Ego vici mundum – Dal Segno alla Storia. Carpaccio 1516 Ai Weiwei 2023

Informazioni Evento

Luogo
BASILICA DI SAN GIORGIO MAGGIORE
Isola di S.Giorgio Maggiore, 30124, Venezia, Italia
Date
Dal al

Abbazia di San Giorgio Maggiore, Cappella del Conclave, Isola di San Giorgio Maggiore, 30124, Venezia
14 gennaio – 18 giugno
10:00 – 17:00
Aperta tutti i giorni tranne mercoledì e giovedì

Vernissage
14/01/2023
Contatti
Email: visite@abbaziasangiorgio.it
Biglietti

Ingresso libero, per info e prenotazioni: [email protected]

Patrocini

Si ringrazia Galleria Continua per la collaborazione.

Artisti
Ai Weiwei, Vittore Carpaccio
Generi
arte contemporanea
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La Comunità Benedettina di San Giorgio Maggiore ha commissionato all’artista cinese Ai Weiwei una reinterpretazione del noto capolavoro cinquecentesco.

Comunicato stampa

Approfittando del prestito della pala d’altare di Vittore Carpaccio raffigurante San Giorgio che uccide il drago a due importanti mostre internazionali (prima a Washington, poi a Venezia), la Comunità Benedettina di San Giorgio Maggiore ha commissionato all’artista cinese Ai Weiwei una reinterpretazione del noto capolavoro cinquecentesco.

Nell’ambito delle attività culturali della Benedicti Claustra Onlus, tese a istituire un dialogo proficuo tra l’Abbazia e il mondo dell’Arte Contemporanea, l’opera Untitled (Saint George slaying the dragon), realizzata interamente da tessere Lego, comunica straordinariamente con il contesto storico e spirituale in cui è temporaneamente inserita. L’altare che la contiene, dedicato al Santo Martire, si trova infatti nel Coro Notturno oggi noto come Cappella del Conclave, nome questo che le deriva dall’aver ospitato nel 1800 l’elezione al soglio pontificio di Pio VII (al secolo Barnaba Chiaramonti), un luogo solitamente non accessibile ai visitatori. 

Il titolo dell’iniziativa: Ego vici mundum, citazione dal Vangelo di Giovanni riportata lungo il fregio della Cappella («Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!» 16,33), stabilisce un nesso con l’episodio biblico rappresentato, paradigma di una definitiva vittoria del Bene sul Male, che si può altresì ergere simbolicamente a perfetto emblema dell’attivismo politico e sociale in difesa dei diritti umani, abbracciato dall’artista cinese ormai da anni. 

Inoltre, sul badalone centrale della stessa Cappella è esposto un manoscritto miniato contemporaneo. Disegnato personalmente dall’artista e donato alla comunità benedettina di San Giorgio Maggiore, il manoscritto è prova tangibile della sua abilità nel ritornare al Segno, un ordito di tracce attraverso cui ogni piccolo dettaglio della sua e nostra quotidianità è consegnato oggettivamente alla Storia. 

Il progetto espositivo testimonia dunque la capacità di Ai Weiwei di aprirsi e confrontarsi con umana empatia e sensibilità artistica alla visione dei monaci, in questo caso suoi committenti contemporanei, ponendosi come anello di congiunzione tra la tradizione benedettina e il dialogo con l’Arte Contemporanea, un’intesa che da più di un decennio la Benedicti Claustra Onlus ha perseguito e persegue convintamente.

Taking advantage of the loan of the altarpiece Saint George killing the dragon of Vittore Carpaccio to two important and international exhibitions (first in Washington, then in Venice), the Benedectine Community of San Giorgio Maggiore commissioned to the Chinese artist Ai Weiwei a reinterpretation of the well-known sixteenth-century masterpiece. 

As part of the cultural activities of the Benedicti Claustra Onlus, aimed at establishing a fruitful dialogue between the Abbey and the world of Contemporary Art, the artwork Untitled (Saint George slaying the dragon), made entirely of Lego bricks, communicates extraordinarily with the historical and spiritual context in which it is temporarily inserted. The altar that houses it, dedicated to the Holy Martyr, is in fact located in the Nocturnal Choir, known today as the Conclave Chapel, a name that derives from having hosted in 1800 the election to the papal throne of Pius VII (born Barnaba Chiaramonti), a place not usually accessible to visitors.

The title of the initiative Ego vici mvndvm – which is the quote from John’s Gospel reported along the frieze of the Chapel («In this world you have troubles, but take heart: I have overcome the world!» 16,33) – establishes a link with the the biblical episode represented, paradigm of a definitive victory of Good over Evil, which can also be erected symbolically as the perfect emblem of the political and social activism in defense of human rights, embraced by the Chinese artist for years now. 

Furthermore, on the central badalone of the same Chapel, a contemporary illuminated manuscript is exposed. This manuscript, personally designed by the artist and donated to the Benedictine Community of San Giorgio Maggiore, is the tangible proof of his ability to return to the Sign, a warp of traces through which every little detail of his and our daily life is objectively consigned to the History. 

The exhibition project therefore testifies Ai Weiwei’s ability to open up and interact with the vision of the monks, in this case his contemporary clients, with human empathy and artistic sensibility, acting as a conjunction ring between the Benedictine tradition and the dialogue with Contemporary Art, an understanding that for more than a decade the Benedicti Claustra Onlus has pursued and pursues with conviction.