Emanuela Ascari – Erosioni a nord-ovest

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA CART
Via Giuseppe Sirtori 7, Monza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
16/03/2012

ore 18.30

Artisti
Emanuela Ascari
Curatori
Monica Villa
Generi
arte contemporanea, personale

Nel suo operare Emanuela indaga le dinamiche che legano l’uomo al proprio territorio, esplorando la stretta connessione fra landscape e mindscape, paesaggio reale e struttura del pensiero.

Comunicato stampa

Terzo appuntamento della Cart Projects, a cura di Monica Villa, con una personale di

EMANUELA ASCARI
Erosioni a nord-ovest

Inaugurazione venerdì 16 marzo ore 18.30
Fino al 30 aprile 2012

Nel suo operare Emanuela indaga le dinamiche che legano l’uomo al proprio territorio, esplorando la stretta connessione fra landscape e mindscape, paesaggio reale e struttura del pensiero.
Come un archeologo Emanuela va alla ricerca di tracce, indizi da elaborare in progetti site-specific, recupera e archivia reperti, analizza materiali, penetra negli strati del tempo per dar forma ad una riflessione sui processi di trasformazione del territorio e della materia e per restituirci un nuovo paesaggio carico di memoria.
Il suo è spesso un percorso di esplorazione di spazi marginali, in disuso, spazi dimenticati nei quali si manifesta l’inconscio del territorio, dove l’azione dello scavo e del prelievo hanno l’intento di far riemergere il “rimosso”.
Per questa mostra Emanuela compie un viaggio, attraversa un paesaggio, quello che separa Bologna dalla project-room della GalleriaCart di Monza; un viaggio lungo la Via Emilia, attraverso la Pianura Padana, alla ricerca degli scarti dell’abitare. Si tratta di resti, residui di mattoni, piastrelle, infissi che hanno esaurito la loro funzione e abbandonati a se stessi subiscono un’accelerazione dei processi di sfaldamento, una tensione verso la contaminazione dell’ambiente, verso uno stato di incertezza, di indeterminatezza. Materia manipolata dall’uomo che torna allo stato primordiale, inerte, ormai inutile, destinata a sgretolarsi, confondersi con la terra da cui in origine proveniva. Testimone di una mutazione non progettata ma organica, coerente, viva. E’ il selvatico che riemerge, si impone il naturale processo di disgregazione della materia.
Il materiale raccolto durante il viaggio é riversato sul pavimento della galleria a formare una traettoria, quella del viaggio.
Un nuovo paesaggio è così riconfigurato, fatto di crolli, di abbandoni, di frammenti di storie, porzioni di intimità. Ci troviamo di fronte a delle tracce:
“Tracce da leggere, se lo si vuole, che portano a persone e alle loro vite. Tracce che interessano a pochi, considerate immondizia dai più. Mentre esse sono lasciti dei mondi dai quali veniamo, mondi vicinissimi e forse per questo dimenticati.” (Elena Pirazzoli, testo critico della mostra “Habitat”, Museo del Patrimonio Industriale, Bologna).

Emanuela Ascari (Sassuolo (MO), 1977) vive e lavora a Bologna.
Si è laureata al DAMS, Dipartimento di Arti Visive dell’Università di Bologna e successivamente ha conseguito il Master in Paesaggi Straordinari del Politecnico di Milano.
Recentemente ha esposto in:

Mostre personali:

2011 Habitat, Museo del Patrimonio Industriale-Fornace Galotti, Bologna.
Materia Primaria, Area Progetto Off, Galleria Civica, Biblioteca Civica Delfini, Modena.
2010 Solo la terra può unirci al cielo, seconda fase, Strade BluArte, a cura di Chiara
Pilati, Provincia di Bologna, Villa Smeraldi – Museo della Civiltà Contadina, San Marino di Bentivoglio (Bologna).
Offresi posto letto, installazione urbana, Cassero (BO), Arte Fiera OFF. Progetto vincitore del premio Iceberg '09 – Arte Pubblica.

Mostre collettive (selezione):

2012 When (Italian) Responsibilities Become Form, a cura di Raffaele Quattrone,
Galleria OltreDimore, Bologna
The Floor Show, a cura di Lucia Giardino, F_AIR – Florence Artist in Residence, Firenze
Cartabianca_Bologna, a cura di Silvia Cini con Roberto Daolio, Massimo Marchetti, Anna Santomauro, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova
I luoghi del sacro, Galleria San Fedele, Milano
2011 Green Desire / Desiderio Verde, a cura di Valeria Mancinelli, Elena Mantoni,
Camilla Pin, Associazione Sassetti Cultura, Quartiere Isola, Milano
Un altro mondo è ancora possibile?, a cura di Francesca Guerisoli e Stefano Taccone, Sala della Dogana, Palazzo Ducale, Genova
Cuore di pietra. Un progetto di Public Art a Pianoro, a cura di Mili Romano, Pianoro (BO)
...e quindi uscimmo a riveder le stelle. Dove sono?, Premio Artivisive San Fedele, Galleria San Fedele, Milano
2010 Premio Mario Razzano, Biennale di Benevento, Museo d’arte contemporanea del
Sannio, Benevento
Cesare Viel, Sabrina Torelli, Emanuela Ascari, Casabianca di Anteo Radovan, Zola Predosa, Bologna
Il Mestiere delle Arti. Here we are. Il luogo è sempre specifico. A cura di Martina Angelotti, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Palazzo Massari, Ferrara

Nel 2009 vince il Premio Iceberg, Arte Pubblica, Bologna e nel 2011 riceve la menzione speciale al Premio Arti Visive San Fedele