Ettore Tripodi – Storie
La mostra presenta 15 tempere su tavola e 40 carte quasi tutte di recente produzione e di piccolo formato, ispirate dalla pittura romana di una sontuosa dimora di epoca augustea, la Villa Farnesina a Roma.
Comunicato stampa
storie
Ettore Tripodi
Milano, 15 Settembre - 8 Novembre 2016
Studio d'Arte Cannaviello
La mostra di Ettore Tripodi, negli spazi di Studio d'Arte Cannaviello dal 15 Settembre all’8 Novembre 2016, presenta 15 tempere su tavola e 40 carte quasi tutte di recente produzione e di piccolo formato, ispirate dalla pittura romana di una sontuosa dimora di epoca augustea, la Villa della Farnesina a Roma.
L’artista accosta ordinatamente immagini molto diverse tra loro, piccole finestre si aprono lasciandoci intravedere ambienti intimi che raccontano scene tratte dal quotidiano, la luce e l'atmosfera sono rese attraverso l'uso di una pittura apparentemente semplice e i soggetti che li abitano si muovono con grande naturalezza. A queste si contrappongono altre immagini più evocative e oniriche in un alternarsi di piccoli frammenti che vanno a comporre tutti assieme una storia che è difficile ridurre a sinossi. Le tavole di legno, della dimensione massima di 33x35 cm e dello spessore di 3 cm, tagliate a 45 gradi, al primo sguardo appaiono sottili e sospese come fossero staccate dalla parete che le ospita. Sono preparate con una tecnica molto antica: a gesso e colla di coniglio e dipinte con la tempera che, su questo supporto, prende un’opacità che richiama molto l'affresco.
La pittura e la stilizzazione ricordano molto quella della Roma antica, solo l'ambiente che ospita il soggetto appartiene invece al nostro vissuto, con atmosfere sospese, inquiete e paradossali alla Hopper o alla Fishl.
Le carte invece appartengono a periodi differenti, alcune sono studi a matita per i dipinti, altri lavori autonomi anche molto elaborati, chine e acquerelli che appartengono a cicli di lavori diversi, sempre legati tra loro da una ricchezza evocativa, ricca di rimandi e citazioni.
Statement dell’artista:
Tanti frammenti compongono un'immagine. Come un prisma che è composto da tante facce.
Ad oggi ho lavorato così, accosto sulla parete immagini di piccole dimensioni legate in qualche modo da un'idea comune. Alle volte le avvicino per similitudine, altre volte perché confliggono. Tutte assieme vanno a comporre un quadro che, nonostante l'eterogeneità dei soggetti, non manca di interezza.
Questo modo di lavorare mi permette una certa libertà, posso indagare il soggetto che ho in mente da più punti di vista.
Uso spesso la parola racconto per descrivere il mio lavoro perché i dipinti sembrano fotogrammi strappati da una pellicola. Guardando la singola immagine si ha la sensazione che sia sospesa tra un prima e un dopo. Questa sospensione fa immaginare all'osservatore che il dipinto sia il frammento estrapolato da una storia più complessa, che in realtà esiste solo nella mente dell'osservatore.
Ettore Tripodi (Milano, 1985) ha frequentato il corso di Scenografia presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Espone con continuità nelle mostre collettive organizzate nello Studio d'Arte di Enzo Cannaviello. Nel 2010 la sua prima personale “Il falso quadrato”. Nel 2013 la prima mostra in uno spazio museale, dal titolo “La città degli immortali” al MAC di Lissone.
È tra i fondatori di MammaFotogramma (www.mammafotogramma.com), un gruppo di artisti che si occupa principalmente di arti applicate (video, installazioni, percorsi multimediali, architettura). Uno degli ultimi lavori, tra i più rappresentativi realizzati dallo studio, è il tavolo interattivo all'interno del Padiglione del Vaticano all’Expo 2015.
Alcune sue opere fanno parte della collezione dell’Artist Pension Trust di Berlino.
www.ettoretripodi.it
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Ettore Tripodi
Milan, 15 September - 8 November 2016
Studio d'Arte Cannaviello
The Ettore Tripodi’s exhibition at Studio d'Arte Cannaviello, from 15th September to 8th November 2016, features 15 egg-based painting (tempera) on panel and 40 almost all recently produced papers of small size, inspired by the Roman paintings of the Villa of the Farnesina, a sumptuous residence of the Augustan age in Rome.
The artist neatly mixes very different images to each other, small windows are opened leaving us a glimpse of intimate spaces that narrate scenes from everyday life, the light and atmosphere are made through the use of an apparently simple painting and those who inhabit them move with great naturalness. These contrast with other more evocative images and dreamlike in a succession of small fragments which compose together a story that is difficult to reduce to a synopsis. The wooden boards, the maximum size of 33x35 cm and 3 cm thick, cut at 45 degrees, at first glance appear thin and suspended as if they were detached from the wall that houses them. They are prepared with a very old technique: chalk and rabbit glue and painted with egg-based painting, on this support, it brings an opacity that is very reminiscent of the fresco.
If painting and stylization remind of that of ancient Rome, the environment hosting the subject belongs rather to our lives, with suspended, restless and paradoxical atmospheres close to Hopper or Fishl.
Works on paper instead belong to different periods, some in pencil studies for paintings, other self-employed also very elaborate, ink and watercolors that belong to other work cycles, always linked by an evocative richness, full of references and citations.
Statement by the Artist:
An image always comes from many fragments. Like a prism composed by many faces.
So far I have been following this direction: I hang on the wall small images somehow linked by a common idea. Sometimes there are put each other together by similarity, others because they collide. All together they build a picture that, despite the heterogeneity of subjects, does not lack of its own entirety.
This way of working allows me some freedom, I can investigate the subject I have in mind from several points of view.
I often use the word story to describe my work because the paintings look like frames drawn by a movie. Looking at the single image you have the feeling that it is suspended between a before and an after. This suspension let the viewer imagine that the painting is a fragment taken from a more complex story that actually exists only in his mind.
Ettore Tripodi (Milan, 1985) studied Stage Design at Accademia di Belle Arti in Milan while starting to exhibit in collective art shows organized by Studio d'Arte Cannaviello. In this space, in 2010, he organized his first personal exhibition named “Il falso quadrato”. In 2013 his first exhibition at Lissone's MAC, a public museum where the research about “La città degli immortali” took place.
He is among the founders of MammaFotogramma Studio (www.mammafotogramma.com), a group of artists focusing on video, installations and multimedia exhibitions. One of the last work, within the more representative realised by the studio has been the interactive table inside the Vatican Pavillon at Expo 2015.
Some of his works are part of the Artist Pension Trust of Berlin.
www.ettoretripodi.it