Davide Toffolo – Pasolini

Informazioni Evento

Luogo
ELLEBI GALLERIA D'ARTE
Piazza Tommaso Ortale, n. 20, Cosenza, Italia
Date
Dal al
Vernissage
28/11/2013

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Davide Toffolo
Generi
personale, disegno e grafica
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La Galleria Ellebi, partner del Festival del Fumetto ospiterà i disegni originali di un’importante pubblicazione su Pasolini, che segna un punto di svolta nella carriera fumettistica di Davide Toffolo.

Comunicato stampa

Un altro grande appuntamento nell’ambito del FESTIVAL DEL FUMETTO. La galleria d’arte Ellebi, ospiterà i disegni originali di un’importante pubblicazione che segna un punto di svolta nella carriera fumettistica di Davide Toffolo. Come il precedente Carnera, la montagna che cammina e il recente Il re bianco, anche in questo caso siamo di fronte ad una biografia sui generis, in cui l’autore fa a meno dell’aneddotica per concentrasi meglio sulle emozioni che scaturiscono dall’incontro con l’artista trattato. Non a caso il Pasolini che l’autore racconta non è il vero Pier Paolo Pasolini, o almeno questo sembra emergere dalla lettura del fumetto. Costui si veste, parla e somiglia nei tratti somatici al poeta e cineasta scomparso nel 1975, ma non può essere il Pasolini originale dato che tutto il racconto si svolge ai nostri giorni. Questo, però, risulta l’elemento più trascurabile del fumetto, un sentito viaggio all’interno della parola dell’autore, non tanto per carpirne la portata profetica, ma per comprendere il senso di una poetica proiettata all’interno di una società che, in confronto a quella odierna, era profondamente differente. Per fare ciò Toffolo mette in gioco la propria persona, o meglio la propria trasfigurazione in forma di personaggio all’interno del proprio fumetto, per poter parlare ad un poeta immaginato e/o immaginario e poter capire quali sue riflessioni possano ancora oggi scuotere le coscienze di noi borghesi assopiti, senza che tali parole siano sradicate dal contesto storico e sociale in cui sono state pronunciate. Questa paradossale intervista, fatta di pochi incontri, si muove su scenari di un’Italia diversa da quella pasoliniana, anche se l’autore si sforza nel tentativo di scoprire dove sia finita l’immagine e l’estetica di quel paese. E per questo va a visitare il luogo della morte del poeta (un po’ come fece Nanni Moretti in Caro diario) oppure le vie dove girò Accattone, uno dei suoi migliori film.
Questo Pasolini fuori sincrono, così come ce lo racconta Toffolo, è veramente strano, ieratico, distaccato dal mondo che cerca di analizzare con le proprie riflessioni. Più vicino ad un personaggio di un suo film che al vero Pasolini, quasi che l’autore del fumetto abbia condensato la poetica e la personalità dell’artista friulano in un’unica figura, per questo irreale, ma altrettanto potente e affascinante. Con un andamento ellittico, fatto di dialoghi a due, di riflessioni e allegorie, il libro di Toffolo risulta riuscito nel tentativo di non essere banale e didascalico, anche se l’ampio uso di testi del poeta di Casarsa poteva generare l’effetto contrario. Invece quest’aspetto è ben integrato all’interno di un racconto che per Toffolo (o perlomeno per il suo omologo di carta) è un viaggio iniziatico e conoscitivo della figura e dell’importanza artistica di Pasolini. Un’esperienza che si esaurisce con un mancato appuntamento, quasi che il poeta volesse sottrarsi dall’essere totalmente spiegato, analizzato, conosciuto, per poi ricomparire e riemergere nell’allucinazione che chiude il libro in una sequenza di rara poesia.
Insomma, più che un omaggio ad una delle figure italiane più importanti del ventesimo secolo, sembra che Toffolo abbia voluto calarsi profondamente nel senso delle riflessioni e dell’arte di Pasolini, immaginando un fumetto più espressivo che verista. Dipingendo e raccontando un poeta morto da trent’anni, Toffolo un po’ parla di sé e del perché ad un certo punto della propria esperienza la vita e le opere di Pier Paolo Pasolini diventino così importanti per lui, come uomo e come artista. La risposta, semmai debba esserci, rimane però sospesa, e forse neanche il fumettista la conosce. Ma questo non è per forza un difetto in quanto nella vita e nell’arte l’importante è interrogarsi, anche a costo di non ottenere tutte le risposte. Con quest’opera e con il precedente Carnera, la montagna che cammina, Toffolo ha impresso una svolta alla propria carriera, abbandonando in parte lo stile con cui si era precedentemente mostrato al suo pubblico attraverso opere come Fregoli o Piera degli spiriti, per esplorare così percorsi decisamente inediti. Un cammino questo che non sembra doversi arrestare dopo il recente Il re bianco, in nome di una ricerca artistica forse ancora non compiutamente espressa, ma originale e coraggiosa.

Davide Toffolo e’ laureato in disegno anatomico all'Università di Bologna, città dove ha frequentato la scuola di fumetto Zio Feiningerdi Andrea Pazienza e Lorenzo Mattotti. Uno dei suoi temi prediletti è l'adolescenza con le sue difficoltà e i suoi conflitti. Toffolo è molto legato alla storia del fumetto italiano, ha partecipato al tributo a Magnus al festival internazionale di fumetto BilBOlbul a Bologna nel marzo 2007[6] con una mostra personale: Nelle mani di Magnus in Piazza Maggiore. Su Magnus ha anche realizzato una biografia. Oltre a Magnus tra i suoi ispiratori ci sono Pier Paolo Pasolini, Ettore Petrolini, Federico Fellini e Tim Burton e ha dichiarato di aver avuto per un certo periodo una particolare predilezione per il Futurismo, movimento artistico che lo ha influenzato molto durante la sua vita di disegnatore e di musicista (Toffolo fondò un gruppo prima di dedicarsi ai TARM, chiamato Futuritmi). Si occupa anche di insegnare ai giovani l'arte del fumetto, collabora da più di dieci anni con scuole e associazioni culturali, nel 2000 ha realizzato il manuale Fare Fumetto.
Nel 2008 partecipa al tour teatrale Da Solo di Vinicio Capossela, dove il cantante dei Tre Allegri Ragazzi Morti ha disegnato i side show banners.
Un suo lavoro, Il re bianco, narra la storia della morte del gorilla bianco Copito de Nieve, dello zoo di Barcellona. Nel dicembre 2010 esce la sua ultima creazione, L'inverno d'Italia, che vede come protagonisti due bambini sloveni che vivono la realtà di un campo di concentramento italiano durante la Seconda Guerra mondiale. Sempre nel 2010, a Torino, guida un workshop di romanzo grafico per il progetto SettantaOttanta, supportato dal Museo nazionale del Cinema, sui fatti avvenuti nel capoluogopiemontese fra il settembre e l'ottobre 1980, legati alla FIAT.
Nel 2011 propone uno spettacolo teatrale ispirato al suo fumetto Intervista a Pasolini, durante il quale accompagna con i suoi disegni le parole di Pier Paolo Pasolini (che recita le sue poesie). Gli altri due componenti dei Tre Allegri Ragazzi Morti (Enrico Molteni e Luca Masseroni) hanno creato il sound musicale della rappresentazione. Nel settembre del 2011 progetta uno spettacolo dal titolo Working Class Superheroes, per festeggiare i 100 anni della Casa del popolo di Pordenone.