Evaristo Petrocchi – Tempesta di baccelli di glicine

“Tempesta di baccelli di glicine” di Evaristo Petrocchi diventa un’installazione permanente all’ingresso del Palazzo dell’Ex-Gil, una delle sedi del Comune di Senigallia.
Comunicato stampa
"Tempesta di baccelli di glicine" di Evaristo Petrocchi diventa un’installazione permanente all’ingresso del Palazzo dell’Ex-Gil, una delle sedi del Comune di Senigallia. La presentazione ufficiale al pubblico avverrà durante la Notte dei Musei di Senigallia, in programma il 18 maggio 2025 alle ore 18.30 alla presenza di Riccardo Pizzi, vicesindaco e assessore con deleghe a cultura, istruzione, partecipazione e sport.
L’opera è stata donata dall’artista al Comune di Senigallia dopo la drammatica alluvione che ha colpito la città nel 2022. Si tratta di un imponente collage (180x250 cm), realizzato nel 2011, che rappresenta una metaforica e potente “tempesta climatica”. Attraverso questa creazione, Petrocchi richiama l’attenzione sull’urgenza di proteggere il pianeta e salvaguardare l’identità dei territori. Il lavoro è composto da una ricca varietà di elementi naturali – tra cui baccelli di glicine, foglie di tabacco, fiori di Altea, nidi di vespe e molte altre essenze organiche – a sottolineare il profondo legame tra arte e natura.
Su uno sfondo scenografico tempestoso, fotografato ad Assisi dal suo studio e rielaborato digitalmente per aumentarne l’intensità drammatica, Petrocchi ha inserito alcune delle sue essenze naturalistiche preferite. Su tutte dominano i baccelli di glicine, avvitati su se stessi e che sono spinti in alto tra le nuvole dal vento in due grandi folate che partono dal centro della Terra dove risiedono nidi di vespe, fiori selvatici e semi di olmo tra montagne incurvate, come nel cono di un vulcano, debordando alfine anche al di là dei confini dell’opera stessa. Si stagliano due grandi folate di baccelli di glicine, che sembrano risalire dalla Terra come in un vortice, trasportando con sé semi e fiori sospinti dal vento. Una striscia di luce chiara attraversa l’opera dall’alto, conferendole un’aura misteriosa e quasi soprannaturale. Nell’aria, tutto intorno, essenze e semi sparsi navigano sollevati dal vento.
Come spiega l’artista, «In un tempo in cui paradossalmente si pensa più ad andare su Marte che a tutelare il pianeta in cui viviamo, questo collage testimonia l’importanza di avere coscienza della natura, della sua bellezza, ma anche della sua forza e dei suoi pericoli indotti dai cambiamenti climatici». L’opera rappresenta l’inquietudine della natura di fronte ai cambiamenti climatici, ma anche la sua forza e resilienza. Il baccello di glicine avvitato su se stesso, elemento simbolico e centrale, evoca il movimento rotatorio della Terra, richiamando la continuità tra uomo e natura.
Accanto al collage è posizionato un pannello di plexiglass, sul quale sono riposte ed evidenziate le diverse essenze e gli elementi naturali utilizzati nell’opera: baccelli di glicine (Wisteria), foglie di tabacco, pimpinella romana (Tordylium Apulum), fiori di Altee, fiori di olmo, nidi di vespe, baccelli di albero di Giuda (Cercis Siliquastrum), fiori di Santolina, fiori di salvia di Gerusalemme, melograni, rami di rosmarino e peonie.
Nel 2017, l’opera "Tempesta di baccelli di glicine" è stata esposta ad Ancona nelle sale di Palazzo Cresci Antiqui e nella galleria Gino Monti con il progetto internazionale Inside the Isle-s, dedicato alla sensibilizzazione sui cambiamenti climatici che prevede l’esposizione ed installazione dei collages in altri luoghi come in un viaggio ideale da Terra a Terra, da isola ad isola, per tutelarne l’identità profonda ed i territori.
Quest’opera richiama peraltro altri due suoi precedenti collages, Inside the room ed Inside the isle, nei quali l’artista richiama le profonde atmosfere naturalistiche collegate al senso della vita e della morte presenti nell’ L’Isola dei morti di Arnold Böcklin e che vengono qui rilette come un grande attuale messaggio naturalistico per la tutela della Terra in cui viviamo.
Petrocchi, artista romano residente ad Assisi, è noto per i suoi grandi collage naturalistici esposti in musei e mostre private. Tra le sue più recenti esposizioni figura "Promenade Inside" (Perugia, 2024), nell’ambito del Festival SEED.
L’amministrazione comunale invita cittadini e visitatori a scoprire quest’opera d’arte durante la Notte dei Musei, riflettendo insieme sull’importanza di preservare il nostro pianeta e le sue preziose identità territoriali.
Biografia Evaristo Petrocchi
Evaristo Petrocchi (Roma, 1954) vive e lavora tra Roma e Assisi, dove raccoglie nel parco agrario che circonda il suo studio semi, baccelli, fiori e altre essenze naturali, elementi centrali del suo lavoro artistico. Attivo sin dalla fine degli anni ’70, ha esordito con collage realizzati cucendo abiti su tela, per poi sviluppare negli anni ’80 una ricerca visiva parallela alla produzione di libri d’artista, considerati veri e propri manifesti poetici.
A partire dai primi anni 2000, la sua pratica si trasforma radicalmente: Petrocchi inizia a utilizzare materiali naturali – glicine, lavanda, melograno, tabacco – incollati su pannelli in polietilene, materiale industriale che diventa la base costante delle sue opere. Questo “bonding” tra elementi organici e supporti sintetici è per l’artista un atto simbolico, un legame profondo tra natura e memoria, superficie e identità.
Parallelamente, Petrocchi è stato per lungo tempo promotore di numerose iniziative a tutela del patrimonio culturale ed ambientale italiano, anche come componente del direttivo nazionale di Italia Nostra, tra le quali si ricorda il progetto nazionale Orti Urbani, presentato a EXPO 2015 e seguito da un disegno di legge discusso a Matera nel 2016.
Nel 2024 con la mostra Promenade inside, installazione site-specific composta da nove grandi collage naturalistici, ha partecipato alla terza edizione del Festival SEED - Festival Internazionale di Architettura che si svolge ogni anno a Perugia con al centro di una riflessione multidisciplinare che coinvolge natura, spiritualità e arte.
Le sue opere, spesso ispirate al simbolismo della natura e alla riflessione sulla vita e sulla morte, si collocano in un territorio visivo unico, sospeso tra spiritualità, ecologia e memoria.
Tra le mostre più recenti:
2006 "Varese 14 ottobre 1956" - mostra personale, Varese, Galleria Duet Art Gallery
2009 mostra personale – Civitanova Marche, Galleria Permariemonti
2012 "Nell’immagine fonda" - mostra personale, Perugia, Museo civico di Arte contemporanea di Palazzo Penna
2013 "Non omnis moriar" - tributo ad Arnold Böcklin, Civitanova Marche, Galleria Permariemonti
2013 messa in scena di Inside the isle al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche nel concerto inaugurale del 2013 tenuto dal Maestro Lorenzo di Bella con l’esecuzione dell’Etude n. 8, op. 33 di Sergej Rachmaninov.
2014 "Ricognizione 2014, una mappa dell’arte in Umbria" - Foligno, CIAC (Centro Italiano di Arte Contemporanea)
2017 "Inside the isles" - mostra personale e presentazione del progetto contro i cambiamenti climatici, Ancona, Galleria Gino Monti, Palazzo Cresci Antiqui, sede di AZIMUT
2018 "Inside the isles a Milano" - Milano, Salone della CSR e dell’Innovazione tecnologica, Università Bocconi
2019 "Uno sguardo sul mondo" - mostra personale, Milano, Mondadori Store P.zza Duomo
2019 "Ex voto per grazia ricevuta" - Firenze, Palazzo Marino Marini
2024 "Promenade Inside", mostra personale nell'ambito del Festival Seed "Design actions for the future", Perugia, Chiesa Sant'Angelo della Pace (Sala Binni)
Per ulteriori informazioni:
www.evaristopetrocchi.com