Enrico Dell’Angelo – Portraits of India and Tibet 1996 – 2014

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ALESSANDRA BONOMO
Via del Gesù 62, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
26/02/2022
Artisti
Enrico Dell’Angelo
Generi
fotografia, personale
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La Galleria Alessandra Bonomo è lieta di presentare Portraits of India and Tibet una mostra di cinquanta fotografie di Enrico Dell’Angelo, scattate durante la permanenza in Tibet e durante i suoi viaggi in India e Bhutan.

Comunicato stampa

La Galleria Alessandra Bonomo è lieta di presentare Portraits of India and Tibet una mostra di cinquanta fotografie di Enrico Dell’Angelo, scattate durante la permanenza in Tibet e durante i suoi viaggi in India e Bhutan.
I ritratti fotografici, prevalentemente in bianco e nero, sono stati selezionati, curati e stampati da Enrico e fanno parte del suo archivio.
Immagini di paesaggi del Tibet, di persone incontrate lungo la strada durante i viaggi intrapresi per realizzare progetti di sviluppo e di emergenza.
Alcuni ritratti dei suoi Maestri spirituali, di yoghi itineranti, di donne, uomini, vecchi e bambini con i quali si fermava a parlare e dei quali sapeva cogliere, con l’attenzione e la presenza che lo contraddistinguevano, sorrisi, sguardi e momenti di intimità.
Il suo approccio gentile gli ha permesso di avvicinarsi agli abitanti di questi luoghi remoti e di fotografarli instaurando con loro un rapporto di fiducia e di amicizia, abbattendo con facilità la diffidenza che separa persone provenienti da differenti culture.
La cultura e la spiritualità tibetana erano parte integrante del lavoro di Enrico Dell’Angelo, la sua è la testimonianza di un mondo e di una tradizione ormai quasi scomparsi.

La mostra è realizzata in collaborazione con ASIA e Merigar nell’ambito di “Semi di Consapevolezza”, un progetto di educazione alla cittadinanza globale finanziato dall’Unione Buddhista italiana.
I proventi delle foto vendute andranno a sostegno dei progetti di ASIA.

Biografia

Enrico Dell'Angelo è nato a Roma l'11 settembre 1954. Nel 1976, incontra Chogyal Namkhai Norbu, un grande Maestro dell’Insegnamento Dzogchen, professore di lingua e letteratura Tibetana e Mongola all’Orientale di Napoli. Per seguire le sue lezioni si trasferisce a Napoli e si laurea nel 1982 in Lingua e Cultura Tibetana con una tesi dal titolo” L’offerta magica dell’universo: studio sull’insegnamento Bon di gShen rab Mi Bo”.
Per motivi di ricerca sull’antica tradizione Bon, si reca in India nel 1980 dove rimane per un anno studiando con Yongzin Lopon Tenzin Namdak, una dei più grandi maestri Bon di questa epoca e fondatore della Comunità Bonpo di Dolanji e del monastero Triten Norbutse di Kathmandu.
Nel 1988 parte per il Tibet per un pellegrinaggio al Monte Kailash e per una ricerca archeologica sulle origini dell’antico regno dello Shang Shung in Tibet occidentale. Nel 1988, insieme a Namkhai Norbu, fonda l’organizzazione non governativa “ASIA” per lo sviluppo delle condizioni economiche, sociali e la preservazione della lingua e della cultura Tibetana. Nel 1989, partecipa alla fondazione dell’Istituto internazionale di studi tibetani “Shang Shung” di cui diventa il segretario generale fino al 1996, anno in cui parte per Lhasa come direttore dei progetti umanitari della organizzazione non governativa CISP con la quale lavora fino al 1998.
Dal 1998 al 2001 dirige i progetti di emergenza della ONG ASIA nelle prefetture di Ngari, Nagchu e in Qinghai per aiutare i nomadi colpiti da terribili nevicate.
Nel 2002, viene assunto dalla Trace Foundation, prima come direttore dei programmi in Tibet e poi come Executive Director della Fondazione. Nel 2010 lascia il Tibet, dove è rimasto quasi ininterrottamente per più di quattordici anni e si trasferisce a New York, lavorando con la Trace Foundation fino al 2012.
Rientrato in Italia si dedica all’organizzazione e alla costituzione della “International Dzogchen Community” per la quale lavora fino alla sua prematura scomparsa a Roma, il 26 dicembre 2016. Enrico era un appassionato tibetologo, fluente nei diversi dialetti del Tibet, fotografo ed esperto di cooperazione internazionale. Ha dedicato tutta la sua vita alla preservazione della cultura Tibetana.