Fabio Adani – Gradi di transizione

Informazioni Evento

Luogo
OPEN ART
Corso Buenos Aires , Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
28/03/2012

ore 18.30

Artisti
Fabio Adani
Curatori
Francesca Baboni, Stefano Taddei
Generi
arte contemporanea, personale
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Dopo il successo come finalista al premio Arte Laguna 2012, l’artista propone in rassegna una ventina di opere.

Comunicato stampa

La galleria Openart di Milano inaugura mercoledì 28 marzo alle ore 18:30 una mostra personale del pittore Fabio Adani dal titolo “GRADI DI TRANSIZIONE”, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei. Dopo il successo come finalista al premio Arte Laguna 2012, l'artista propone in rassegna una ventina di opere scelte dalle serie NON LUOGHI, ESSERE/APPARIRE,INTERIORITA', TEMPO SPAZIO VOLONTA'.
Nelle opere NON LUOGHI, Fabio Adani fa riferimento al concetto di Dominique Laugè legato allo straniamento e allo spaesamento subito dall’uomo contemporaneo nel suo rapporto con il mondo circostante. Lo spazio attorno non è pertanto più riconscibile, diventa nullo, le persone stesse diventano transiti, apparizioni fugaci. Ispirandosi a “L'uomo della folla” di Edgar Allan Poe e al fenomeno dei social network, attraverso la delicatezza e le sfumature dei toni, Fabio Adani racconta la persistenza di un uomo ossessivamente presente in mezzo alla folla pur nella sua incapacità d'interazione, metafora di una contemporanea perdita d'identità umana e sociale in un contesto contingente che ha perso una sua sicura decifrabilità.
ESSERE/APPARIRE rimanda al rapporto dicotomico tra contenuto e contenitore, forma e sostanza, in cui l'Io rimane bianco, come un guscio vuoto mentre nella serie INTERIORITA' i luoghi stessi diventano l'Io interiore, parafrasando l'esigenza di fermarsi ed interrogarsi su interrogativi da risolvere in un difficile confronto con l'Altro e con noi stessi.
La serie TEMPO SPAZIO VOLONTA' è invece un invito a riappropriarsi del tempo e della propria vita. L'uomo è piccolissimo e insignificante davanti alle porte della Scelta, rimanendo fermo e impassibile nel meditare una direzione ancora sconosciuta. (Francesca Baboni, Stefano Taddei)