Edegildo Zava – Poltergeist

Informazioni Evento

Luogo
FOTOTECA CIVICA NAZIONALE TRANQUILLO CASIRAGHI - VILLA VISCONTI D'ARAGONA
Via Dante 6, Sesto San Giovanni, Italia
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Date
Dal al

martedì/venerdì 10.30 - 18.00
sabato 10.30 - 17.45
chiuso lunedì e festivi

Vernissage
23/03/2013
Biglietti

ingresso libero

Artisti
Edegildo Zava
Generi
arte contemporanea, personale

In questa personale l’artista Edegildo Zava si pone con una selezione di fotografie a colori, realizzate tra il 2008 ed il 2011, utilizzando il telefono cellulare.

Comunicato stampa

In questa personale l'artista Edegildo Zava si pone con una selezione di fotografie a colori, realizzate tra il 2008 ed il 2011, utilizzando il telefono cellulare. Soggetto della serie è la realtà sociale nel contesto urbano di una moderna metropoli, che potrebbe essere Milano come anche New York. Personaggi spettrali, presenze quasi inquietanti riprese nelle underground, "scene cittadine" tra realtà ed una dimensione "altra" nella quale una prossimità fatta di momenti condivisi va ad intersecarsi con un senso diffuso di estraneità.
In questa personale alla Civica Fototeca Nazionale Tranquillo Casiraghi di Sesto San Giovanni, l'artista Edegildo Zava si pone con una selezione di fotografie a colori, realizzate tra il 2008 ed il 2011, utilizzando il telefono cellulare. Titolo del progetto è "Poltergeist" dal quale prende il nome la mostra, soggetto della serie è la realtà sociale nel contesto urbano di una moderna metropoli, che potrebbe essere Milano come anche New York. Personaggi spettrali, presenze quasi inquietanti riprese nelle underground, "scene cittadine" tra realtà ed una dimensione "altra" nella quale una prossimità fatta di momenti condivisi va ad intersecarsi con un senso diffuso di estraneità. Zava, che non si considera esclusivamente un fotografo, utilizza la fotografia come mezzo per rappresentare soprattutto pensieri rispetto alle immagini, mentre lo scatto serve a testimoniare azioni e dichiarazioni d'intenti. La ricerca di Zava si inserisce nel filone di Anton Giulio Bragaglia sul "Fotodinamismo futurista" e nelle sperimentazioni di E. J. Marey e Muybridge sul movimento in sequenza delle foto chiamato "cronofotografia". Il contesto nel quale si compie la sua ricerca, il suo stesso sperimentare muove da una riflessione che trascende l'immagine in sè la quale, artisticamente trasfigurata, acquista un'identità nuova arricchendola di un messaggio universale che investe la sfera sociale ed umana in senso lato.