Elena Mazzi – Mass age, message, mess age (Elica 2018)

Informazioni Evento

Luogo
ELICA - FONDAZIONE CASOLI
via Ermanno Casoli 2, 60044 , Fabriano, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al giovedì, dalle 9.00 alle 18.00, previa prenotazione a [email protected], tel.: 0732 6104257

Vernissage
22/11/2018

ore 10,30

Curatori
Marcello Smarrelli
Uffici stampa
MARIA BONMASSAR
Generi
arte contemporanea
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Opera realizzata dall’artista Elena Mazzi vincitrice del XVII edizione del Premio Ermanno Casoli.

Comunicato stampa

Giovedì 22 novembre 2018, alle ore 10.30, verrà inaugurata nella sede Elica di Fabriano l’opera Mass age, message, mess age (Elica 2018), realizzata dall’artista Elena Mazzi per la XVII edizione del Premio Ermanno Casoli, uno dei più importanti riconoscimenti nel campo dell’arte contemporanea in Italia.

“L’arte intesa come forma di creatività - afferma Francesco Casoli, Presidente Elica - produce innovazione, per questo crediamo fortemente nella contaminazione tra arte ed impresa. Abbiamo potuto toccare con mano i benefici di tale rapporto grazie ai tanti progetti realizzati con i nostri dipendenti fino a diventare un modello di riferimento in questo ambito”.

Nel workshop che si è tenuto a Fabriano lo scorso giugno, i 20 partecipanti, tutti dipendenti di Elica, coadiuvati da Diego Agostini (trainer specializzato in formazione manageriale della società Commitment), sono stati invitati dall’artista a lavorare sull’individuazione di parole tratte dal linguaggio manageriale di uso quotidiano. Lo scopo era quello di creare un glossario da utilizzare per una versione appositamente modificata del gioco del telefono senza fili, dando un esempio pratico delle condizioni di interruzione e distrazione in cui un messaggio può incorrere quando deve passare dal mittente al destinatario.

Riguardo al lavoro di Elena Mazzi, Marcello Smarrelli - direttore artistico FEC e curatore del Premio – sottolinea come “l’opera realizzata riafferma l'attenzione dell’artista verso le pratiche dell’arte partecipativa o ‘context specific’, dando ulteriore conferma della sua particolare abilità nell’attivare percorsi virtuosi di collaborazione con gruppi e istituzioni che, a vario titolo, promuovono forme di partecipazione civica, progetti di ricerca collaborativa, esperimenti di educazione alternativa e campagne di sensibilizzazione su questioni socio-politiche, tutti temi molto cari alla nostra Fondazione”.

I partecipanti hanno creato dei dispositivi per facilitare o intralciare la comunicazione verbale, utilizzando l’assemblaggio, creativo ma funzionale, di oggetti costruiti con i materiali che caratterizzano la produzione di Elica.

Oggetti e parole sono confluiti in un’installazione ambientale dal titolo Mass age, message, mess age (Elica 2018): una scultura composta da due elementi fusi in alluminio, sintesi dei dieci dispositivi di comunicazione prodotti durante l’attività di formazione e un murales che riporta le parole selezionate e “giocate” durante la performance del telefono senza fili.

“Nelle aziende è sempre più forte l’esigenza di sviluppare competenze di flessibilità ed apertura mentale – conclude Enrica Satta, Vice President Corporate & Strategy di Elica - fondamentali per affrontare la complessità ed i continui cambiamenti imposti dai contesti globali e dalla tecnologia digitale. L’arte contemporanea è un formidabile strumento capace di sensibilizzare le persone all’utilizzo di molteplici lenti per leggere la realtà aziendale ed un prezioso alleato per ripensare a modelli di lavoro consolidati divenuti obsoleti e poco efficaci per affrontare presente e futuro”.

La mostra ha il patrocinio della Regione Marche.

Elena Mazzi nasce nel 1984 a Reggio Emilia, si forma a Siena e Venezia, trascorrendo un periodo di studi all’estero presso la Royal Academy of Fine Art di Stoccolma. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive, tra cui la Fondazione Golinelli a Bologna, Art Sonje Center a Seoul, Palazzo Fortuny a Venezia, 16° Quadriennale di Roma, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, 14° Biennale di Istanbul, 17° BJCEM Biennale del Mediterraneo, Fittja Pavilion durante la 14° Biennale d’Architettura di Venezia. Partecipa a diversi programmi di residenza ed è vincitrice di molti premi, l’ultimo dei quali è il premio On Board 2017. La sua poetica indaga il rapporto tra l'uomo e l'ambiente ad esso circostante, nel quale vive e con il quale si confronta ogni giorno: una tipologia di analisi che spesso si lega ad uno sguardo e ad un approccio di tipo antropologico, che va ad analizzare un'identità al contempo personale e collettiva.