David Jablonowski – Futures Contract

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIOA GALLERY
Via Amati 13, Pistoia, Italia
Date
Dal al

MAR - SAB 11 - 14 / 15 - 19 o su appuntamento

Vernissage
16/02/2019

ore 18

Artisti
David Jablonowski
Generi
arte contemporanea, personale
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Nella sua prima mostra da SpazioA, David Jablonowski utilizza una grande varietà di interventi, tridimensionali e video, per rendere strategiche le sue analisi critiche di concetti astratti e complessi.

Comunicato stampa

Nella sua prima mostra da SpazioA, David Jablonowski utilizza una grande varietà di interventi, tridimensionali e video, per rendere strategiche le sue analisi critiche di concetti astratti e complessi. La scultura è adottata come strumento di produzione di conoscenza concreta per esplorarne il potenziale comunicativo in vista di una comprensione profondamente interiorizzata.

Il titolo della mostra, Futures Contract, rimanda a un accordo legale tra soci nel settore finanziario riguardo a una merce o a un servizio in un futuro specificato. L’accordo sembra comportare una fiducia a lungo termine in una precaria economia di valori che salgono e scendono. Dà anche per scontata una previsione dei bisogni futuri, e di come, di preferenza, dovrebbero essere esauditi. Questa previsione potrebbe essere interpretata in modo critico nei termini delle nostre economie globali, delle nostre ecologie e della nostra fragile prosperità. Potrebbe anche esemplificare un modo imprenditoriale di pensare che lega la crescita e la prosperità a valori tecnocratici e quantificabili, sollevando interrogativi in merito al rapporto di questo ragionamento con il welfare generazionale, gli accordi di pace postbellici, lo scambio economico, l’uguaglianza e le sue poste in gioco.

La varietà di materiali e tecniche richiama i reperti di una possibile produzione e tecnologia future. Alcune sculture, per esempio, sono realizzate con stampanti 3D e macchine a controllo numerico, che producono ready-made quasi senza intervento manuale. In contrasto, espressive sculture in fibra di carbonio vengono plasmate a mano, quasi a svalutare le qualità straordinarie di peso minimo e prestazioni elevate di questo materiale high-tech. I video, infine, consistono in narrazioni stratificate e assemblaggi ipertestuali.

I lavori di Futures Contract proseguono l’esplorazione intorno ai temi che interessano l’artista, ribadendo il suo desiderio di innovazione e redistribuzione. Dopo aver finito la scuola d’arte ad Amsterdam nel 2009, Jablonowski è entrato a far parte di una generazione di artisti cui inevitabilmente si chiede di analizzare la propria esistenza sociale in un momento di crisi finanziaria globale e disgregazione sociale, basata su contratti e certezze un tempo date per scontate.
Corporate Foresight (BALTIC, Newcastle), Blue Greens (Kunstverein Münster), Hype Cycles (Kunsthalle Lingen), Das Kapital Raum (Gallery Fons Welters, Amsterdam), Prediction tower (Booijmans van Beuningen, Rotterdam), e Public hybrids (Kunsthalle Baden Baden) sono tutti titoli di mostre o lavori dell’artista negli ultimi dieci anni, e offrono lo stesso tipo di interpretazione critica di condizioni socioeconomiche ed ecologiche, premesse per l’innovazione, scambio mercantile, rotte commerciali, redistribuzione finanziaria e sociale di ricchezza e prerequisiti tecnologici.

Bio
(Bochum, Germania, 1982. Vive e lavora a Amsterdam). Dopo essersi laureato presso la Gerrit Rietveld Academy, ha trascorso due anni in residenza al De Ateliers, Amsterdam e all’ISCP in New York. I suoi lavori sono presenti in numerose collezioni internazionali, sia pubbliche che private, come lo Stedelijk Museum di Amsterdam, Gemeentemuseum The Hague (NL), Museum Glaskasten Marl (DE) e nella Federal Republic of Germany Collection, Bonn (DE). Tra le mostre personali più importanti si segnalano quelle realizzate alla Kunsthalle Baden-Baden (DE); Kunsthalle Lingen (DE), BALTIC Centre for Contemporary Arts (UK); Westfälischer Kunstverein Münster (DE); Gemeentemuseum The Hague (NL); Dallas Contemporary (Texas, US).
Ha preso parte a numerose mostre collettive presso la Kunsthalle Basel (CH); Museum Boijmans van Beuningen (NL); Taxispalais, Kunsthalle Tirol (AT); Haus Lange/Esthers (DE); ZKM, Zentrum für Kunst und Medientechnologie (DE).