Edoardo Malagigi – Metamorfosi controllate
Le cose e gli oggetti si trasformano continuamente, quelle organiche appartenenti al mondo naturale ad opera del loro corso vitale, degli eventi atmosferici, dell’inarrestabile attività umana, tutto all’interno della capsula temporale che le accoglie.
Comunicato stampa
Le cose e gli oggetti si trasformano continuamente, quelle organiche appartenenti al mondo naturale ad opera del loro corso vitale, degli eventi atmosferici, dell'inarrestabile attività umana, tutto all'interno della capsula temporale che le accoglie. Malagigi interviene su quanto elaborato dall'uomo e sceglie dalle fasi variabili all'interno della catena produttiva industriale sempre un momento precedente a quello in cui gli oggetti, trapassando dal loro fulgore rappresentativo in termini di desiderabilità, stanno per abbandonarci, diventando rifiuti. Questa soglia, metafora del consumismo che si auto alimenta, viene mantenuta dall'artista (titolare, all'Accademia di Belle Arti di Firenze, del corso di design e responsabile delle relazioni internazionali) con l'artificio dell'arte in uno stato perdurante di vita artificiale oltre la loro data di scadenza, che ne permette un eterno stato d'uso, che travalica l'appartenenza al mondo della materia fisica per divenire puro pensiero.