Eva Frapiccini – Dream’s Time Capsule

Informazioni Evento

Luogo
PIAZZA MARIA TERESA
Piazza Maria Teresa , Torino, Italia
Date
Dal al

aperta da giovedì 3 a sabato 5 dalle 18.00 alle
02.00 e domenica 6 novembre dalle 9.00 alle 18.00

Vernissage
04/11/2011

ore 18-2

Contatti
Email: elisatosoni.curator@googlemail.com
Artisti
Eva Frapiccini
Curatori
Elisa Tosoni
Generi
arte contemporanea, personale
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Con il laboratorio mobile Dream’s Time Capsule, Frapiccini offre alla città una stazione temporanea di ascolto, registrazione e deposito di sogni, che avvia le proprie attività proprio a Torino per poi apparire nelle piazze e nei cortili di diverse città europee ed extraeuropee.

Comunicato stampa

Eva Frapiccini
Museo Caneira | la fisica del possibile
a cura di Elisa Tosoni
Dreams’ Time Capsule: Installazione in Piazza Maria Teresa, aperta da giovedì 3 a sabato 5 dalle 18.00 alle
02.00 e domenica 6 novembre dalle 9.00 alle 18.00
Museo Caneira | la fisica del possibile: Orario esteso il 5 novembre, in occasione della Notte delle Arti
Contemporanee, fino alle 24.00.
La mostra in galleria è visitabile fino a sabato 12 novembre 2011, da lunedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30;
mattino su appuntamento.
Dreams’ Time Capsule
Durante Artissima 18 (dal 3 al 6 novembre), la prima mostra personale di Eva Frapiccini presso la galleria
Alberto Peola - Museo Caneira | la fisica del possibile - estenderà i propri confini fisici, occupando
temporaneamente lo spazio verde di Piazza Maria Teresa.
Con il suo laboratorio mobile Dreams’ Time Capsule, Frapiccini offre alla città una stazione temporanea di
ascolto, registrazione e deposito di sogni, che avvia le proprie attività proprio a Torino per poi apparire nelle
piazze e nei cortili di diverse città europee ed extraeuropee. Un viaggio in più tappe lungo poco più di un
anno che permetterà la creazione di un archivio audio di sogni, sigillato completamente nel 2012, e riaperto
dall’artista e da un team di studiosi soltanto dopo dieci anni, nel 2022. Un’opera performativa ispirata al
sogno come traccia dell’immaginario collettivo e che richiede la partecipazione del pubblico, di cui accoglie
testimonianze ed esperienze oniriche e di passaggio; Dreams’ Time Capsule è un esperimento atto a
raccogliere uno spaccato sociale e a tracciare l’evoluzione del vissuto onirico e della memoria
dell’immaginario collettivo.
La struttura mobile atta a ospitare Dreams’ Time Capsule è stata sviluppata dall’artista in collaborazione con
l’architetto Marco Canevacci di Plastique Fantastique. Studio nato a Berlino nel 1999, Plastique Fantastique
sperimenta con le possibilità performative degli ambienti urbani attraverso strutture sintetiche temporanee
leggere che intrudono il paesaggio, generando nuovi ambienti ibridi, e permettono un’osmosi tra il pubblico e
il privato. La bolla sintetica pensata appositamente per Dreams’ Time Capsule, con la sua camera interna e
l’ambiente sonoro che essa racchiude, proietterà il visitatore fuori dal contesto urbano per collocarlo in una
dimensione spaziale fuori dell’ordinario, caratterizzata da sensazioni profonde di leggerezza e intimità, in
uno scenario perfetto per una registrazione individuale delle proprie testimonianze oniriche.
Dreams' Time Capsule è un'opera patrocinata dal Comune di Torino
Renderings by Marco Canevacci / Plastique Fantastique
project for Dreams' Time Capsule
2011
Museo Caneira | la fisica del possibile
Per l’intera durata di Museo Caneira | la fisica del possibile, la galleria si trasforma in un museo dedicato alla
figura di Aleksander Prus Caneira, scienziato nato a Barcellona nel 1928 e scomparso in circostanze
misteriose a Torino nel 1991.
L’ingresso della galleria diventa la reception di un museo, con a disposizione testi informativi - cartacei e in
supporto digitale - sulla fondazione fortemente voluta dalla famiglia Caneira. Le sale ospitano una collezione
di singolari ciondoli porta-ritratto contenenti fotografie o disegni di ciò che il fisico definiva porte
dell’inconscio, oltre a una serie di lettere, diari, annotazioni e riviste scientifiche, volti a presentare la sua
ricerca sui tunnel spazio-temporali, l’invisibile e la relazione con l’inconscio junghiano. Gli oggetti e i reperti
presenti in mostra rappresentano i pochi materiali sopravvissuti a un incendio doloso scoppiato nello studio
dello scienziato nel 1992. Ricerca e vita dello studioso si intrecciano in un breve documentario attraverso
immagini d’archivio, scene di vita familiare e testimonianze di collaboratori e allievi.
Eva Frapiccini
from the series Portals, 2011 Obj. Nr.01 – Barcelona, Plaça Sant Felip Neri, 1932
courtesy: the artist and Galleria Alberto Peola, Turin
Fisico teorico specializzato in quantistica e cosmica, antropologo e saggista, fondatore ed editore della
rivista scientifica Source, figura tanto geniale quanto tormentata, Aleksander Prus Caneira studiò tra Zurigo e
Princeton e contribuì alle ricerche dei suoi illustri insegnanti Wolfgang Pauli, Eugene Wigner e John
Archibald Wheeler. Fu amico e collaboratore del fisico Hugh Everett III, della psicologa junghiana Marie-
Louise Von Franz e intrattenne una fitta corrispondenza epistolare con lo scrittore Jorge Luis Borges.
Insegnò presso le università di Princeton, Zurigo e infine a Torino, dove tra il ‘65 e il ‘76 fu anche attivo come
ricercatore nelle squadre del Centro di Fisica Cosmica e del CNR. Le sue teorie sulle porte dell’inconscio e
sui portali sospesi, malviste dalle alte cattedre internazionali, lo portarono a discostarsi gradualmente dagli
ambienti accademici, fino al definitivo ritiro dall’insegnamento nel ‘76. Sin dalla morte del padre nel ‘53,
Caneira aveva ampliato il raggio dei propri studi sull’invisibile, cercando non solo di rispondere ai quesiti
tipici della fisica quantistica e cosmica, ma anche di trovare un nesso tra spazio-tempo e sogni, archetipi, e il
passaggio tra la vita e la morte, attraverso l’antropologia e le ricerche sul campo. Applicando con originalità a
tali fenomeni il concetto di sincronicità di Jung - Pauli, la teoria dei mondi paralleli di Everett III e la
geometro-dinamica di Wheeler, nel 1987, sotto lo pseudonimo Alek Arencia, giunse alla pubblicazione del
saggio di successo Una vita nell'aldilà.
Frapiccini opera una forte critica non solo nei confronti delle logiche di storicizzazione, inserendovi un
personaggio “dimenticato”, ma mira anche – come già in Stanza, 2010 – a mettere in discussione
l’attendibilità delle fonti, il nostro modo di relazionarci con la Storia della nostra cultura, e cosa possa essere
effettivamente considerato auctoritas.
(Testi di Elisa Tosoni