Facce
Segni, linee e textures per occhi, nasi, bocche. 70 opere incisorie di 15 maestri della storia dell’arte come Carra’, Picasso, Chagall, Durer, Manet, che vanno dal XVI secolo ai grandi del Novecento. Obiettivo della mostra e’ quello di indagare l’animo umano proponendo preziosi spunti di riflessione, soprattutto didattici, sulla storia del ritratto.
Comunicato stampa
laboratori e visite guidate su un percorso di settanta opere dei grandi maestri dell’arte grafica dal ‘500 al ‘900
Genere, età, condizione sociale, umore: le facce-ritratto continuano a parlarci e ad essere una fonte infinita di informazioni. Ma siamo sicuri di riuscire a codificarle? In una parola, sappiamo “guardarle”?
Questo punto interrogativo è il cuore del progetto Facce. Segni linee e textures per occhi nasi bocche…: laboratori didattici e visite guidate per adulti e bambini su un percorso di settanta opere dei grandi maestri dell’arte grafica dal ‘500 al ‘900.
Organizzato a Cagliari dal Consorzio Camù, e curato da Lidia Pacchiarotti e Carla Orrù, con i testi critici dello storico dell’arte Efisio Carbone, Facce sarà aperto al pubblico da martedì 17 gennaio fino a domenica 1 aprile nelle sale del Castello San Michele.
A causa della prematura scomparsa del prof. Roberto Coroneo, il Consorzio Camù e le curatrici, hanno deciso di posticipare l’inaugurazione e la presentazione della mostra, previste sabato 14 gennaio, a sabato 21 (ore 18).
Provengono tutte dalla collezione ArtCamù le settanta opere incisorie presenti, realizzate da quindici maestri assoluti della storia dell’arte (Hans Arp, Salvador Dalì, Marc Chagall, Carlo Carrà, Josè Luis Cuevas, Fortunato Depero, Albrecht Dürer, Alberto Giacometti, Francisco Goya, Ferdinand Hodler, Eduard Manet, Henry Moore, Pablo Picasso, George Rouault e Antoon Van Dick) e comprese in un periodo storico assai vasto: si va dal 1500, con i magnifici ritratti di Dürer, ai grandi del Novecento quali Picasso, Dalì, Moore, Cuevas, e gli italiani Carrà, Depero e Giacometti.
Una splendida serie di ritratti che è la palestra ideale nella quale “allenare”, ma all’insegna del gioco, i visitatori piccoli e grandi, a saper guardare e interpretare segni e simboli che compongono un ritratto.
Sono inoltre rappresentate, ai massimi livelli, tutte le più importanti tecniche incisorie: litografia, acquatinta, puntasecca, acquaforte, xilografia, bulino ed eliotipia.
La principale funzione che sta all’origine del progetto è indagare l’animo umano proponendo preziosi spunti di riflessione, soprattutto didattica, sulla storia del ritratto e sull’evoluzione della rappresentazione del volto umano.
L’ARTE IN GIOCO
Per i singoli visitatori è prevista, lasciandosi guidare dai suggerimenti degli operatori didattici, la possibilità di seguire un originale e giocoso percorso di libera interazione con le singole opere.
Parte essenziale del progetto è rappresentata dai laboratori disponibili per tutta la durata dell’esposizione e destinati a un pubblico tanto di bambini (dai quattro anni) che di adulti. L’attività prevede una visita guidata alla mostra durante la quale verrà chiesto ai partecipanti di concentrarsi, con l’aiuto di schede, sugli elementi che compongono il volto e, attraverso la tecnica del collage, di elaborare un ritratto ideale utilizzando dei particolari colti durante la visita. La capacità di guardare può così tradursi in capacità di produrre. I grandi collage collettivi saranno lavori corali sempre diversi e originali che stimoleranno i fruitori all’osservazione e all’apprendimento nell’ottica privilegiata dell’edutainment.
Sarà possibile prendere parte ai laboratori solo su prenotazione e in gruppi di almeno 15 persone.
INFORMAZIONI
Si precisa che l’accesso al Castello San Michele con l’autovettura è consentita solo dal cancello della rotonda che conduce al parcheggio davanti agli ascensori. L’accesso diretto in auto è consentito ai soli portatori di disabilità e alle donne in gravidanza per i quali sono stati riservati due parcheggi al lato dell’ingresso del Castello.