Emilio Isgro’ / Ferdinando Scianna
Si procede al restauro dell’opera scultore di Isgro’ “Seme d’Arancia” e inaugura, negli spazi al primo piano della vecchia stazione ferroviaria, una mostra fotografica di Ferdinando Scianna dal titolo ”Emilio e altri siciliani”, primo appuntamento del progetto ”Passaggi di testimone”.
Comunicato stampa
Presentazione del percorso partecipato del Cantiere del Seme d’Arancia Visioni contemporane
Il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto e la Fo ndazione di Comunità di Messina , annunciano l’inizio delle attività del Cantiere del Seme d’A rancia con l’avvio del restauro dell’opera donata nel 1998 da Emilio Isgrò alla sua città e gravemente d anneggiata dal tempo e da alcuni atti vandalici . Il restauro potrà essere seguito in tutte le sue fasi dai cittadini attraverso visite guidate e laboratori sperimentali e sarà occasione per avviare un percorso partecipato che porti alla nascita di un diver so modello di spazio dedicato all’arte contemporanea in cui poter riaffer mare con decisione alcune delle funzioni fondamentali del fare cultura e generare identità territoriale . In quest'ottica sarà determinante il coinvolgimento dell’intera cittadinanza , al fine di far diven tare il Cantiere del Seme d’Arancia un luogo fecondo per la cultura, l’arte e la socialità della Città e per la C ittà.
La presenza del Seme d’Arancia e le vicende legate alla sua storia ha nno orientato l’attuale Amministrazione , in str etta collaborazione con la Fondazione di Comunità di Messina, a intraprendere un percorso culturale aperto alla più innovativa , accesa contemporaneità. Un percorso affidato alla cura di Marco Bazzini , figura di rilievo ed esperienza nel panorama museale de ll’arte contemporanea . Volut a e realizzata come simbolo di un nuovo corso per una delle città più tormentate della Sicilia, il Seme d’Arancia ha avuto in questi quindici anni una storia tanto entusiasmante quanto travagliata . Della questione si sono occup ati in molti , compresi i maggiori critici, rilasciando innumerevoli dichiarazioni a difesa dell'opera di Isgrò e del suo sig nificato civile. Oggi, grazie alla disponibilità della Fondazione di Comunità di Messina , si procede al restauro dell’opera, così da riaffermare con maggior forza il suo messaggio generativo di nuova cittadinanza.
Insieme a lla pres entazione del Cantiere del Seme sarà inaugurata , negli spazi al primo piano della vecchia stazione ferroviaria , una mostra fotografica di Ferdinando Scianna, dal titolo “Emilio e altri siciliani ” , primo appuntamento del progetto “Passaggi di testimone” . Una trentina di ritratti selezionati per l’impo rtanza del rapporto di amicizia e stima avuto da Scianna con questi suoi conterranei . V olti di gente comune ma anche d i alcuni dei grandi intellettuali siciliani come Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Sebastiano Addamo, e natural mente Emilio Isgrò con il suo S eme d’arancia . Il percorso del Cantiere del Seme proseguirà fino al 21 marzo con il coinvolgimento dell e scuole, delle associazioni e di tutta la cittadinanza attraverso la realizzazione di laboratori didattici e di incontri di carattere assembleare.
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Il restauro e il laboratorio del “Seme d’Arancia”
Il “Seme d’Arancia” , la scultura di oltre sei metri di altezza che Emilio Isgrò ha donato alla sua città natale nel 1998 e che oggi fa parte del fondo dedicato alla città di Barcello na P.G. della Fondazione di Comunità di Messina , rappresenta per l'artista «il seme dell’arte, il seme della vita, il seme di quel che vuoi, che contiene già di per se la teoria di ciò che è o potrà diventare».
A quindici anni dalla sua realizzazione, l'o pera pone evidenti problemi conservativi che ne compromettono la lettura indebolendo il messaggio etico. Il suo restauro, di cui si è fatto carico la “Fondazione di Comunità di Messina”, sarà affrontato con un vero e proprio laboratorio aperto, un momento pubblico in cui poter condividere lavoro, esperienze e riflessioni, per rendere più diffusa un’idea collettiva di cultura. L'intervento conservativo sarà volto a restituire dignità all'opera di Isgrò e al tempo stesso, ad attivare un processo di consapevo lezza etica dell'arte. L'operazione, diretta dall’architetto - restauratore Francesco Mannuccia, e condotta dalla società specializzata L’ISOLA, prevede il ripristino della finitura superficiale della scultura che non svolge più la sua funzione estetica e protettiva, sia perché nel tempo vandalizzata da scritte a vernice spray, sia perché i materiali costitutivi si sono alterati per l’esposizione agli agenti atmosferici. Il laboratorio a carattere temporaneo (la sua conclusione è prevista per il 21 marzo), fisicamente localizzato nella piazza dove è allestito il ponteggio che “custodirà” il Seme durante i lavori di restauro e nell’ambiente a piano terra della vecchia Stazione Ferroviaria, ospiterà esperienze di didattica per i ragazzi delle scuole e azioni di mediazione per un pubblico più ampio. Percorsi ludici e di rielaborazione culturale con le “visioni contemporanee” a cui si affiancheranno una serie di incontri assembleari con la cittadinanza per tracciare insieme le linee fondative per la creazione de l Cantiere del Seme d’Arancia
. CANTIERE DEL SEME D’ARANCIA_Visioni contemporanee
Piazza e piano terra
Piazza Vecchia Stazione Ferroviaria
Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
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Ferdinando Scianna
Emilio e altri siciliani
a cura di Marco Bazzini
Cantiere del Seme d’A rancia_Visioni contemporanee
Sale espositive primo piano
Nell’ambito delle attività del percorso partecipato del Cantiere del Seme d’A rancia – Visioni contemporanee , sabato 11 Gennaio 2014 , ore 17 , sarà inaugurata la mostra fotografica di Ferdinando Scianna dal titolo Emilio e altri siciliani , prima esposizione del progetto “Passaggi di testimone”. Una trentina di ritratti selezionati per l’impo rtanza del rapporto di amicizia e stima avuto da Scianna con questi suoi conterranei. Volti di gente comune ma anche dei grandi intellettuali come Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Sebastiano Addamo, e nat ural mente Emilio Isgrò a cui, invece, è dedicato un nucleo più ampio a testimonianza di un rapporto duraturo nel tempo. Una mostra di affetti, come del resto i libri o le numerose altre esposizioni da lui realizzate, ma che in questa occasione acquista an che il sapore di una testimonianza del meglio che questa terra ha saputo e sa esprimere; perchè “ci sono fuochi di talento – scrive Scianna – che nascono come bei fiori in un giardino, che una volta appassiti non lasciano stirpe. Ci sono invece semine sist ematiche che regolarmente producono rigogli e frutti. É questa la cultura.” E Scianna , nel suo particolare modo di raccontare il mondo per immagini , non ha mai distinto quella alta da quella popolare , come anche questa mostra testimonia . Ferdinando Scian na è uno dei grandi protagonisti della fotografia contemporanea. Siciliano, nato a Bagheria nel 1943, è stato definito un "fotografo nato" dal suo grande amico Leonardo Sciascia , mentre lui si definisce “fotografo - fotografo” ripentendo due volte il termin e per affermare con la maggior forza tutto l’amore verso questo linguaggio attraver cui h a visto e raccontato il mondo. In cinquant'anni di carriera Ferdinando Scianna ha scattato immagini in ogni angolo della terra e con grande coerenza ha affrontato tu tti i generi fotografici, dal reportage alla foto di moda, perchè per lui la fotografia è soprattutto incontro e racconto. Ma non ha risparmiato nemmeno sulle parole essendo stato per molti anni giornalista, un mestiere che insieme alle sue fortunate frequ entazioni di amicizia con molti letterati lo ha rafforzato nell’idea di una parità tra immagini e parole con cui poter raggiungere diverse scommesse narrative. I ritratti sono un genere fotografico che Scianna ha molto praticato in quanto momenti di incon tro tra persone; sono l’espressione più rilevante del suo modo di intendere la fotografia che non è soltanto una mera testimonianza di una visione del mondo ma piuttosto la possibilità di specchiarsi nell’altro, nel mondo, il modo di sentire e di pensare l a vita.
Enti Promotori
Comune di Barcellona Pozzo di Gotto
Centro nodale di produzione e vendita degli agrumi dalla sua fondazione fino alla metà del Novecento, Barcellona Pozzo di Gotto ha sfruttato la ricchezza della sua terra per sedimentare una ricchezza cu lturale che, purtroppo, è stata sciupata e offesa dalla presenza, importante, nel proprio territorio del fenomeno mafioso. Il succedersi di numerosi fatti di sangue a partire dagli anni Ottanta ha rischiato infatti di deturpare il nome e il volto di quest a città che, però, ha saputo dimostrare seppur lentamente la propria voglia di riscatto e di rinascita sociale. Dal maggio 2012 il Comune è amministrato da Maria Teresa Collica, esponente di un movimento cittadino che, insieme a tante altre associazion i e gruppi anche di diverso colore politico , ha rappresentato nell’ultimo decennio la vera risorsa per il cambiamento.
Fondazione di Comunità di Messina – Distretto Sociale Evoluto
Nasce nel 2010 a Messina La Fondazione di Comunità di Messina Distret to Sociale Evoluto nasce nel luglio 2010 dalla relazione dei principali sistemi socio - economici dell’area dello Stretto (fra tutti ricordiamo Ecos - Med, la Fondazione Horcynus Orca, il Consorzio Sol.E., la Fondazione Pino Puglisi) e di questi ultimi con imp ortanti realtà nazionali ed internazionali (Banca Popolare Etica, l’Associazione Culturale Pediatri, Caritas Italiana, la principale rete europea per la promozione dell’economia sociale e solidale REVES, il consorzio delle Banche Etiche ed Alternative Euro pee SEFEA, ecc.).
La sua finalità principale è quella di promuovere sviluppo umano sul territorio favorendo la costruzione di interconnessioni fra sistema educativo, sistema di welfare, sistema culturale, sistema produttivo, ricerca e sviluppo e le capaci tà millenarie endogene dei territori. La Fondazione sta generando forme evolute di welfare comunitari strutturalmente interdipendenti a nuovi modelli di Economia Civile che guardano ai mercati, non come l’equilibrio conflittuale di egoismi, ma come beni re lazionali e cooperativi. Si stanno sperimentando nuovi paradigmi economici capaci di porre, quali vincoli esterni alla logica di efficienza economica, la progressiva espansione delle libertà delle persone più fragili, la coesione sociale e la sostenibilità ambientale. Il fondo della Fondazione di Comunità di Messina è stato investito in modo etico ed efficiente attraverso la creazione di un Parco diffuso di energie rinnovabili (micro - generate dal sole, dal vento e dal mare), ricco di prototipi e reso econo micamente significativo dall’utilizzo prevalente di tecnologie fotovoltaiche. Il programma di investimento è stato reso possibile dalla partnership di oltre 200 fra famiglie, organizzazioni e istituzioni. Il rendimento netto del Parco diffuso di energie ri nnovabili congiuntamente alla raccolta fondi annuale permette alla Fondazione di Comunità di Messina di finanziare sul lungo periodo i propri programmi sociali, ambientali, culturali e di democrazia partecipativa.