Deborderline

Informazioni Evento

Luogo
VECCHIO MATTATOIO
Via del Vecchio Mattatoio , Teramo, Italia
Date
Dal al
Vernissage
03/05/2014

ore 2'0

Generi
arte contemporanea, collettiva
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La mostra vuole mettere in risalto l’ascendente sui tre artisti dello scrittore, filosofo e regista francese Guy Debord.

Comunicato stampa

Martedì 29 aprile alle ore 10:30 si terrà presso il Centro didattico gestito da “Solstizio” (Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo) il workshop che anticipa e annuncia l’esposizione Deborderline a cura di Martina Lolli. Durante tale evento, pensato per gli studenti di Scienze della Comunicazione, ma aperto a tutti, si avrà l’occasione di vedere in anteprima stralci dei video presentati alla mostra e di conversare con i tre protagonisti di Deborderline, Flavio Sciolè, Fabio Scacchioli e Vincenzo Core, i quali instaureranno un dialogo con gli studenti soffermandosi sui procedimenti tecnici che hanno portato alla realizzazione delle loro opere. Al loro fianco vi saranno gli ideatori di “Solstizio” che entreranno in merito ai progetti europei che stanno portando avanti dal 2008.
Il workshop nasce come una collaborazione con tale progetto, luogo fisico e virtuale di connessione; le consonanze che legano la mostra al sopraccitato programma sono da riscontrare non solo nell’utilizzo dei new media, ma anche nella volontà di creare una piattaforma aperta che metta in relazione diversi individui e che si innervi, appunto, dal e nel territorio in cui viviamo per aprirsi al globale attraverso le vie informatiche. Se gli artisti di Deborderline indagano l’influenza della tecnologia e del mutamento ontologico di spazio e tempo della nuova dimensione dell’infosfera sull’uomo contemporaneo, il progetto “Solstizio” sfrutta le potenzialità del “cervello globale” per creare un’opera d’arte transeunte e cangiante. Il workshop sarà il momento effettivo in cui l’arte in mostra il 3 maggio potrà coniugarsi alle finalità di “Solstizio” in una riuscita congiunzione di sperimentazione artistica e azione socio-didattica e per porre le basi ad un network reale e virtuale in cui tutti sono invitati a partecipare.
Concept: la mostra vuole mettere in risalto l’ascendente sui tre artisti dello scrittore, filosofo e regista francese Guy Debord. Nel 1967 Debord pubblica “La società dello spettacolo”, un libro che premonirà la pesante influenza dei mass media sul popolo. Scacchioli, Core e Sciolè, figli di un tempo in cui le immagini hanno perso ogni referenzialità, rispondono con un’arte che mette in risalto le estreme conseguenze della profezia debordiana. Fabio Scacchioli e Vincenzo Core donano nuova vita alle immagini di un film indagando a fondo la narrazione stessa; quest’ultima non viene negata in toto, quanto indagata nei suoi elementi costitutivi di rumore, musica, parola e semantica: le loro figure, sonore e visive, sono effigi “prismatiche” che risuonano mostrando tutto il loro potenziale artistico, abbattendo gli usi precostituiti dell’industria cinematografica. Nei ‘videotesti’ di Flavio Sciolè la tendenza anti-narrativa appare come disagio, ma anche e soprattutto come liberazione: l’uomo, immerso nel flusso continuo massmediatico, perde la sua integrità fenomenologica e diviene soggetto isterico che ha ormai interiorizzato i movimenti meccanici della tecnologia. L’uomo, a questo punto, si inceppa al pari di un qualsiasi dispositivo, ormai incapace di articolare sintatticamente i significanti di una proposizione.

Biografie:
FLAVIO SCIOLE’ (1970). Attore, regista, performer. La sua ricerca opera nel teatro, nel cinema e nella performance. Circa 300 i lavori video proiettati-premiati-segnalati in festival nazionali ed internazionali in Italia e nel mondo e migliaia le proiezioni in Italia ( 52a Esposizione Internazionale D’Arte La Biennale di Venezia, Romaeuropa). Riceve premi, retrospettive (Casablanca, Roma, Torino, Berlino, Londra, New York), scritti. Moduli principali dell’azione cinematografica: anticinema, estetica, anti-regia, montaggio in macchina. Codifica la recitazione inceppata. Ha curato eventi d’arte e diretto festival cinematografici, tra questi: CinemAtri (2000), Exximent (Roma, 2004, 2005), Visioni Sconsigliate (Pescara,2004). Hanno scritto di lui: Nocturno, Segno Cinema, Bizzarro Cinema. Curatori con cui ha lavorato: Lucrezia De Domizio Durini, Franko B, Giuseppe Casetti, Achille Bonito Oliva, Gabriele Perretta, Massimo Nicotra.
FABIO SCACCHIOLI (1979). Regista sperimentale. Lavora sul concetto del détournement e del no copyright; realizza i suoi video assemblando scene prese da diversi film o modifica i frame di tali film con mascherine che fanno risaltare la concretezza delle immagini a scapito di una narrativa lineare. Nel 2006 collabora con Gianfranco Baruchello nella sua fondazione Agricola Cornelia s.p.a. partecipando a mostre e seminari e alla creazione del film “Un altro giorno, un altro giorno, un altro giorno”. Presenzia in varie esposizioni collettive e partecipa a vari festival nazionali (Torino Film Festival, Lucca Film Festival) e internazionali (13ème Festival des Cinémas Différents et Expérimentaux a Parigi, MADATAC a Madrid, 9th Berlin International Directors Lounge). Nel 2011 partecipa alla 68.Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia con il cortometraggio "Miss Candace Hilligoss' flickering halo".
VINCENZO CORE (1982). Studia musica elettronica con Alessandro Cipriani nel Conservatorio di Musica L. Refice di Frosinone.
Dal 2008 compone per video, balletti, installazioni e performance. La sua ricerca espressiva si concentra sulle relazioni tra i molteplici materiali compositivi per tracciare percorsi di senso. Percorsi che possano esprimere la complessità e la vitalità del Sé. Realizza con Fabio Scacchioli delle opere audiovisive che ricevono vari riconoscimenti tra cui le menzioni di Miglior Opera Audiovisiva nel Premio Nazionale Delle Arti 2013 e di Miglior Cortometraggio al Lausanne Underground Film Festival. Il suo brano “Movimenti sulla Memoria” per percussioni e nastro magnetico debutta al Festival Suona Italiano nella Citè de la Musique et de la danse di Strasburgo.
GUY DEBORD (1931 – 1994). Filosofo, scrittore e regista francese. Fonda nel 1957 a Cosio D’Arroscia l’Internazionale Situazionista con Pinot-Gallizio, Gianfranco Sanguinetti e gli artisti del gruppo Cobra. Ha denunciato l’alienazione dell’uomo dovuta al moderno sistema del consumismo culturale nel secondo dopoguerra le cui speculazioni sono culminate nel libro “La società dello Spettacolo” (1967). Ivi Debord condensa una teoria rivoluzionaria di stampo marxista ad una critica del tempo libero denunciando un mondo che ha perso il proprio centro. E questo non solo a causa del consumismo delle immagini, ma di un equivalente astratto che ha preso il posto del loro referente oggettivo, un logo capace di gestire i rapporti sociali tra gli uomini. Fino al 1978 Debord dirige cortometraggi e lungometraggi montando frammenti estrapolati da altri film per deviarli dal significato originario e attribuire loro un nuovo valore: è il détournement situazionista, il no copyright come unica via di salvezza dall’esperienza culturale preconfezionata dal capitalismo.
MARTINA LOLLI (1987). Critica d’arte e curatrice. Laureata in Visual cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2012 partecipa ad uno stage tenuto dalla performer Marina Abramovic in occasione della mostra al PAC di Milano “The Abramovic Method”; ha partecipato all’organizzazione dell’esposizione “Attrazioni. Sul collezionismo” a cura di Umberto Palestini presso L’ARCA di Teramo stilando dei testi per il catalogo. Scrive testi di critica d’arte e musicale per il quotidiano di Teramo “La Città”.