Devis Palazzi – L’Artefice

Informazioni Evento

Luogo
AURUM ET PICTOREM
via Castelfidardo 2 (angolo via Solferino), Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
15/11/2021
Artisti
Devis Palazzi
Generi
design, arte contemporanea, personale
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L’arte orafa di Devis Palazzi incontra i grandi artisti moderni e contemporanei.
Una mostra-gioiello per indagare “l’artefix”, l’ingegno e la pratica artistica, in un dialogo tra il maestro orafo e un collezionista.

Comunicato stampa

Gioielli unici e opere d’arte contemporanea, da Lucio Fontana a Bernanrd Aubertine, da Mario Schifano a Banksy: è questo l’inedito connubio proposto dalla mostra Aurum et Pictorem, in corso dal 15 novembre al 27 novembre nello spazio di via Castelfidardo 2 (angolo via Solferino) a Milano (press preview: mercoledì 17 novembre, dalle ore 10.30 alle 12.30; opening cocktail giovedì 18, dalle ore 18.00)

Una mostra-gioiello che nasce da una condivisa passione per l’arte, per la creatività qui espressa in modi differenti: quella dell’artigiano orafo e quella del collezionista, unite in un progetto per celebrare l'arte, in ogni sua forma.
Indagando quindi il confine tra artigiano/artista, il Aurum et Pictorem abbina le collezioni di gioielli unici di Devis Palazzi con opere d'arte di artisti moderni e contemporanei, prestigiosi prestiti di una collezione privata.

Un dialogo tra disegno, ingegno, maestria, un progetto nato sotto segno dell’indagine sull’artifex: “l’artefice”, un concetto complesso, che raccoglie dentro di sé la natura della creazione, quella dell’artigiano, l’esperto, l’autore, il detentore della tekhné.
Una definizione che nel Medioevo raccoglieva tutti gli artigiani-artisti, anche i più abili e noti, esecutori materiali di un’opera che doveva la sua paternità al solo committente. Le famiglie importanti iniziano a commissionare agli artisti dei ritratti. Le principali città a muoversi sotto questo fronte furono, Firenze, Venezia, Anversa e Bruges. Inizia a formarsi un mercato dell’arte.
È con l’avvento dell’epoca moderna, dal primo Rinascimento, che l’artista rivendica il proprio ruolo intellettuale, emancipando l’ars, artis, l’abilità materiale e spirituale nella sua pratica: l’artista diventa esecutore di opere frutto dell’ingegno, che non hanno finalità pratica e l’unicità di prodotti che non sono riproducibili in serie.

Quelle dell’artigiano e dell’artista sono quindi due strade che, nella Storia dell’Arte dal Rinascimento ad oggi, sono destinate ad incrociarsi e separarsi, ma anche ad essere messe in discussione e fonte di riflessioni: con l’avvento dell’opera d’arte nell’epoca della riproducibilità tecnica - per citare la grande opera di Walter Benjamin- e di interi movimenti che hanno messo al centro della propria indagine la non-unicità dell’opera, fino alla sua produzione seriale e commerciale, teorizzata dalla Pop Art di Andy Warhol.

Sono otto le opere di celebri artisti, accostate alle collezioni di Devis Palazzi: le candide perle valorizzate dal gioiello “Divina”, dialogano con il rigore espressivo dei “14 Ovali Bianchi” di Turi Simeti; il “Paesaggio Anemico” del primo Mario Schifano dai colori squillanti, si fonde alle pietre preziose dai toni azzurri e viola della collezione “Doni della Natura”; le perle scaramazze barocche dei “Segreti del Mare” si ispirano al bianco, puro e infinito, del “Concetto Spaziale” di Lucio Fontana; le atmosfere dei primi del Novecento delle Avanguardie russe guardano, per forme e affinità cromatiche, alla “Composizione Astratta” di Kazimir Malevich, dando forma alle collezioni “Segreti del Cuore/Mediterraneo”; la rete d’oro di Bernard Aubertine incontra quella di Palazzi, nei gioielli impreziositi da dettagli marini dei gioielli “Regno dei Coralli”.
E ancora, l’atmosfera malinconica e un retrò, immersa nello smeraldo e nell’oro, unisce i “Nudi nel bosco” di Fausto Pirandello alle parure di orecchini e anelli della collezione “Dea Venere” del maestro orafo e “Tesori di eleganza” linea in oro rosa e diamanti che richiama le tonalità terrose dello sfondo pittorico. L’opera optical “Variabile Piu' Quadrionda 130” di Grazia Varisco è l’ispirazione per i gioielli a schema geometrico variabile di “Magia dei Colori” e “Bon-ton”. Audace e unico l’accostamento tra le forme geometriche, asciutte e rigorose di “Luce Creativa” e “Prezioso Oriente” e la celebre “Girl With Baloon” di Banksy.

In Aurum et Pictorem l’artista gioielliere e il collezionista, creano insieme un dialogo volutamente aperto a diverse chiavi interpretative, dove lo spettatore può leggere il proprio fil rouge opere – gioiello.