diverse.
L’installazione dell’artista si presenta come un doppio dispositivo. Il primo traduce in immagine i suoni degli uccelli presenti nel recinto e tramite un microfono i versi vengono trasformati in energia termica, che passa attraverso un filo di metallo e quest’ultimo con il calore lascia la sua impronta sul foglio termico. Il secondo dispositivo è strettamente legato allo scorrere del tempo, perché dipendente da un dispenser che fa gocciolare alcool su due fogli, provocando due opposte reazioni: nel primo la scomparsa di un’immagine e nel secondo la comparsa di una fotografia.
Il lavoro fa diretto riferimento al film di Pasolini “Uccellacci uccellini” del 1966 dove si intrecciano il tema della redenzione e dell’accusa insieme a quello della ricerca di un linguaggio nuovo, extra-umano.
Il progetto è stato coordinato e curato da Marta Chinellato.

Giulia Caponetto nasce a Como nel 1992. Attualmente vive e lavora tra Como e Milano dove frequenta Arti visive all’Accademia di Belle Arti di Brera.
L’opera nasce dall’esigenza di trovare uno spazio da rivalorizzare che l’artista scorge nel Chiosco dell’Asilo del Bosco nella zona degli orti condivisi.
A un primo sguardo risulta essere un elemento abbandonato, affidato allo scorrere del tempo. In realtà lo spazio è abitato dai piccoli studenti dell’asilo del Bosco e proprio loro sono i protagonisti dell’intervento di Giulia Caponetto, Il mondo da quaggiù. L’intento artistico è quello di designare il punto di vista dei bambini tramite una traccia audio e attraverso tacche colorate a segnare l’altezza di tutti i piccoli protagonisti.
L’opera diventa così un invito per lo spettatore ad immedesimarsi, provando ad osservare e ascoltare il paesaggio da un’altra prospettiva, ad altezza e racconto di bimbo. Giulia come il suo tratto, leggero, interviene in punta di piedi andando a dare un’anima a qualcosa che già c’era.
Il progetto è stato coordinato e curato da Chiusa Rebecca.

Lorenzo D’Alba nasce nel 1998 a Uggiano la Chiesa (LE), vive e lavora a Milano dove frequenta il biennio di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Nell’opera Testimoni, le cose inanimate prendono voce grazie alla creazione di un legame con le persone che vengono invitate ad immedesimarsi negli alberi.
L’artista osserva i passanti che si aggirano in Cascina Biblioteca e chiede loro un semplice esercizio: abbandonare per un attimo il proprio Es e mettersi in ascolto verso una entità naturale, fuori da loro. Si instaura una sinergia reciproca in cui la persona pensa come un albero e l’albero comunica con un paesaggio di relazioni che si modifica intorno a loro.
Il testo diventa una terra di mezzo, un ponte tra l’individuo e la vegetazione.
Il progetto è stato coordinato e curato da Angelica Lucia Raho.

Caterina De Donato nasce a Monopoli (BA) nel 1998, vive e lavora tra Polignano a Mare e Milano dove frequenta il biennio di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Ettore Morandi nasce a Poggibonsi (SI) nel 1998, vive e lavora a Milano dove frequenta il biennio di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Il duo di artisti condivide un approccio sensibile, una delicatezza e un ascolto attivo verso la natura. Questa sensibilità li porta a notare il Fontanile Biblioteca, un canale d’irrigazione in disuso e a trovare un modo per restituirgli identità. Nell’opera Dove l’acqua scorre, i ciottoli di marmo bianco di Carrara animano il fondo del canale, portandolo all’attenzione e valorizzandolo.
Il canale scelto, inoltre, arrivava ad irrigare l’albero, denominato dagli abitanti della cascina “Nerone”, su cui De Donato aveva effettuato un intervento, Il riposo perpetuo (2021), l’anno precedente.
L’intenzione degli artisti è quella di mettere in luce un punto fondamentale per la cascina che porti a far notare il resto del canale.
Il progetto è stato coordinato e curato da Angelica Lucia Raho.

Arianna Di Gregorio nasce a Roma nel 1996, vive e lavora tra Roma e Milano dove attualmente frequenta il biennio in Arti visive - Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera.
L’artista riflette inizialmente sul paesaggio come è inteso nella storia dell’arte: focalizzato su una prospettiva immobile, fissa nel tempo. Di Gregorio ha quindi selezionato uno spazio del paesaggio, evidenziando delle forme osservate da diversi punti di vista e riportandone le sagome sul telo in PVC, trasformandole poi in qualcosa di mobile, errante e in relazione con il luogo. Ottiene delle sagome, successivamente realizzate in materiale edibile (biscotti di semi), che avviano un ciclo vitale: gli animali mangiano i semi e contribuiscono a portarli a “spasso” espandendo l’opera nella cascina, spostando il paesaggio che altrimenti sarebbe rimasto solo "appeso".
Il progetto è coordinato e curato da Angelica Lucia Raho.

Matteo Giuseppe Lo Moro nasce nel 1991 a Monza (MB), vive a lavora a Monza, diplomato in Scultura all’Accademia di Brera.
Il lavoro realizzato dall’artista si concentra su tematiche in cui le memorie, il dialogo e la comunità diventano gli elementi fondanti di un intreccio di racconti, questa operazione vuole trasformare un piccolo boschetto, presente nella Cascina Biblioteca, in un archivio delle voci narranti dei frequentatori abituali e non, della comunitá. Memorie Silvane, titolo dell’opera, è un'installazione ambientale realizzata in rame sui tronchi del bosco, lo spettatore potrà, grazie ad un QR Code, ascoltare le memorie e le tracce audio registrate dall’artista durante la sua Residenza Non Riservata.
L’intervento si compone di diverse parti: le testimonianze audio in cui vengono racchiusi i racconti dei passanti in Cascina Biblioteca con cui Matteo ha discorso, un breve report in cui l’artista raccoglie le memorie del percorso e una traccia audio che riassume la sua esperienza e il suo itinerario.
Il progetto è stato coordinato e curato da Sofia Bellina.

Michela Malacrida nasce a Carate Brianza (MB) il 9 aprile 1998, vive e lavora tra Sovico e Milano dove frequenta il biennio di Arti visive - Scultura.
L'opera di Michela Malacrida, Linee volatili, nasce in seguito ad una ricerca condotta sul luogo che prevedeva l'osservazione dei movimenti di fauna, flora e oggetti inanimati, percepibili all'interno del paesaggio di Cascina Biblioteca.
Queste azioni sono state tracciate e riprodotte dall'artista mediante delle linee su un taccuino e affiancate da frasi volte a specificarne alcune caratteristiche.
Successivamente, sono stati selezionati cinque segni relativi ai volatili che sono stati sviluppati tridimensionalmente, donando loro matericità.
Questo processo viene sviluppato utilizzando tondini di ferro smaltati e colorati per accentuarne le caratteristiche ludiche, mentre le frasi appuntate durante il sopralluogo sono state riportate su targhette in legno. L'installazione quindi si sviluppa all'interno del parco come un percorso con il quale lo spettatore può interagire e lasciarsi guidare, quasi come in un gioco, dalle parole e dai tracciati.
Il progetto è stato coordinato e curato da Sandra Beccaro.

Giuseppe Martire nasce a Cosenza nel 1996, vive e lavora a Milano, laureato in pittura presso l’Accademia di Brera.
Nell’opera Senza Titolo (Volta Cascina), l’artista con il proprio intervento crea e ritaglia un oggetto talvolta dimenticato, come lo spazio. Tessendo un filo sintetico dai toni policromi, ricrea sulla copertura di un chioschetto, le trame di una volta e di un fregio evocando un ambiente di culto in stretto dialogo con la natura e il paesaggio della Cascina Biblioteca.
Con la propria azione l’artista ritaglia uno spazio diverso, distaccato dalle realtà in cui si trova, creando un piccolo paesaggio dentro il paesaggio. Lo spettatore verrá invitato ad un momento di mediazione.
L’opera si fonde con l'ambiente circostante, muove lo sguardo dell’interlocutore verso un cielo nuovo, decorato di ricami.
Il progetto è stato coordinato e curato da Rebecca Chiusa.

Camilla Novati nasce a Segrate nel 1997, vive e lavora tra Gerenzano (VA) e Milano dove frequenta il biennio di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera.
L’installazione di Camilla Novati consiste in un intervento di demarcazione in una porzione dell’asfalto sulla strada d’accesso alla Cascina Biblioteca. Attraverso una frase dipinta con vernice bianca, l’artista determina un punto soglia fra lo spazio urbano e la Cascina, luogo in cui uomo e natura si incontrano.
Genesi loci si pone come invito a una lettura dello spazio e analisi di come esso sia luogo che si autodetermina in modo preciso. Cascina Biblioteca è, infatti, una realtà a sé stante, autonoma, che si genera e rigenera dal convivere quasi simbiotico tra uomini e natura. Si tratta di una realtà in cui convivono diverse funzioni e dove diverse comunità si incontrano, ognuna ponendosi in relazione alla natura a suo modo.
Il progetto è stato coordinato e curato da Marta Chinellato.

Alice Romano nasce a San Benedetto del Tronto nel 1997, vive e lavora tra San Benedetto del Tronto e Milano dove frequenta Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera.
L’opera Corrispondenze di Alice Romano racconta allo spettatore la fugacità della natura, il paesaggio è di fatto una porzione di territorio costantemente in cambiamento.
L'opera è realizzata in lastre di rame sottoposte ad un forte calore, in cui l’ossidazione termica modifica la sagoma originale e trasforma la materia in forme che ricordano gli anelli annuali di un albero. Il lavoro si inserisce armoniosamente nel vuoto delle spaccature del tronco dell’albero di amerene, fondendo il mondo minerale al mondo naturale, intrecciando la natura dell’albero all’opera e la loro mutevole esistenza.
Corrispondenze trae ispirazione dall’omonimo testo dell’antropologo Tim Ingold.
Il progetto è stato coordinato e curato da Sandra Beccaro.

A cura di Non Riservato
Non Riservato lavora quotidianamente a progetti di inclusione, partecipazione e valorizzazione del territorio, sviluppando una visione lungimirante che corrisponda, nel presente, al desiderio di creare nuove strategie di sviluppo in cui l’arte pubblica possa diventare un dispositivo a supporto di un programma di azioni di natura multidisciplinare volte a migliorare la qualità della vita di tutti e a promuovere un’immagine di città contemporanea.
Ascoltare lo spazio urbano e le pratiche pubbliche attraverso la costruzione di una mappa sonora online. Una mappa mentale, collettiva e condivisa che racconta e scopre punti, pratiche e luoghi importanti di Milano attraverso la voce dei suoi protagonisti.
È sempre più evidente come l’attraversamento e il camminare all’interno di una città sia accompagnato dalle nuove tecnologie, quali telefoni cellulari e cuffie audio, da qui l’idea di trasformare l’esperienza del quotidiano (attraversare un luogo o sostare) in un processo creativo e di apprendimento.

Partendo dalla semplice idea di voler raccontare la città, i luoghi, i muri, gli odori e le visioni, le storie di Audio City Map ci parlano di interventi urbani, già esistenti - come mappatura di ciò che già è stato realizzato da artisti o designer a oggi – o effimeri – per creare racconti di pratiche o politiche dello sguardo da narrare al cittadino o al viaggiatore durante il suo attraversamento.

Costruire una mappa mentale è un processo creativo, che porta alla realizzazione di materiali che per loro natura sono diversi, proprio perché attingono da individui o soggetti con capacità creative diverse in cui l’annotazione personale su un luogo, su una via, su un’opera espandono l’immagine stessa, aprendo a nuovi significati e analogie, sottolineando come la creatività e la lettura personale possano ampliare la memorizzazione dello spazio e del paesaggio.
Le mappe mentali lasciano sempre una chiave d’interpretazione che permette a chi ascolta di attivare propri processi d’apprendimento e di elaborazione per una chiave di lettura personale e unica.