Eleni Kolliopoulou – Polarità Fluide

Informazioni Evento

Luogo
KI-GALLERY
Via Mazzini, 39 , Torino, Italia
Date
Dal al

Lun. - Ven.: 17 - 19

Vernissage
26/02/2014

ore 18,30

Artisti
Eleni Kolliopoulou
Curatori
Ivan Fassio, Fulvio Colangelo
Generi
arte contemporanea, personale
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Nell’ambito della rassegna Ki-Video, proiezione delle video-performance “Ohne/Without” e “Kollaps/Collapse” e delle video-dance “Zwischen/Between 2” e“Noir Désir”. Esposizione della serie di incisioni “Spiegel”.

Comunicato stampa

Nell'ambito della rassegna Ki-Video, proiezione delle video-performance “Ohne/Without” e “Kollaps/Collapse” e delle video-dance “Zwischen/Between 2” e“Noir Désir”. Esposizione della serie di incisioni “Spiegel”.

Potremmo diagnosticare, attraverso la storia delle immagini, le condizioni dell'uomo contemporaneo? Valutare tipologia e sede di ogni affezione è possibile, per mezzo dell'osservazione dei fenomeni iconici e cromatici che ne hanno accompagnato il progresso nel tempo.
Modalità scultoree, pittoriche e letterarie sono sottoposte, nel cammino di trasmissione attraverso i secoli, ad un processo di polarizzazione del senso. Tale evoluzione può variare l'originaria valenza del modello figurativo, fino a giungere a esiti opposti, di totale inversione energetica. Pur mantenendone sostanzialmente inalterata l'identità superficiale, l'artista piega una struttura alle proprie necessità ed urgenze espressive.... Sguardi fissi al cielo, in estasi, si voltano verso lo spettatore, protendendosi al di fuori del quadro: cambiamenti etici ed estetici si sono serviti delle stesse posture, caricandole di nuovi significati...
Assimilati questi meccanismi, possiamo insinuarci al loro interno come conduttori di forze. Noi incorporiamo e incanaliamo le tensioni, mentre i poli oppongono resistenza o si attraggono. Indifferenti alle forme esteriori, le ricreiamo dall'interiorità: organismi generati in se stessi, auto-sostentati, continuamente implementati dalla passività nelle traiettorie dei collegamenti. Come se si trattasse di un'analisi scientifica o di un esperimento fisico, lasciamo decantare le sostanze per una frazione temporale utile all'elaborazione completa di un risultato finito. Se lavoriamo sull'essenza dei segni, permettiamo alle sedimentazioni di depositare i propri detriti. Agiamo secondo una pratica distaccata, isolando la creazione nell'ambito della propria fluida dimensione transitoria ed eventuale. Nel caso di interventi in un contesto sociale e culturale, osserviamo lo scorrere del paesaggio in sottofondo e, dalla distanza e con costanza, lo scalfiamo lentamente e insensibilmente. Quando danziamo, lavoriamo sugli intervalli e sui silenzi, sulla nostalgia dell'altro e sull'interazione con il vuoto: la percezione delle pause. Il percorso di raccolta dati – comprovate identificazioni di un'alterazione e di un disagio – è la strada per la liberazione dai nostri mali...

Ivan Fassio