Esther Stocker – Ritorno alla razionalità

Informazioni Evento

Luogo
10 AM ART GALLERY
Corso San Gottardo 5, Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
24/03/2022

ore 17

Artisti
Esther Stocker
Generi
arte contemporanea, personale
Loading…

Mostra personale.

Comunicato stampa

L'irrazionale che oggi si manifesta nella nostra società non è semplicemente una distorsione legata alla pandemia provocata dal coronavirus, ma ha radici socio-economiche molto più profonde e lontane. L'irrazionale ha infiltrato storicamente e ciclicamente il tessuto sociale dando origine a una irragionevole disponibilità a credere a superstizioni premoderne, pregiudizi antiscientifici, teorie infondate e speculazioni complottiste. La negazione dell'esistenza del covid o la credenza nella pericolosità dei vaccini si intrecciano senza soluzione di continuità con il terrapiattismo, la messa in discussione dell'11 settembre e dello sbarco dell'uomo sulla Luna o la teoria che vede il 5G come uno strumento sofisticato per controllare le persone. Una fuga nell'irrazionale che potremmo ipotizzare come l'esito di aspettative soggettive insoddisfatte o come ricerca di coordinate di riferimento in grado di fornire spiegazioni davanti ad eventi ipoteticamente avvolti in un'incertezza causata dallo scetticismo a priori verso qualunque sistema.

Tuttavia, le teorie complottiste e irrazionali non solo diventano una piena violazione del rasoio di Occam, il principio per cui la spiegazione più semplice è da preferire, ma soprattutto si trasformano in visioni o letture di determinati eventi in cui la razionalità è assediata da deviazioni cognitive, post verità, faziosità e mancanza di fiducia nelle istituzioni che dovrebbero analizzare i fatti e offrire una versione condivisa della realtà. Una razionalità che può emergere, scevra da evasioni forzate o strumentalizzate, solo da una comunità di persone che ragionano e che individuano i reciproci errori, come sostiene lo psicologo cognitivo Steven Pinker, attraverso una ricerca costante e un impegno cospicuo verso l'obiettività, la neutralità e la verità.

In questo contesto si inserisce la mostra "Ritorno alla razionalità" di Esther Stocker in cui l'artista evidenzia ancora una volta la sua attrazione per i paradossi formali, gli "errori" e le deviazioni nell'equilibrio ottico. Sebbene in passato la sua ricerca volesse spesso difendere o sottolineare i concetti di anarchia, irrazionalità o libertà nei sistemi fissi o troppo rigidi, l'attualità l'ha portata a interrogarsi sulla necessità di ritornare a una certa forma di razionalità. In quest'ottica, la mostra presentata negli spazi della Galleria 10 A.M. ART di Milano si configura attraverso un'installazione ambientale al piano principale e una serie di dipinti e sculture nel piano inferiore in cui una successione di elementi di disturbo e interferenze sfidano e interrogano i limiti dell'ordine, della regolarità percettiva e della responsabilità di ogni singolo individuo all'interno di una collettività.

Un progetto che si articola come un sistema di aperture, di forme che vogliono affermare una certa cadenza assestata, normalizzata, inattaccabile e oggettiva che viene sovvertita dall'intrusione di distorsioni minime. Un sistema teoricamente perfetto, ma invaso da imperfezioni, di modifiche delle aspettative, in cui la logica, l'intuizione, il rigore e la fantasia, inerenti al metodo matematico, diventano categorie indissolubili. L'insieme costituito da moduli eternamente ripetitivi crea una scansione visiva apparentemente ordinata, alla quale l'artista aggiunge anomalie, eccezioni che attirano l'attenzione per generare un ritmo che ci ricorda come la percezione soggettiva di un sistema più ampio possa definirsi, tuttavia, solo attraverso una reciprocità e un consenso condiviso di intenti, visioni e obiettivi.

L'astrattismo e la geometria che caratterizza il lavoro di Esther Stocker vengono proiettati attraverso due binari paralleli che si congiungono. Nell'installazione, come un dipinto spaziale o come uno spazio pittorico che si dilata, mentre nei dipinti e nelle sculture come una sintesi statica che si concentra. Il distaccamento da un ordine, le forme libere intese come desiderio, il ruolo dell'immaginazione, la logica aperta, l'ambiguità e l'incertezza di un sistema, la precisione matematica e la relativa rottura, così come la consapevolezza di voler mettere in discussione gli elementi che conosciamo e che diamo per assodati, conformano un contesto di dibattito che apre determinati interrogativi. Un tentativo di mettere in dubbio i principi seguiti e accettati come dogmi, alla ricerca di un nuovo paradigma, che possa riordinare, come nel processo scientifico, la nostra conoscenza della realtà in cui viviamo, senza cadere nella costante fuga verso l'irrazionale che contraddistingue l'attualità.

Testo di Angel Moya Garcia.
Nota Biografica:

Il lavoro di Esther Stocker consiste in installazioni e dipinti realizzati in una prospettiva astratta e geometrica. Le installazioni dell'artista sono proiezioni tridimensionali dei suoi quadri, realizzate solo con tre colori: nero, grigio e bianco. Esther Stocker rompe i generi dell'arte enfatizzando la relazione tra dipinti e installazioni. La sua ricerca si concentra sulla visione e la percezione dello spazio in un approccio contemporaneo.

Mostre personali:

2021

Galerie Petra Seiser, Schörfling, AT

Kissing Squares, Galerie Alberta Pane, Venezia, IT

2020

Loving Imperfectly, Galerie Alberta Pane, Parigi, FR

2019

Anarchy of Forms, drj art projects, Berlino, DE

SANS LIMITE, Galerie St. Hilaire, Friburgo, CH

2018

Geometrisches Glück, Museum Gegenstandsfreier Kunst, Otterndorf, DE

Galerie Krobath, Vienna, AT

2017

Out of Order, Galerie Frey, Salisburgo, DE

TRIANGULAZIONE, D.A.C. Dolceacqua arte contemporanea, Dolceacqua, IT

Think change, EOS, Bolzano, IT

2016

On architecture. Projects for the Setouchi Triennale, Japan, Dr. julius I ap, Berlino, DE

Approximation Linéare, La BF15, Lione, FR

From the Future, Dom Umenia/Kunsthalle Bratislava, Bratislava, SK

Approaching Loneliness, Galerie Alfa, Kosice, SK

Výstavní síň Sokolská 26, Ostrava, CZ

Geometrien, Marcello Farabegoli Projects, Ambasciata d'Italia, Vienna, AT

Galerie Krobath, Vienna, AT

2015

Die Tarnung der Bilder, Kunstverein Ludwigsburg, Ludwigsburg, DE

Based on Anarchic Structures, Galerie Alberta Pane, Parigi, FR

​2014

Verrückte Geometrie, Kunstverein Ulm, Ulma, DE

Zweifel an der Geraden, Kunstraum Dornbirn, Dornbirn, AT

Schloss Kastelbell, Castelbello Ciardes, IT

​2013

Galerie Krobath, Vienna, AT

Unlimited Space, The Gallery of Modern Art in Roudnice nad Labem, Repubblica Ceca, CZ

Entfernte Nähe (with Dora Maurer), Kunstgalerie Bonn, Bonn, DE

2012

Portrait of Disorder, Museum Ritter, Waldenbuch, DE

Form follows Vision, Galerie Alberta Pane, Parigi, FR

Degrees of Freedom, Coalmine im Volkart Haus, Winterthur, CH

2011

Dirty Geometry, Galerie Alberta Pane, Parigi, FR

Destino Comune, MACRO Museo d'Arte Contemporanea Roma, Roma, IT

In Defense of Free Forms, Oredaria Arti Contemporanee, Roma, IT

Abstraktion und Verirrung, Kunsthaus Kaufbeuren, Kaufbeuren, DE

Gestalt, Künstlerhaus Hannover, Hannover, DE

​2010

La solitudine dell'opera (Blanchot), Associazione Ko.Ji.Ku., Galleria Studio 44, Genova, IT

Galerie Krobath, Vienna, AT

Wannieck Gallery, Brno, CH

Galerie Krobath, Berlino, DE

2009

Nothing could be done - men were only men, and space was their eternal enemy. (Ellison), House of Art, České Budějovice, CZ

2008

What I don't know about space, MUSEUM 52, Londra, UK

Abstract Thought Is A Warm Puppy, CCNOA - Center for Contemporary Non-Objective Art, Bruxelles, BE

Galerie Krobath Wimmer, Vienna, AT

Geometrisch betrachtet, Mumok Museum Moderner Kunst Foundation Ludwig, Vienna, AT

2007

Noise. Von der Kunst der Malerei, Staatsoper, Vienna, AT

Esther Stocker, Ragenhaus, Brunico, IT

2006

Galerie im Taxispalais, Innsbruck, AT

Galleria Contemporaneo, Mestre, IT

Galleria Unosunove, Roma, IT

2005

Geometrisch betrachtet, sind alle Richtungen im Raum gleichwertig, Projektraum Deutscher Künstlerbund, Berlino, DE

Der Zusammenhang zwischen Teilen, Plattform, Berlino, DE

Minoritengalerien, Graz, AT

Deutsche Bundesbank, Francoforte, DE

Was sind das für Gegenstände, die wir voraussetzen? (Quine), Galerie Krobath, Vienna, AT

2004

Das Wort, gleichartig' zieht unsere Aufmerksamkeit auf sich, und doch besagt es eigentlich gar nichts, AR/GE Kunst Galerie Museum, Bolzano, IT

Galerie Martina Detterer, Francoforte, DE

2003

Galerie im Kunsthaus Mürz, Mürz, AT

Galerie im Trakl-Haus, Salisburgo, AT

Galerie Krobath, Vienna, AT

Who needs structure, Open End, Chicago, US

2002

Galerie Christine Mayer, Monaco di Baviera, DE

2001

Galerie Krobath, Vienna, AT

Galerie Antonio Ferrara, Reggio Emilia, IT

1997
Malerei, Galerie Trabant, Vienna, AT