Emilio Isgro’ – Semi e cancellature

Informazioni Evento

Luogo
TRA TREVISO RICERCA ARTE - CA' DEI RICCHI
Via Barberia 25 31100 , Treviso, Italia
Date
Dal al

mart-sab 10-13 e 15.30-19.30, dom 15.30-19.30

Vernissage
17/01/2014

ore 19

Artisti
Emilio Isgrò
Curatori
Valerio Dehò
Generi
arte contemporanea, personale
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20 opere della sua nuova stagione creativa decretano un rinnovato senso alla pratica della cancellatura, segno distintivo della poetica di Isgro’.

Comunicato stampa

“La cancellatura rimane comunque il mio autoritratto più compiuto, per questo resiste al tempo e si carica di drammaticità” (E. Isgrò)

Venerdì 17 gennaio alle ore 19.00 TRA Treviso Ricerca Arte inaugura una mostra personale del grande artista italiano Emilio Isgrò, a cura di Valerio Dehò.

Una ventina di opere selezionate dalla nuova stagione creativa di uno dei più noti e prestigiosi artisti italiani a livello internazionale che, completando il valore della produzione già storicizzata, decretano un nuovo senso alla pratica della cancellatura, segno distintivo della sua poetica.

Nominato artista dell'anno per il 2014 da Radio3, Isgrò inizia la sua pratica nel 1962, quando facendo l'editing di un testo di Giovanni Comisso, Emilio Isgrò si trova di fronte ad un groviglio di segni e correzioni, episodio che lui stesso definirà con queste parole: ''Un mare di cancellature, il cui peso era più forte delle parole''. Questa improvvisa consapevolezza travolge la forza espressiva di Isgrò che ritroverà in questa pratica mille risvolti per impossessarsi di immagini e significati. Con abili interventi grafici, di volta in volta le sparizioni, i ritrovamenti, le negazioni, le censure e gli spostamenti, assumeranno aspetti differenti.

Le cancellature di Emilio Isgrò hanno arricchito la lingua italiana. Recentemente si stanno portando a indagare lingue distanti nel tempo e nello spazio, fanno riaffiorare codici dimenticati, fanno rivivere testi e linguaggi assopiti. Sottrarre è aggiungere, less is more, in un mondo votato alla produzione incontrollata, alla globalizzazione della crescita senza fine, dell’essere per avere, risulta evidente che togliere qualcosa da mondo delle parole e delle immagini vuol dire operare una vera e propria rinascita. [...]